DayShineRising
(Gian)
di: 
Jacopo Prada
07/11/2006



 

Anche Bolzano finalmente si sta svegliando e la conferma arriva con i DayShineRising ed il loro secondo demo, Screaming Out The Unspoken. Il lavoro dimostra la grande passione che contraddistingue il combo altoatesino, il quale si rivela inoltre una promessa sulla quale la scena underground italiana dovrebbe puntare. A parlarci del passato, presente e futuro dei DayShineRising è Gian, bassista della band…

J.P. - Ciao Gian, benvenuto su RockLine.it. E’ veramente un piacere per me intervistare finalmente un mio concittadino, in gamba per giunta. Come stai?

Gian - Ciao Jacopo! Tutto bene, grazie! Grazie mille per la recensione del promo e per il report del concerto, ha fatto a tutti molto piacere.

J.P. - Vai con la domanda di rito: dicci, a grandi linee, chi sono i DayShineRising.

Gian - I DayShineRising sono un agglomerato di persone che amano buttare tempo e denaro per fare musica di mal’affare. Il tutto è iniziato nell’estate 2004, quando Riky, Fede, Izzo e io ci siamo messi in saletta a cercare di sfogare le nostre tensioni. La musica che ne veniva fuori era molto tendente all’Hardcore, per via del background di Riky (ex cantante dei grandi Bound) e anche dei gusti che ci accomunavano: Strife, Walls of Jericho, Raised Fist, ecc… Dopo qualche concerto abbiamo deciso di registrare la prima demo: Burning in the growing day. E’ una registrazione amatoriale di discreto livello (ottimo, visti i mezzi), che ha in parte segnato la fine di un periodo. Qualche mese dopo l’uscita, più precisamente nell’estate 2005, Sean si è unito al gruppo, apportando un gran cambiamento sotto l’aspetto delle sonorità, dei riff e della tecnica. Senza voler peccare di presunzione mi sento di dire che dopo il suo “avvento” ognuno di noi è cresciuto significativamente, soprattutto dal punto di vista della tecnica. La nostra musica ha assunto sonorità spiccatamente metal. Il tempo di mettere insieme qualche canzone e fare qualche concerto ed ecco che ci ritroviamo in studio per la registrazione di Screaming Out The Unspoken.

J.P. - Parlaci un po’ di Screaming Out The Unspoken, il vostro ultimo demo…

Gian - Screaming Out The Unspoken è stato registrato in uno studio con un ottimo compromesso attrezzatura/prezzo. Il tecnico che ci ha registrati, Luca, non aveva esperienza in quanto a metal, ma si è dimostrato molto competente e capace. Chiaramente come registrazione non è il massimo, ma visti i soldi che abbiamo speso, ci riteniamo molto soddisfatti. Le canzoni contenute sono tutte successive all’arrivo di Sean, perciò possiamo dire che ci rappresentino al massimo, soprattutto Touch of Evil e The Inner Star. La nostra continua evoluzione ci porta a seguire la strada aperta da The Inner Star, ossia riff veloci, pochi stacchi e mosh incalzanti.

J.P. - Sei d’accordo con me quando dico che le parti di chitarra sono l’arma vincente dei DayShineRising? Senza nulla togliere comunque alla sezione ritmica ed al cantato…

Gian - Sì, è duro da ammettere, ma sono d’accordo con te. Spesso, con un pizzico di ironia, dico ai miei compari che è inutile che io suoni, perché tanto il basso non lo caga nessuno. In più quando siamo in saletta mi si dice sempre di abbassare il volume. Mi rendo conto, comunque, di quanto siano le chitarre e la batteria a farla da padrone. I riff di chitarra, armonizzati o meno, danno un preciso connotato alla canzone. Sono i suoni principali che colpiscono l’ascoltatore, perciò hanno il potere di dare potenza e di determinare l’efficacia dei riff. Dal canto suo la batteria ha il potere di dare la giusta importanza al ruolo della chitarra e di sottolinearne la potenza.

J.P. - Chi scrive i testi dei brani all’interno del gruppo? Da cosa traete ispirazione per scriverli?

Gian - I testi delle nostre canzoni li scrive il nostro cantante, Ricky. I nostri testi sono spesso basati su un linguaggio metaforico che troviamo molto adatto a trasmettere le emozioni legate a riflessioni sulla vita, sulla comunicazione, sul nostro stare in un mondo carico di storia e di problematiche che osservate con uno sguardo profondo hanno sempre occupato gli uomini dagli albori della storia…Senza la pretesa di profetizzare cose inaudite cerchiamo di esprimere ciò che sentiamo e ciò che viviamo come esperienza nel nostro percorso di crescita continua rispetto a temi anche di grande respiro come la morte, la sete di potere, la ricerca del vero, il rapporto spirituale tra l’uomo e il trascendente…Alcuni potranno riconoscersi in queste “riflessioni poetiche”, altri potranno semplicemente confrontarsi con pensieri che possono apparire strani ma che speriamo possano essere comunque spunto per riflessioni critiche rispetto a cose che spesso si perdono nell’indifferenza e nell’abitudine ad una comunicazione banale e superficiale…che è uno dei più gravi mali del nostro tempo… I testi sono ispirati soprattutto alla letteratura russa, primo fra tutti il grande Feodor Dostoevskij, ma le fonti spaziano dai più disparati poeti del novecento alla Bibbia al cinema di Orson Welles…il tutto rapportato all’ esperienza quotidiana e annaffiato da una buona dose di birra e allucinazioni post-postmoderne!

J.P. - Il demo, a mio parere, è veramente valido, ma ha un solo difetto: la durata. Come mai non avete aggiunto un paio di pezzi in modo da rendere il lavoro un tantino più corposo?

Gian - La nostra intenzione era quella di avere un prodotto che esprimesse il nostro modo di fare musica. Abbiamo pensato di registrare bene le tre canzoni che abbiamo scelto, così da avere un promo breve ma intenso che dia comunque un’idea di cosa e come suoniamo. Per la registrazione di altre canzoni aspettiamo aspettiamo il full-lenght.

J.P. - Domanda molto diretta: quanto costa registrare, incidere e stampare un demo oggigiorno?

Gian - Produrre un demo oggigiorno è sicuramente meno difficile e dispendioso rispetto ad una ventina di anni fa. Con l’avvento del digitale poi si possono produrre delle cose decenti perfino con musicisti non proprio preparati senza bisogno di costosissimi apparecchi. In ogni caso volendo produrre qualcosa di professionale bisogna affidarsi ad un professionista ed essere pronti a vuotare il proprio portafoglio! Oggigiorno un gruppo che vuole emergere deve presentarsi con un prodotto pressoché perfetto, dalla registrazione, alla qualità del lavoro, all’artwork…e ciò richiede un impegno costante…nessuna delle label underground è disposta ad investire su di te se non hai già dimostrato di meritare il loro sostegno. la filosofia è quella di cercar di tirar su qualche soldo, suonare bene ai concerti, farti conoscere, divertirti, sbattersi per suonare in giro, ed investire il più possibile per la miglior registrazione possibile che puoi ottenere. E ovviamente tutto questo vuol dire soldi e tempo. La registrazione, con mixing e mastering, è sicuramente la parte più dispendiosa. Noi, approfittando di qualche sovvenzione provinciale, abbiamo sborsato sui 600€, disponendo dello studio per quattro giorni. L’esperienza del primo promo ci ha fatto fare più attenzione alla fase successiva, ossia quella della preparazione del layout, la stampa e la masterizzazione. Abbiamo optato per la semplicità e l’efficacia. Abbiamo stampato un libretto di due pagine che contenesse i testi delle canzoni e le informazioni base. In più abbiamo aggiunto una striscia con le nostre foto ed i contatti. Il tutto in una semplicissima bustina di plastica. Alla grafica ed al layout ci hanno pensato Riky e Teo (Wednesday Design). I costi, pur non essendo irrilevanti, sono più contenuti e ci permettono di avere circa 1 € di guadagno a cd, che, in teoria, dovrebbe coprire i costi di quei cd che regaliamo o spediamo in giro. Ma questa è PURA teoria.

J.P. - Ho avuto il piacere di vedervi dal vivo e devo complimentarmi con voi: siete stati veramente bravi. Quanto contano per voi i concerti? Preferite suonare qui a Bolzano o altrove?

Gian - Grazie mille, ci fa veramente piacere. Per noi i concerti sono tutto. Il nostro lavoro è finalizzato a rendere al massimo sul palco. Ogni volta che ci si propone la possibilità di suonare ci gonfiamo di entusiasmo. Personalmente prima di salire sul palco sono parecchio carico…una carica che sfiora l’isterismo, perché suonare è proprio una ficata, anche se suono il basso…

J.P. - Che rapporto hai con Bolzano? Sono proprio curioso di saperlo…

Gian - Quando sarò un po’ più vecchio sarò felice di vivere a Bolzano. Al momento mi rendo perfettamente conto che non offra tanto come città! Ci sono realtà cittadine sicuramente più prolifiche in quanto a divertimenti, svaghi e, ovviamente, concerti. Le maggiori occasioni che ci si presentano a Bolzano arrivano da persone che conosciamo e che gentilmente ci danno la possibilità di suonare e divertirci. A questo proposito è doveroso un GRAZIE a Maurice che ha organizzato concerti fantastici per il panorama musicale di Bolzano. Poi ci sono i numerosi centri giovanili in provincia, che nei limiti delle loro possibilità, si sforzano di organizzare dei concerti. Comunque a Bolzano tutto deve svolgersi entro i canoni…tutto preciso senza una virgola fuori posto. A Bolzano (ma anche in provincia) se c’è un po’ di casino partono le licenze come niente. Si veda ad esempio la vergognosa chiusura del Papperla o la sospensione semestrale della licenza dell’Isola di Fiè.

J.P. - E’ facile tirare avanti un gruppo musicale in una città tradizionalmente fredda come Bolzano?

Gian - Non saprei dirti come sia tirare avanti un gruppo a Bologna, Roma o Milano. Per noi a Bolzano non è particolarmente problematico. Sono più i problemi organizzativi che quelli, diciamo così, amministrativi. Ai concerti, poi, che ci siano 2, 20 o 200 persone noi diamo il massimo. E’ chiaro comunque, che se ci fossero 200 persone sarebbe una ficata.

J.P. - Da cosa nasce il nome DayShineRising?

Gian - Il fatto principale è che noi tutti siamo succubi di Riky, e quindi ciò che lui decide è legge. A parte questo volevamo trovare un nome che avesse un connotato più o meno “positivo” o che comunque spezzasse un po’ con la tendenza di trovare nomi composti da parole tipo morte, sangue e massacri.

J.P. - Che generi di musica ascolti nel tempo libero? Hai qualche gruppo preferito?

Gian - Nel mio tempo libero ascolto prevalentemente gruppi che hanno a che fare con la nostra musica. Ascolto sempre molto volentieri i Black Dahlia Murder, Unearth, As I lay Dying e poi ultimamente mi piacciono gruppi sullo stile di All Shall Perish, Beneath The Massacre, ION Dissonance e Into the Moat…senza ovviamente tralasciare Slowmotion Apocalypse, The End Of 6000 Years, Abel is Dying ecc ecc…

J.P. - Quali band credi invece che abbiano avuto un ruolo importante per la nascita e lo sviluppo dei DayShineRising?

Gian - Probabilmente, a livello compositivo, ci hanno influenzato nell’ultimo periodo i The Black Dalia Murder, gli ultimi As I Lay Dying, nonché altri gruppi minori e meno conosciuti. Per quanto ci riguarda dipende anche da cosa si sta ascoltando nel periodo durante il quale stiamo scrivendo dei riffs per le nuove canzoni, quindi magari ci si trova qualche influenza derivante dalle nostre ultime scoperte discografiche… In ogni caso si tratta di un’evoluzione ed una crescita continua, sia a livello musicale che a livello di arrangiamenti ed idee, ma è così per tutti i gruppi….

J.P. - Quali sono, secondo te, le migliori band all’interno nostra provincia? Hai qualche nome da consigliarci?

Gian - La band che più ha meritato e più ha raccolto, sia in patria che all’estero, sono i Graveworm. Ormai da anni sono considerati una delle migliori band (per il loro genere) in Europa, non contando che sono sotto Nuclear Blast Records, una delle major per il metal a livello mondiale. Poi, nell’underground, ci sono vari gruppi che stanno crescendo e che potrebbero un giorno arrivare a fare il salto di qualità: Tra questi ci inseriamo noi, ma anche Silence Belongs to Me (che suonano un tipo di Swedish Death Metal), Coma (band formata da ragazzi giovanissimi!),e To Norway (Metalcore ma anche qualche influenza Emo) per quanto riguarda il Metalcore, Swedish Metal, o come lo vogliate chiamare…Oltre al nostro genere vi sono altre band molto buone in Alto Adige…penso che, nonostante Bolzano sia una piccola città, la scena musicale sia abbastanza buona…

J.P. - Avete già progetti per il futuro? A quando il vostro primo full lenght?

Gian - Attualmente il nostro obiettivo è suonare il maggior numero possibile di concerti e conoscere i molti gruppi che come noi cercano di farsi conoscere. Dopodiché abbiamo intenzione di registrare un cd, risparmiando ed investendo il massimo delle nostre energie e delle nostre risorse economiche in modo da registrare un buon disco a tutti i livelli.

E.B. - Ti ringrazio per il tempo a noi dedicato. Puoi terminare l’intervista come preferisci. Spero di risentirvi il prima possibile e magari di vedervi nuovamente on stage! Ciao e a presto!

Gian - Un grande ringraziamento va sicuramente a te ed al tuo lavoro che costantemente supporta e da una mano al genere musicale che anche noi proponiamo. Per ulteriori info o contatti: www.myspace.com/dayshinerising
Ciao grazie!

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