Crucified Barbara
(Ida Evileye)
di: 
Valentina Baldrighi
16/05/2009



 

In occasione dell'uscita del loro nuovo album 'Til Death Do Us Party, le svedesi Crucified Barbara concedono un'intervista a RockLine.it durante le tappe del loro tour europeo attraverso la bassista Ida Evileye, che si sofferma sulla storia del gruppo e sulla sfera deile esibizioni live...


V.B. - Ciao Ida e benvenuta su RockLine.it! Per iniziare l'intervista, ti chiederei di spiegare come sono nate le Crucified Barbara...

Ida - Tutto è cominciato quando, nei primi anni Novanta, incontrai Klara (chitarra), all'età di 14 anni, nella mia scuola. Lei suonava con la sua band Grunge e aveva bisogno di una nuova bassista. Così mi proposi ed entrai a far parte del gruppo. Da quel giorno io e Klara diventammo inseparabili. Nel 1998 incontrammo Nicki (batteria) per pura coincidenza. Lei usciva nello stesso locale che frequentavamo noi e scoprimmo che suonava la batteria. Ci è sembrata davvero in gamba e la scelta da parte nostra non si rivelò difficile.
Al tempo eravamo un gruppo di quattro componenti con una cantante. Stavamo cercando una seconda chitarrista e avevamo sentito parlare di una ragazza:, "GuitarMia", chiamata così per le sue capacità chitarristiche. Non ci pensammo due volte a contattarla. Lei suonava in un gruppo Thrash Metal e quindi ha portato una ventata di potenza nella band, che è stata davvero gradita.
Nel 2004 i rapporti con la cantante iniziarono a peggiorare e le cose non fuonzionavano più. Volevamo cose diverse e così lei se ne andò dalla band e noi iniziammo a cercare una nuova cantante. Non eravamo molto dell'idea di far entrare un nuovo componente nel gruppo, ma abbiamo provato un paio di cantanti, prima di accorgerci che avevamo una grande cantante proprio davanti ai nostri occhi. Mia era sempre stata un'ottima seconda voce e così fu immediato il tentativo di metterla dietro al microfono. Ovviamente fu la scelta azzeccata. Dopo tre mesi che Mia fu diventata la nostra cantante, registrammo In Distorsion We Trust. E' stato un periodo agitato con un sacco di capelli strappati dalle nostre teste, ma in qualche modo ha funzionato.
Il resto è storia!

V.B. - Nel vostro nuovo album 'Til Death Do Us Party, il suono complessivo risulta più pesante ed aggressivo rispetto al vecchio lavoro. Questa differenza può essere vista come una sorta di crescita del gruppo oppure come un semplice cambiamento?

Ida - Penso che sia dovuto ad entrambi. Stavamo ricercando un suono più pesante con maggiore profondità e abbiamo scelto di lavorare con Jocke Skog (il tecnico del suono), che ha registrato molti album Metal in precedenza. Allo stesso tempo abbiamo collaborato con Mats Leven come produttore ed è stato un bel mixaggio. Sicuramente non volevamo ripeterci e fare un altro album che suonasse come In Distorsion We Trust e sapevamo che dovevamo puntare più in alto e far suonare l'intero album molto più pesante; quindi è stato molto naturale per noi prendere questa direzione.

V.B. - Il vostro nuovo album è appunto stato prodotto da Mats Leven (che ha collaborato con gruppi come Candlemass, Therion, Yngwie Malmsteen..). Com'è stato lavorare con lui?

Ida - E' stato fantastico! Abbiamo iniziato a fare qualche pre-produzione insieme e ha funzionato sin dal primo giorno. Mats è un musicista di grande talento e ha un orecchio formidabile. Ha portato le canzoni ad un nuovo livello, estrapolando il meglio da ognuna. E' sempre stato un grande supporto e fonte d'ispirazione durante le registrazioni dell'album,dandoci sempre consigli e aiuto.

V.B. - Qual è la traccia del nuovo disco che ami di più? E perché?

Ida - Io amo Blackend Bones per molte ragioni. E' estrema, è divertente da suonare dal vivo, ha un magnifico assolo e le melodie vocali mi danno i brividi!

V.B. - Ora state facendo un tour in tutta Europa per presentare 'Til Death Do Us Party. Come sta procedendo?

Ida - Fino ad ora veramente bene! Siamo appena tornate dall'Italia dopo alcuni shows veramente buoni. Abbiamo un ottimo rapporto con il pubblico italiano e quindi è sempre divertente ritornarci. L'unica parte negativa è stata la quantità di pizza ingurgitata, ma è stato un problema da niente. Questo mese faremo alcuni concerti in Svezia e Francia e quindi tutto va per il meglio. Adoro suonare!

V.B. - Avete fatto molti concerti in Italia anche negli anni scorsi. Cosa ne pensate della risposta del pubblico italiano?

Ida - L'Italia è decisamente uno dei nostri Stati preferiti. Abbiamo incontrato molti fans italiani e quindi ritrovarli ancora ai nostri concerti è grandioso! Questo può suonare come un cliché, ma l'Italia è davvero un bellissimo Paese, con tantissima storia e cibo fantastico; quindi è sempre bellissimo suonare qui, non solo per le date, ma anche come una sorta di "medicina per l'anima".

V.B. - Dagli esordi ad oggi, con due album e moltissimi fans, cos'è cambiato principalmente?

Ida - Ahah, tantissime cose, ma allo stesso tempo niente. Cerchiamo di vivere i nostri sogni facendo ciò che amiamo e la cosa è fantastica! Allo stesso tempo, noi siamo ancora quattro amanti della musica, che adorano bere la birra nella sala prove e che fanno foto mentre fanno facce stupide. E questo non cambierà mai, spero.

V.B. - Sicuramente qualcuno vi avrà detto "Suonate bene...per essere delle donne!". Come reagite in questi casi?

Ida - Dipende dall'umore del momento. La maggior parte delle volte mi spiace per quella persona che, ovviamente, è abbastanza ignorante e che avrebbe bisogno di aprire gli occhi.

V.B. - Cosa ne pensate della scena Rock svedese?

Ida - Oh, è magnifica! Ci sono tantissime bands che suonano qui e la cosa è davvero stimolante. Penso che sia uno dei motivi per il quale ci sono così tanti ottimi gruppi in Svezia, ci si ispira a vicenda. Tutto questo è possibile come gruppo ed è una cosa contagiosa, come una catena. Noi conosciamo moltissimi gruppi svedesi e qualche volta, soprattutto nei Festival estivi, si tratta semplicemente di grandi party dove tutti si conoscono. Mi piace!

V.B. - Avete già dei piani per il futuro?

Ida - Come tutte le altre bands, devo dire “conquistare il mondo", ma per ora di tratta semplicemente di suonare dal vivo il più possibile!

V.B. - Grazie mille, Ida, per quest'intervista e buona fortuna!

Ida - Grazie!

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