Beardfish
(Rikard Sjöblom)
di: 
Edoardo Baldini
20/05/2008



 

Prima di partire per il tour che li porterà anche nella data italiana del Thunder Road di Codevilla (PV), gli svedesi Beardfish, forti del successo ottenuto con Sleeping In Traffic: Part I, concedono un'intervista a RockLine.it attraverso Rikard Sjöblom, mente dello strano progetto Progressive appena acquisito dalla Inside Out...

E.B. - Ciao Rikard, come stai? Benvenuto su RockLine.it e complimenti per il vostro ultimo lavoro, Sleeping In Traffic: Part One.

Rikard - Beh, sto bene grazie! Tra poco più di un’ora salirò sul bus che mi porterà a 1200km lontano da qui, ad Amburgo, dove inizierà il tour!

E.B. - E infatti presto vi vedremo all’opera al Thunder Road di Codevilla. Che cosa ti aspetti dal pubblico italiano? E qual è il tuo rapporto con i Ritual e i Tangent, le altre bands che vi accompagneranno in questo tour all’insegna del Progressive Rock?

Rikard - Speriamo che il pubblico italiano possa apprezzare ciò che suoniamo! Abbiamo suonato a Gothenburg agli stessi festival dei Tangent un paio d’anni fa. Più di quello non saprei, perché non abbiamo ascoltato molto del loro materiale. Ho però avuto l’occasione di sentire qualcosa da The Hemulic Voluntary Band dei Ritual qualche giorno fa. Era stupendo!

E.B. - Inizierei parlando proprio di Sleeping In Traffic: Part One. Perché avete scelto un titolo simile? Qual è la connessione con i testi?

Rikard - La ragione per cui abbiamo scelto questo titolo è legata alla canzone Sleeping In Traffic, della durata di 35 minuti. Abbiamo sempre cercato di inserirla su un album, a partire dalla prima pubblicazione Från En Plats Du Ej Kan Se… nel 2003. Quando abbiamo firmato il contratto per l’Inside Out abbiamo pensato “Hey, perché non uscire con qualcosa di strano!” e quindi abbiamo chiamato i due dischi con il nome di questa canzone, perché è un brano significativo della nostra collezione.

E.B. - L’artwork è davvero sorprendente e particolare. Cosa significa e chi l’ha disegnato?

Rikard - E’ un disegno di una donna chiamata Hanna Lindqvist, che ci ha realizzato su commissione. Ci piace tantissimo! A dir la verità non significa nulla di speciale, dipende da quello che l’osservatore ci vede.

E.B. - Siete svedesi e nel vostro Paese ci sono parecchie realtà Progressive. Il vostro sound assomiglia ad un misto tra la tradizione inglese e le sperimentazioni di bands come i Kaipa. Cosa ne pensate?

Rikard - Beh, considera che sono io il principale compositore della band e non ho mai ascoltato questi gruppi finora. Certamente cercherò di rimediare. Forse siamo tutti alimentati dalle stesse passioni.

E.B. - Quali sono le vostre influenze?

Rikard - Siamo influenzati da qualsiasi tipo di musica che abbiamo ascoltato nelle nostre vite. Sicuramente molto Progressive come i King Crimson, Frank Zappa e i Gentle Giant, ma anche molto Hard Rock, Folk, Pop, Jazz, Fusion.

E.B. - Sleeping In Traffic è stato prodotto dall’Inside Out. Vi sareste mai aspettati il raggiungimento di questo successo?

Rikard - No, per niente, ma è grandioso! Diciamo però che noi ci autoproduciamo l’album e poi loro lo stampano e lo pubblicano.

E.B. - Quali sono i vostri piani futuri? Giungerà presto la seconda parte del vostro album?

Rikard - Sì, la seconda parte di Sleeping In Traffic sta per essere pubblicata a maggio. Non ci sarà una terza parte sicuramente perché il lavoro è concluso. Cerchiamo sempre di provare nuove soluzioni per la nostra musica, come i pazzi intrecci di synth e chitarra che usa David.

E.B. - Sembra che vi soffermiate parecchio sulle melodie sia nell’approccio vocale che nelle chitarre. Come nasce una canzone dei Beardfish?

Rikard - Di solito le scrivo a casa e poi le porto in sala prove. Qui le suoniamo fino a quando non siamo soddisfatti e spesso siamo costretti addirittura a buttarne via alcune.

E.B. - Come si è avviata la band? E perché avete scelto Beardfish come vostro moniker?

Rikard - La band ha preso forma nel 2001 e abbiamo cambiato diversi bassisti e batteristi prima di raggiungere una line up stabile. Dopo un po’ si sono uniti Magnus e Robert e abbiamo notato che il lavoro procedeva bene. Avevamo anche un tastierista ma è uscito dalla band dopo la pubblicazione del primo album, da lui prodotto. Si chiama Stefan Aronsson. Il nome Beardfish è nato dopo uno sforzo mentale di tutti i membri. All’inizio non ci piaceva, ma poi ci ha rappresentato!

E.B. - Suonate in altri progetti al di fuori dei Beardfish?

Rikard - Robert suona in una band Rock ‘n Roll chiamata DeDam, sono molto bravi. David ha una band Hardcore chiamata Meleeh e sono spesso in giro in tour. Io invece sono impegnato in un duo organo-batteria di nome Bootcut. Magnus è l’unico servitore fedele ai Beardfish.

E.B. - Grazie per la tua gentilezza. Ti auguro un grande futuro con i Beardfish. Divertitevi durante il tour! Puoi chiudere l’intervista come preferisci.

Rikard - Grazie a te, ci vediamo presto!

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