Ad aprire la serata sono i Musashiden, i cui membri, tutti provenienti da comuni sparsi sul territorio pavese, dimostrano subito una buona preparazione tecnica, in particolare nella sezione ritmica. La band si cimenta in un rock sperimentale che racchiude in sè elementi stoner e shoegaze e che ha come maggior punto di forza la complessità compositiva, basata su stratificazioni di chitarre, distorsioni ed effetti ricercati, e sull'alternanza tra sezioni lente, quasi pop e sfuriate in cui l'elemento stoner si fa predominante; alternanza che in alcuni casi si sviluppa in maniera poco naturale, dando un'impressione di eterogeneità alle tracce. Sicuramente una proposta audace quella dei Musashiden, che, rifiutando suoni facili ed orecchiabili, si calano in un contesto di pura sperimentazione.
Segue l'esibizione de La Debole Cura, altro gruppo pavese, quartetto alternative rock che, pur tradendo l'influenza dei Verdena, riesce a dare un taglio molto personale alle proprie canzoni, soprattutto sfruttando strutture compositive articolate, nelle quali si alternano malinconia e frustrazione. Particolarmente degna di nota la performance del cantante che, con la sua spiccata espressività, riesce a rendere alla perfezione tutte le emozioni racchiuse nelle canzoni de La Debole Cura. Il gruppo dimostra grande maturità, sia dal punto di vista strumentale, esibendo una tecnica impeccabile, sia dal punto di vista dei testi che, molto introspettivi, e scritti sia in italiano che in inglese, aggiungono una nota di merito alla band.

Con il gruppo successivo, i Kuadra, si passa a tutt'altro genere: i cinque ragazzi di Vigevano propongono infatti una miscela di crossover e nu-metal nella quale spiccano evidenti le influenze di Rage Againnst the Machine (specialmente nel cantante) e dei Limp Bizkit. A favore della band giocano la grinta che i cinque mettono sul palco e la presenza del mixer, che rende ancora più interessante la loro proposta. Complessivamente quindi una buona esibizione, nonostante il riffing non particolarmente ispirato, che varrà alla band il secondo posto, risultato più che buono, se si tiene conto che i Kuadra saranno penalizzati dallo scarsissimo apporto del pubblico (meno di una decina di voti).
Concludono i Party Tonight, che, come suggerisce il nome, portano sul palco una musica spensierata e che punta a divertire il pubblico, ispirandosi sia musicalmente sia esteticamente ai gruppi glam degli anni ottanta e ai moderni Velvet Revolver. La band riesce nell'intento e regala al pubblico lo spettacolo più coinvolgente della serata, tuttavia peccando, dal punto di vista strumentale, di banalità e di scarsa originalità, difetti forse dovuti proprio all'eccessiva attenzione riservata dal gruppo al fattore estetico.

Forti del sostegno di un pubblico numeroso, e del giudizio più che positivo della giuria tecnica, saranno i La Debole Cura a portare a casa, con un netto margine di distacco dai secondi classificati, la vittoria di questa ottava eliminatoria del contest Orquestra, manifestazione che si sta configurando come una vera e propria manna per le band emergenti.

Paolo "Goldbach" Gregori