Holy Fuck
12/08/2008 - Ampere - Monaco

Gli Holy Fuck sono attualmente una fra le band più interessanti del panorama Rock internazionale. Provenienti da Toronto, Canada, gli Holy Fuck devono gran parte della propria fortuna alla singolarità del sound di cui sono promotori. Il combo d’oltreoceano, infatti, propone un avvincente mix di Rock sperimentale e musica elettronica, con tanto di loop, programmazioni ed effetti vari. Molti inoltre affermano da tempo che il gruppo canadese offre il meglio di sé nella dimensione live: un altro ottimo motivo per non lasciarsi scappare una data del loro recente tour europeo (purtroppo privo, come spesso accade, di tappe italiane).

Il concerto in questione ha luogo in un locale molto particolare, chiamato Ampere ed inserito in un contesto ben più ampio, dove trova spazio anche la grande Muffathalle. Suddetta struttura si trova in una zona molto centrale di Monaco, al contrario ad esempio di Backstage e Feierwerk. Questo spiega, almeno in parte, il perché di un pubblico poco eterogeneo, composto perlopiù da giovani e meno giovani della “Monaco Bene”. Trattandosi inoltre di un concerto gratuito è presente una folta schiera di semplici curiosi, al punto che il locale risulta pieno in ogni ordine di posto. Il compito di aprire lo show spetta ai mediocri Return To Reno, duo locale dedito ad un Indie Rock poco frizzante. Ecco perché decidiamo di presenziare unicamente alla performance degli Holy Fuck.

Al momento del suo ingresso sul palco la band canadese viene accolta dagli applausi di tutti i presenti. Giusto il tempo di dare una veloce sistemata alla strumentazione che già si parte con la travolgente Super Inuit, opener del validissimo full lenght LP, uscito nel 2007. Il combo, composto da due tastieristi, un bassista ed un batterista, risulta fin da subito assai coinvolgente, e questo nonostante una proposta sonora totalmente strumentale. Se su disco l’assenza di parti vocali rappresenta sicuramente un limite non indifferente, dal vivo non si avverte per nulla una tale mancanza, specialmente grazie all’affiatamento che lega i quattro musicisti. Il sound, oltretutto, appare molto più aggressivo e tagliente rispetto a quanto ascoltato nelle versioni in studio, complice anche un’acustica davvero formidabile. La particolare struttura del locale permette inoltre di seguire lo show con una certa facilità nonostante il tutto esaurito. Per quanto riguarda la setlist, come previsto, sono presenti numerosi estratti da LP, ma non mancano nemmeno alcuni brani più datati. Le pause fra una canzone e l’altra sono minime, l’interazione con il pubblico pressoché nulla e lo show si protrae abbastanza a lungo (per oltre un’ora), tuttavia la qualità della performance è ineccepibile, come confermano gli applausi che riportano la band sul palco per un impetuoso bis.

Grazie anche ad un’acustica perfetta e ad una strumentazione da capogiro, gli Holy Fuck hanno offerto uno spettacolo veramente apprezzabile. I fan del gruppo sono rimasti sicuramente soddisfatti dello show, ma sono soprattutto i tanti curiosi accorsi all’evento ad avere ora un ottimo ricordo della serata bavarese. Purtroppo occasioni del genere in Italia si presentano sempre più raramente e non resta altro che sperare nel futuro, quando magari anche band come gli Holy Fuck decideranno di fare tappa nel nostro paese.

Report - Jacopo "Beelzebub" Prada

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