Fuzz Orchestra
Interzona - Verona 15.03.2014

Ero ansioso di vedere on stage uno dei gruppi italiani degli ultimi anni che reputo tra i più interessanti. L'idea della band in grado di soffermarsi su episodi nodali della nostra storia, del nostro passato (che in una certa misura è anche il nostro presente) attraverso le intrinseche metafore dei cut-ups e senza la stanca retorica delle favolette del neo (ma quando mai!!) cantautorato o - peggio – del rabbioso e preformattato antagonismo ideologico di certa musica estrema è invero eccitante e dopo diversi ascolti domestici mi incuriosiva non poco la resa live.

Piena soddisfazione quindi dovuta all'ora intensa di suoni heavy, istintivi e viscerali quanto ragionati e metodici.

L''Orchestra' - che tale non è solo perchè il look lo suggerisce - ha tre direttori esecutori: Fabio Ferrario, personaggio disegnato dalla mente di Tim Burton al piano, rumori, vinili e ringraziamenti, Luca Ciffo, baffuto chitarrista esente da qualsiasi tentazione post-alcunchè nonostante sarebbe facile indulgere e Paolo Mongardi, il batterista più 'batterista' che abbia visto ultimamente, già Ronin e Zeus, pazzesco nel suo drumming tribale, veloce ed incessante.

Impossibile annoiarsi, vista anche la compressione dello show in un'ora senza concessione alcuna a digressioni, bis o compiacimenti di alcun tipo. Forse finanche troppo rigidi in questo.

Difficile ricostruire la scaletta a causa del flusso quasi continuo di suoni, rumori ed alternanze dei più svariati frammenti, ma questo non è stato un problema. Sangue ed Il Paese Incantato forse erano del lotto, sicuramente lo saranno state ma non ci giurerei. Poco importa alla fine, roba così intensa ed intelligente ne gira poca da queste parti, specialmente negli ambiti del suono pesante.

Hanno aperto la serata i veronesi nOLd, metalcore sincero ed immediato per quanto debitore di tutto ciò che dal thrash al post-hardcore oggi domina ed abusa delle nostre orecchie.

 

Reviewer: 
A. Giulio Magliulo
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