Fariselli, Patrizio
17/01/2006 - Lecce

Patrizio Fariselli, storico tastierista degli Area, delizia gli spettatori presenti nell'aula magna dell'università di Lecce con un concerto per pianoforte carico di emozioni e di ricordi. Le immortali canzoni degli Area riecheggiano per non morire mai, sebbene siano passati oltre trent'anni dalla loro composizione.


Si riempe in fretta l’Università degli Studi di Lecce, mentre fuori si gela e il vento fischia tra gli alberi. Un normale martedì sera di gennaio, nel quale un centinaio di ragazzi e di appassionati si ritrovano per assistere al concerto di solo piano di Patrizio Fariselli, tastierista nonché membro fondatore (insieme a Demetrio Stratos) degli storici Area.
Ingresso alle 21:30, quando l’aula magna è piena solo per metà. C’è già un gruppo che fa soundcheck, e più precisamente sono gli Anima, gruppo molto famoso nell’underground locale per la loro proposta Folk-Progressive. Dopo una decina di minuti iniziano a suonare, per un tempo di circa mezz’ora. La loro proposta conia perfettamente i suoni tipici della zona, molto semplici e basati sull’easy-listening con le melodie e la complessità della musica progressiva tanto cara agli Anima. Tutto sommato piacevoli, anche se penalizzati da alcuni problemi tecnici, forse dovuti al souncheck non proprio ottimale.

Alle 22 circa ecco il momento che tutti aspettavano. Le luci si abbassano e il silenzio scende in sala. Ecco arrivare Patrizio Fariselli, che sommerso di applausi, saluta tutti e si siede sul piano. Il primo pezzo proposto dal pianista è un pezzo degli Area, in particolare Cometa Rossa, tratto da Caution Radiation Area (1974). Subito ci si rende conto di come il pianista riesca a unire una musicalità propria di pochi artisti contemporanei ad una tecnica strabiliante, che lo rendono uno tra i migliori pianisti italiani e uno tra i più conosciuti nel mondo.
A seguire Arbeit Macht Frei, tratto dall’omonimo debut, sempre degli Area. La canzone, vero e proprio cavallo di battaglia della band, suscita grande approvazione da parte del pubblico e grazie ad un ottimo gioco di luci, riesce a risaltare la parte solista dell’artista.
Il pezzo seguente è Megalopoli, pezzo mai eseguito live degli stessi Area, lacuna colmata da Patrizio che riesce a rendere il pezzo molto energico, lasciando strabiliati studenti e adulti.
Successivamente Patrizio introduce due pezzi collegati tra di loro, Il Bandito Del Deserto e Gioia E Rivoluzione, entrambe eseguite in maniera perfetta. Quello che colpisce maggiormente per quanto riguarda l’esecuzione è la capacità di creare arrangiamenti mai banali, e la tecnica smisurata del musicista, che riescono a rendere il tutto molto piacevole e interessante per l’orecchio.

Arriva il momento più sentito della serata, Patrizio Fariselli esegue Efstratios, andando a toccare il cuore di chiunque ami gli Area (non occorre dire a chi sia dedicato). Il pezzo, scritto da lui, viene suonato con una passione percepibilissima, e alla fine un doveroso applauso riesce a far strappare un sorriso a tutti.
Si ritorna ai grandi classici degli Area con Luglio, Agosto, Settembre (Nero), grandissimo classico della band nonché brano conclusivo della serata, che riappare in quest’occasione ancora ricco di quell’energia e di quello stile che lo rendono un pilastro del Progressive italiano tutto.

La serata termina qui, tra gli applausi prolungati del pubblico e i ringraziamenti e gli inchini di un Fariselli visibilmente soddisfatto. Non una macchia nella prestazione del pianista, che è riuscito a riportare dei brani vecchi trent’anni al vigore e alla vita, mai per un momento noiosi, anche se c’era solo lui a suonare. Si torna fuori al gelo, ma non si vedono facce deluse, dopo un ora di così buona musica.

Paolo "SouthOfHeaven" Cazzola

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