Crowpath
19/02/2007 - Bunker Center - Bolzano
Dopo il grandioso show dei Kataklysm si ritorna finalmente al Bunker Center di Bolzano, stavolta in occasione della discesa in terra italica degli svedesi Crowpath, ottimamente supportati dai “nostri” Coma.




Una settimana di fuoco questa per il Bunker: due show in meno di sette giorni. In attesa dell’unica data italiana dei Callisto venerdì, stasera sul palco del piccolo centro giovanile salirà una formazione mai stata nel nostro paese precedentemente: i Crowpath. In aggiunta due giovani band locali, i Brutus Kills ed i Coma, questi ultimi ormai una garanzia in sede live.

I Brutus Kills hanno l’importante compito di scaldare il pubblico, compito portato a termine con esiti tutto sommato positivi. Il combo altoatesino propone un Horror Punk di chiara estrazione misfitsiana: ritmo incalzante, cori trascinanti e voce teatrale. Nelle frazioni più cadenzate i Brutus Kills mostrano il lato migliore, mentre quando l’incedere subisce accelerazioni improvvise subentra una discreta dose di confusione. Da migliorare anche le parti cantate: Daniel, il singer della band, sembra ispirarsi troppo al mitico Glenn Danzig, senza invece sviluppare uno stile proprio. Ad ogni modo i presenti gradiscono la performance, con la mente, forse, già al gruppo successivo.

Sì, perché i Coma godono di un supporto quasi totale da parte del Bunker e del suo pubblico. Sarà per la giovane età, sarà per delle qualità indiscutibili, sarà forse per una prestazione scenica invidiabile, ma lo show dei Coma colpisce tutti, a partire dal sottoscritto. In campo vocale Pattis è migliorato ulteriormente: il suo growling è ora profondo, brutale, mentre lo screaming a dir poco lacerante. Grazie a ciò il sound dei Coma appare finalmente completo, merito anche di un chitarrista, Toni, semplicemente strepitoso. Manuel, Christoph e Daniel, dal canto loro, sostengono le basi sulle quali nascono le canzoni dei Coma. Werner, infine, impreziosisce il tutto con la sua tastiera, a tratti dannatamente oscura, a tratti riconducibile allo stile dei Children Of Bodom. Fra i pezzi suonati questa sera spiccano Forgotten, Never Be Wake Again e la conclusiva, acclamata Two Islands. Da segnalare inoltre un paio di nuove canzoni, che dimostrano l’innata voglia di sperimentare e di spingersi oltre propria dei Coma. Non resta che fare dei sinceri complimenti a tutta la band, con l’augurio di proseguire alla grande su questa strada!

E’ ora il momento degli headliner, ma a seguirli ci sono meno persone rispetto al complesso precedente. Il motivo è semplice: quelle dei Crowpath non sono sonorità adatte a tutti. Nel loro sound sono infatti riscontrabili elementi caratteristici di diversi generi, fra cui senz’altro Death Metal, Hardcore, Stoner e Grind. L’atmosfera apocalittica evocata dai quattro svedesi è semplicemente spaventosa; soltanto chi ha già una buona dimestichezza con la musica estrema può apprezzare. Indiscutibile è invece la tecnica di Patrik Lundh, che con la sua chitarra alterna riff fulminei a rasoiate di stampo quasi Doom. Davvero difficile inquadrare i singoli brani, più che semplici canzoni dei veri e propri terremoti sonori. C’è da dire, però, che dal vivo i Crowpath risultano decisamente meno caotici (ma più incisivi) rispetto a quanto ascoltato su disco. In ogni caso, i quattro ragazzi di Malmö si dimostrano disponibili e scherzosi, nonostante un pubblico relativamente freddo nei loro confronti (probabilmente perché più attento alla proposta musicale che allo show in sé).

Anche questa sera al Bunker è andata in scena la grande musica, con i Coma prima ed i Crowpath poi. La Poison For Souls si è quindi presa una piccola rivincita dopo l’annullamento, indipendente dalla sua volontà, dell’attesissimo show che avrebbe dovuto tenersi al Thun Universum di Bolzano con Gracer e Movies With Heroes. E ora, Callisto

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