Belle & Sebastian
14/04/11 - Alcatraz, Milano

A poco meno di un anno dall'ultima apparizione italiana, tornano i beneamati Belle & Sebastian con quest'unica data all'Alcatraz di Milano. Fautori di quello che venne chiamato il rinascimento dell'indie pop moderno, i nostri arrivano a presentarci il loro ultimo album Write About Love targato 2010.

Ad aprire il concerto vi è questa sconosciuta band di New York, dal nome quasi impronunciabile, gli Schwervon!. Il gruppo composto da soli due elementi (chitarra e batteria) intrattiene lo spazientito pubblico con una prova discreta senza infamia e senza lode, utilizzando la ben nota formula di canzonette orecchiabili sulla matrice di act indipendenti americani e forzando spesso la mano (anche dall'incedere eccessivo della batteria) a voler intraprendere lidi garage.

Il concerto dei nostri si apre sulle note di I Didn't See It Coming, estratto dal loro ultimo album. La formazione si presenta con 11 elementi di cui 4 alla sezione archi, una tromba, un addetto al mixaggio, batterista, basso e chitarra, la polistrumentista Sarah Martin, il chitarrista Stevie Jackson e il frontman Stuart Murdoch che si presenta con un look dandy composto da una maglietta a righe, una giacca e un foulard al collo. Look che abbandonerà già alla seconda canzone, perché non c'è tempo per adagiarsi sugli allori, oggi si balla. Ed è infatti sotto I'm a Cuckoo che Stuart ci mostra tutta la sua essenza di ballerino, la sua 'falsa' (a detta di alcuni) timidezza degli esordi è totalmente scomparsa in favore di un assodato feeling con il palcoscenico. Gli scozzesi alternano bene il loro repertorio passando da una Step Into My Office, Baby ad un'inaspettata My Wondering Days are Over impreziosita dai tre violini sullo sfondo tutti italiani (with the story of Sebastian and Belle the singer, yeah) ed arrivando a I'm Not Living in the Real World in cui Stevie amministra una sorta di pubblico-corista. Un ottimo merito che gli va infatti dato è quello di intrattenere ottimamente il pubblico sia attraverso il dialogo scherzoso mediante un italiano imperfetto di Stuart sia nella messa in scena di un vero e proprio spettacolo, facendosi prima truccare da una ragazza del pubblico durante il pathos generale della bellissima Lord Anthony (...Blue mascara running over your eye.) e chiamando poi sul palco quattro ragazzi a ballare durante la giocosa The Boy With The Arab Strap (e regalando a ciascuno una medaglietta a fine canzone). Ma non vi è solo divertimento perché i nostri non si esimono dal ripescare alcuni brani più intimi della loro discografia. "So che ormai è primavera, ma questa è una canzone che viene dall'inverno e parla di un animale, un ragazzo ed una ragazza." è così che uno Stuart pianista ci presenta Fox in the Snow, vertice estremo della sua sensibilità autoriale; pura poesia e puro tempismo sono il trittico conclusivo If I Find Yourself Cought In Love, Simple Things e Sleep The Clock Around.
L'apice del concerto arriva però durante l'encore: se con l'attesissima The Blues Are Still Blue i nostri ci regalano fralezze emotive, l'inaspettata Me and The Major ci pugnala al cuore, concludendo una prestazione senza alcuna sbavatura.

Certo, rimane l'amarezza di una ridotta duranta che ha visto gli scozzesi proporci 'solo' 19 pezzi della loro vasta discografia e forse il poco pescaggio dal loro capolavoro "rosso" (solo 2 brani), ma in fondo sarebbe stato anche difficile accontentare tutti e in ogni caso avrebbero anche potuto pescare ad occhi chiusi costruendo senza alcun dubbio una rispettabile scaletta. A concerto finito purtroppo rimane a testimoniare la loro sensibilità, in cui levità ed ironia adornano un serbatoio poetico pressoché inesauribile, soltanto un ricordo fatto di vapori galleggianti di sogni sognati mille volte.

SCALETTA:
I Didn't See It Coming
I'm a Cuckoo
Step Into My Office, Baby
My Wandering Days Are Over
I'm Not Living in the Real World
Piazza, New York Catcher
I Want the World to Stop
Lord Anthony
Sukie in the Graveyard
The Fox in The Snow
Dear Catastrophe Waitress
I'm Waking Up to Us
There's Too Much Love
The Boy with the Arab Strap
If You Find Yourself Caught in Love
Simple Things
Sleep the Clock Around

Encore:
The Blues Are Still Blue
Me and The Major

Reviewer: 
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