Anthrax
28/04/2006 - Live Club - Trezzo d'Adda




Mosh! Gravissima colpa per chi ama il thrash ma tutto il metal in generale non sapere o non aver mai provato quest’esperienza dal sapore esaltante e quasi mistico, ma per chi venerdì 28 Aprile era al Live Club di Trezzo d’Adda (MI), questo non è stato un problema: i re del mosh per eccellenza, gli Anthrax in formazione ‘originale’ (quelli del periodo aureo del thrash mondiale, che vanno da Spreading The Disease a Persistence Of Time) hanno lasciato un campo di battaglia cosparso di vittime, accompagnati da un gruppo emergente e di grande qualità, i Beyond Fear che, al loro esordio, vedono dietro il microfono uno dei migliori singer attualmente sulla scena, Tim ‘Ripper’ Owens, ex-Judas Priest ed attualmente negli Iced Earth. Ma il centro dell’attenzione sono stati Ian, Bello e Benante, riunitisi per questo tour con il chitarrista solista Spitz e l’ugola del grande Joey Belladonna, sfoderando tutti i grandi classici del repertorio ed energia come non è facile vedere su di un palco, specie da molte band emergenti di oggi. Ma riviviamo il massacro per gradi…

Entrano imperiosi e sicuri di sé, come veterani del palcoscenico, ma sono all’esordio, anche se non si nota: i Beyond Fear, band power metal americana della nuova generazione, non è composta certo da novellini, soprattutto per quel che riguarda il singer, quel ‘Ripper’ Owens che ebbe lo scomodo ma onorevole compito di sostituire, per un lustro circa e due album, l’icona del metal Rob Halford nei Judas Priest post-Painkiller. Immediatamente ci si ricorda che Owens non è un cantante qualunque, ma una delle migliori voci ne panorama metal mondiale, l’arma in più per i Beyond Fear (e per il futuro degli Iced Earth, se il loro connubio continuerà). Tagliente, virtuoso, violento e duttile è il cantante statunitense, che con la sua presenza scenica è, però, solo la punta avanzata dei B.F.. Da dietro il propulsore ritmico, lo splendido drummer Elkins, accelera, cambia tempi, impreziosisce pezzi come Save Me o Telling Lies, la cui trama assassina viene tessuta dalla coppia Bihary/Comprix, con quest’ultimo che ricama la maggior parte dei pregevoli ma micidiali assoli di song come la devastante opener del disco omonimo d’esordio, Scream Machine, un titolo, una dichiarazione d’intenti. La compattezza del gruppo è impressionate, la sua perizia esecutiva di prim’ordine, il risultato annichilente: una banda di vero power metal, assolutamente perfetta, assolutamente feroce e sanguigna, guidata da un cantante, sia nella vocalità che nel carisma, assolutamente metal. Verso la fine, Owens ribadisce, però, il suo passato ‘glorioso’ ne Sacerdote, con la cover di ‘Burn In Hell’, dal suo capolavoro nei Priest, Jugulator. Esordio migliore non potevano fare; una grande speranza per il futuro del ‘vero’ power metal.

Le reunion lasciano sempre dei sospetti nelle menti dell’audience metal, spesso ‘fregata’ da mere operazioni commerciali basate su revival alla ‘Rotonda Sul Mare’, sulla nostalgia oppure sulla semplice necessità di certi musicisti a corto d’idee, di sbarcare il lunario. Questo può valere per alcuni…ma stasera, è chiaro, questo discorso non vale per gli Anthrax in formazione ‘Mosh Golden Time’. Si entra con un trittico da brivido: Among The Living, Metal Thrashing Mad e Caught In A Mosh: risultato, l’equivalente dello sbarco in Normandia in una sala di 400 mq. La manovra d’attacco è supportata dalla sala macchine di Charlie Benante, inarrestabile propulsore di doppia cassa e di tempi spezzati e ripartenze da brivido. La direzione è tenuta dal timoniere e seconda voce (assieme a Ian) Frank Bello, con il suo basso pulsante. Armamento di cannoni e siluri ad opera delle asce dell’incontenibile Ian e di un dei due ‘figliol prodighi’ Spitz. Comandante, lui, lo screamer melodico del thrash, Joey Belladonna ad urlare, al posto della battuta del capitano Kirk ‘Engage’, il suo storico ‘Mosh!!!!!!’. Suoni potenti e molto buoni, anche se un po’ deboli per quel che riguarda il volume della voce di Joey, mettono in risalto, in pezzi come i successivi, Madhouse, Got The Time (cover di Joe Jackson), Air, NFL, A Skeleton In A Closet ed Indians, la precisione granitica e compatta degli Anthrax, caratteristica che tuttora li rende uno dei combo più efficaci dal vivo. Belladonna regge bene anche i pezzi più difficili con acuti ed evoluzioni vocali più complesse, come Medusa o One World, mentre Spitz, nonostante una non eccelsa definizione suoni che non permette bene di apprezzarlo in fase solista, mostra come il feeling con i soli ed il resto della band non sia scemato. Sul campo di battaglia, intanto, cadono vittime e gli scontri si moltiplicano come in un blocco d’uranio durante una fissione nucleare (peccato che qualcuno della security non sia informato di questo rituale che è il pogo, visto che interviene credendo di dover sedare una rissa, oppure per cercare di scovare a tutti i costi qualche furbo che vuole fumare nel locale): si consuma anche un surreale siparietto quando Belladonna lancia un asciugamano e tre facinorosi se lo contendono come un pezzo di carne può essere conteso da degli squali.

Ci si avvicina alla fine dello show, dove gli Anthrax sfoderano due cover famosissime: Anti-Social dei francesi Trust e la collaborazione con i Pubblic Enemy (la prima in assoluto tra rap e metal…prima ancora di tutti i gruppi crossover ed in un periodo dove non era immaginabile la cosa, se non proprio dagli Anthrax o dagli Aerosmith) I’m The Man, prima della rituale ‘finta uscita’, alla quale fa seguito il rientro della band che conclude con l’icona di Dredd ed I Am The Law. I dubbi, sulla reunion celebrativa degli Anthrax, ma anche sull’attualità del thrash metal oggi, sono stati spazzati via dal più energico dei mosh alimentato dal miglior thrash di una formazione unica: poco da dire, se non…see ya next mosh!!!!

Andrea "Evil" Evolti

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente