Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Leonardo Cammi
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Cenk Eroglu - voce, chitarra, basso, tastiera, programming

- Kip Winger - voce, basso, chitarra

- Rod Morgenstein - batteria

- Pat Mastellotto - batteria

- Kivanc Kaytanli - chitarra




Tracklist: 

1. Personal Antichrist

2. Everlasting

3. Without You

4. Desperately Sad

5. Reason To Believe

6. Lucky Day

7. Take A Deep Breath

8. Coma White

9. Willing To Wait

10. Pictures

Xcarnation

Grounded

Nonostante i nomi altisonanti e provenienti dalla scena AOR più prolifica Grounded, il primo album del progetto Xcarnation, non è un CD di melodic rock, bensì un concentrato di brani sperimentali, che sconfinano nell’industriale e che possono piacere di più a chi ama sonorità quali quelle di Nine Inch Nails ed affini.
Voci filtrate, sample, effetti di ogni tipo si sprecano per quasi tutta la lunghezza del platter, mischiati a ritmiche ossessive e vicine ad un modern rock alternativo.

Autore principale di questo inaspettato lavoro è il multistrumentista Cenk Eroglu, che ha chiamato con sé, per realizzare la propria opera, musicisti del calibro di Kip Winger (dei Winger, che canta in alcuni duetti con lo stesso Eroglu e per lo più si limita a suonare il basso), Rod Morgenstein (sempre batterista dei Winger), Reb Beach (sempre dai Winger, nonchè Dokken e Whitesnake) ed anche Pat Mastellotto (grande batterista dei King Crimson e Mr. Mister).
Nonostante la forte presenza di artisti provenienti dalla band di Kip Winger bisogna far ben presente che in Grounded si troverà ben poco che richiami a quel sound.

Lo stile degli Xcarnation parte con le sperimentali Personal Antichrist e Everlasting, pezzi stracolmi di linee vocali filtrate ed effetti, per passare, inaspettatamente, alla ballad AOR Without You, che nel contesto del disco sembra non centrare nulla.
Con Desperately Sad si ritorna al mood sperimentale ed industriale del CD ma il turco Eroglu ha ancora degli assi nella manica e ci sorprende con inserti di strumenti folk mediorientali quali il kawala o il ney, ad esempio in track come Lucky Day.
Nel complesso il resto del CD non presenta particolari momenti di interesse a parte le tracce citate, che si elevano decisamente a livello compositivo.
Per questo motivo, nonostante la novità a l’astrusità della proposta, si va poco oltre la sufficienza. Fatelo vostro solo se siete particolarmente curiosi e vi interessano le sperimentazioni.

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