Voto: 
9.5 / 10
Autore: 
Roberto Boasso
Genere: 
Etichetta: 
Delmark
Anno: 
1965
Line-Up: 

- Junior Wells - Voce, Armonica
- Buddy Guy - Chitarra
- Jack Myers - Basso
- Billy Warren - Batteria

Tracklist: 

1. Snatch It Back and Hold It
2. Ships on the Ocean
3. Good Morning School Girl
4. Hound Dog
5. In the Wee Hours
6. Hey Lady Mama
7. Hoodoo Man Blues
8. Early in the Morning
9. We're Ready
10. You Don't Love Me Baby
11. Chitlin Con Carne
12. Yonder Wall
13. (Bonus) Hoodoo Man Blues, alternate
14. (Bonus) Chitlin Con Carne, alternate

Junior Wells

Hoodoo Man Blues

Tanto celebre per lo storico pluriennale duo con Buddy Guy quanto meraviglioso armonicista, Junior Wells si colloca tra gli illustri del blues moderno con base a Chicago. Un passato nella band di Muddy Waters (aveva sostituito Little Walter), la consacrazione arriva molto più tardi: siamo nel 1965, e viene inciso Hoodoo Man Blues. Acclamato tra i masterpieces della seconda generazione Blues post-bellica, in esso traspare quel magico fascino e quella direttezza tipica delle esibizioni live nei clubs. Nessuna mediazione tra artista e pubblico ascoltatore, un racconto intimistico e sincero di sé, dai toni ritmati e suadenti (Snatch It Back And Hold It o Hey Lawdy Mama), introversi e tristi (Ships On The Ocean, In The Wee Hours), e sempre sublimi.

Alla chitarra si trova proprio Buddy Guy - è addirittura il primo lp insieme -, già favoloso e dall’inconfondibile tocco, sebbene ancora relegato a un ruolo più secondario sotto la supremazia del leader Wells, cantante-armonicista e showman nato. La voce, spesso roca spesso dolcemente modulata, è il prezioso ritratto della personalità: arriva diretta dall’anima e ne testimonia il carattere e le vicende. Wells si trasmette finemente anche all’armonica, e coniuga nella migliore delle maniere la melodia alla sua funzione comunicativa ed emotiva. Del resto era nato a Memphis - quella che per BB King è la capitale del Blues -, poi trasferito a Chicago, e cantava e suonava fin da adolescente, complice la sua situazione di povertà, per le strade e per i tram. Ma non lo faceva tanto per racimolare monetine quanto per il sentirsi interprete, musicista, ancora privato della possibilità di suonare nei locali. La musica l’aveva dentro di sè, l’aveva fatta propria, e questo significa molto sul suo approccio così particolare e autentico.

Sintesi della più pura sincerità Blues, Hoodoo Man Blues è un’icona della “musica dell’anima”. Fondamentale e toccante, non c’è proprio niente di più che semplice Blues. Ma in casi come questo, in fondo, non c’è neanche altro da chiedere.

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