Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2010
Line-Up: 

- Johnny Hedlund - voce, basso
- Tomas Måsgard - chitarra
- Fredrik Folkare - chitarra
- Anders Schultz - batteria 

 

Tracklist: 



1. Courage Today, Victory Tomorrow! (03:54)
2. So It Begins (03:24) 
3. As Yggdrasil Trembles (04:52) 
4. Wir Kapitulieren Niemals (03:26) 
5. This Time We Fight (03:02) 
6. Master of the Ancient Art (03:48) 
7. Chief Einherjar (03:41) 
8. Return Fire (04:04) 
9. Far Beyond Hell (03:18) 
10. Dead to Me (02:47) 
11. Yahweh and the Chosen Ones (03:52) 
12. Cannibalistic Epidemic Continues (04:59) 

Unleashed

As Yggdrasil Trembles

Una carriera iniziata ventuno anni fa quando il death metal marchiato Svezia stava muovendo i primi passi e ben dodici album pubblicati, senza contare i vari demo ed EP di inizio carriera, sono un bel biglietto di presentazione per gli Unleashed. A dire il vero, ogni appassionato del vero death metal dovrebbe già conoscerli o averli almeno sentiti nominare poiché loro sono tra le poche realtà inamovibili del genere. Certo, la metà/fine degli anni 90 ha segnato anche loro dal punto di vista musicale, tanto da portarli a pubblicare un paio di album non eccelsi ed infarciti di un groove ripetitivo ed al conseguente split momentaneo tra il 1997 ed il 2002. Ad ogni modo, ecco che con il nuovo millennio, i nostri pionieri del Viking death metal riprendono in mano gli strumenti e questo ultimo As Yggdrasil Trembles riprende lo stile degli album passati, con alcuni cambiamenti.

Inamovibili dicevamo, sì perché Johnny Hedlund e soci hanno proposto sin dagli esordi una sorta di death metal che si differenziava abbastanza dai compagni di merende della Svezia (Carnage, Entombed e Dismember) e con questa formula essi hanno proseguito bene o male per tutti questi anni. Poche concessioni alla melodia, anche se un retrogusto di metal classico lo hanno sempre avuto nel loro sound, specialmente quando si tratta della fase solista delle canzoni. Per il resto, nulla è cambiato. Quindi aspettatevi sempre una buona dose di elementi thrash nel taglio delle chitarre, rallentamenti quasi doom che mostrano anche un tocco epico del tutto personale, veramente oscuro ed il vocione roco di Johnny in bell’evidenza. Tutto ciò che ho appena elencato lo troviamo già nella traccia posta in apertura, Courage Today, Victory Tomorrow! Le tematiche sono sempre le stesse, ovvero onore, guerra e vittoria. In puro stile vichingo ed ora fin troppo abusato da band folk, quando si dovrebbe fare un ripassino per sapere chi furono i veri apripista. Dopo un’apertura affidata, come dicevamo, ad una traccia per la maggior parte epica e lenta, ecco che So It Begins si presenta con i primi blast beats e riffs in tremolo. Qui le atmosfere oscure tipiche dei primi album della band rivivono alla grande anche se un tocco melodico ed alcuni riffs votati al periodo più groove della band fanno la loro comparsa ad arricchire il tutto.

Tracce progressive rivivono del riffing della title track e questo strano tocco epico inevitabilmente mi riporta in mente gli Enslaved di Monumension, anche se il paragone potrebbe essere azzardato . Man mano che si procede nell’ascolto dell’album si nota che la band ha optato per un sound meno veloce questa volta, puntando maggiormente sul creare atmosfere oscure e ricercate. Una bella sfida che porta a risultati molto buoni. Certo, di un album death metal si tratta e gli Unleashed ce lo ricordano con la veloce Wir Kapitulieren Niemals o con il massacrante lavoro di doppia cassa di una massiccia e tradizionale This Time We Fight. Ad ogni modo tengo a precisare che le melodie saltano sempre fuori in qualche modo e che questa volta le canzoni suonano decisamente più complete nella loro struttura, con più cambi. La band era anche famosa per strutture abbastanza lineari in passato ma qui signori c’è un vero e proprio salto! Avranno anche ammorbidito il loro sound per alcuni aspetti, ma le canzoni suonano decisamente più complete e meglio strutturate. Il doom più oscuro di Master of the Ancient Art si mischia alla raggelanti linee soliste di una più veloce ed epica Chief Einherjar o alla bordata dal nome Return Fire.

Far Beyond Hell continua la fase del disco votata all’approccio più diretto attraverso un ottimo lavoro di doppia cassa senza dimenticare oscuri rallentamenti in occasione del ritornello ad introdurre le inflessioni chiaramente death/thrash della veloce, più semplice e diretta Dead to Me. L’opposizione velocità death metal e inflessioni progressive in mid-tempo di Yahweh and the Chosen Ones fanno un’ottima figura per introdurre l’epica al massimo Cannibalistic Epidemic Continues. Posta in chiusura, questa canzone mostra una volta per tutte la completezza che gli Unleashed sono arrivati a proporre su quest’ottimo ritorno. Se As Yggdrasil Trembles potrà essere annoverato tra i lavori meno veloci da parte della band, è altresì vero che difficilmente i nostri svedesi hanno toccato tali vette di completezza di songwriting, raggiungendo punti di esaltante oscurità. Ritorno decisamente consigliato.   
 

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