Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
MudHut
Anno: 
2006
Line-Up: 

- The Unknownn - Tutti gli strumenti

Tracklist: 

1. Nocturnal
2. Cure All
3. Raw
4. Get It
5. Serious
6. Squeeze
7. Duplicitous
8. Backseat
9. Blood
10. Ink Star Skin
11. Leaving BC
12. Sad Sin

Unknownn, The

The Unknownn

Giunti nell’Ottobre del 2006 al primo full lenght omonimo, i The Unknownn si fanno così spazio nella scena Trip Hop/Elettonica europea, presentandoci una musica particolare e ben strutturata, che riprende in parte il sound di band quali Massive Attack e Portishead, aggiungendovi spunti più industrial decisamente ricollegabili a Nine Inch Nails et similia. Questo disco non aggiunge nulla di nuovo né fa gridare al capolavoro per ciò che in esso si cela, ma in ogni caso un ascolto semplice a questa opera di certo non nuoce.

Le canzoni seguono un filo conduttore stabile e poco vario che si ripercuote in ogni minuto dell’album a partire dalla opener Nocturnal, ben calibrata anche se non molto incisiva, fino ad altri brani come ad esempio la ben sostenuta Raw, che alterna a parti calme altre più sostenute dalla vigorosità delle chitarre, molto oscure e più che discrete nel mantenere alto il livello complessivo della canzone. Da notare anche altri buoni esempi come Serious, notevole nel suo atmosferico incedere come la decima Ink Star Skin, o ancora la bellissima Blood, senza ombra di dubbio la migliore dell’intero platter, coinvolgente nella sua anima elettronica e sognante, perfettamente arrangiata e trascinante per la particolarità delle sue melodie, rese ancora più affascinanti dalla suadante voce femminile della cantante. Al contrario assistiamo invece a prove decisamente peggiori dove la band si ritrova a riempire spazi con eccessiva fretta e senza un minimo di criterio e ciò vale per canzoni come Cure All, Get It e Backseat, poco studiate e messe là giusto per riempire approssimativamente lo spazio rimanente e tale contrasto confluisce inevitabilmente nel giudizio finale del disco che vede contrapporsi al suo interno songs affascinanti e coinvolgenti e altre meno attraenti e più banali, sia per arrangiamenti che per contenuti.

Così l’album prosegue tra passaggi poco sviluppati e fasi decisamente degne di nota, capaci di affascinare con estrema facilità per la bellezza del loro sound, a cavallo tra trip hop, elettronica, down tempo e spunti industrial abbastanza azzeccati. L’opera complessivamente risulta piacevole per come le sue note si propagano nel tempo, anche se qualche pecca qua e la poteva esser risparmiata onde evitare di far calare emotivamente un disco dai buoni intenti ma dai contenuti qualche volta poco efficienti.
L’ascolto è in ogni caso consigliato a quella fetta di pubblico che già conosce bene la scena Trip Hop e che vuole approfondire il discorso attraverso le sue nuove leve, mentre ai nuovi curiosi che vogliono spingersi attraverso questi meandri è più consigliata l’introduzione al genere con i suoi padri assoluti, ovvero Massive Attack e Portishead, ai quali i The Unknownn devono comunque molto, anche se la differenza si sente...

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