Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Scythecut Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Gherion - voce
- D. Allen-Perkins - chitarra
- F. Allen-Perkins - chitarra
- J. Gonzalez-Arintero - basso
- D. Garjo - batteria

Tracklist: 

1. Routine Demythified The Wonder
2. At The Edge Of The World
3. A Plea For Time
4. Andreia
5. Alecto - Megaera - Tisiphone
6. Metalogos (The Construction Of Destruction)
7. Hemisphere 207
8. Wings Of Disembodiment

Undefined

Of Xenoglossy And Saturn

Arrivano dalla Spagna, più esattamente dalla capitale Madrid, dove furono fondati nel 2002, e si fanno promotori di un progressive death metal poco incline a rinchiudersi nei più rigidi stilemi propri di qualsiasi genere, ed anzi aperto ad accogliere sfumature diverse, capaci di variare dal melodic death di stampo svedese al progressive, dal black al doom, fino al post-metal, pur dando vita ad un unico e preciso contesto sonoro, che in tale sede non potremmo non definire personale ed originale.
La musica degli Undefined quindi, esattamente come il loro moniker, mira proprio ad essere qualcosa di indefinito, che superi la barriere e sdogani il loro stile da parallelismi e confronti con illustri predecessori o fiorenti scene entrate da tempo nelle più o meno rigide catalogazioni del metal estremo.

Difficile da cogliere compiutamente nella sua essenza quasi inaccessibile ai primi superficiali ascolti, Of Xenoglossy And Saturn, opera prima di questo quintetto iberico, preceduta soltanto dall'EP Saturnism Unfolds del 2005, si presenta come un album un po' pesante da masticare e digerire, soprattutto per i meno avvezzi a tali sonorità, giocate molto su una ricercata simbiosi tra le atmosfere cupe ed opprimenti del death e le più contorte strutture tipiche del progressive, su cui poi far confluire le diverse sfumature poco sopra citate.
Non molto originale risulta invece l'art-work, peraltro parecchio fuorviante, non tanto relativamente alla proposta sonora, quanto piuttosto riguardo alle tematiche trattate in questo disco di esordio della band spagnola, incentrate in principal modo sulla filosofia e sulla mitologia.

Le otto composizioni che si susseguono in tracklist sono tutte abbastanza lunghe, alcune di esse si aggirano addirittura intorno ai dieci minuti, sono continuamente attraversate da cambi di tempo, spesso anche repentini, ed hanno un carattere volutamente mutante, complesso e quasi disorientante, cosa che porta ovviamente a renderle ancora più pesanti, e talvolta persino azzardate in alcune soluzioni, come in At The Edge Of The World, dove la band sembra perdersi in meandri così contorti da non poterne più risalire a capo, nonostante qualche breve e piacevole passaggio di chitarre dal suono pulito e malinconico.
Meglio invece la più contenuta A Plea For Time, in cui si assiste all'alternarsi di parti più pesanti cantate in growl ad altre più malinconiche e melodiche cantate in pulito, in cui i passaggi sono comunque ben studiati e realizzati, anche grazie al fatto che la tecnica non sembra affatto difettare nei cinque iberici, o l'opener Routine Demythified The Wonder, altra suite di dieci minuti in cui dar sfogo a tutta la loro creatività, tra cambi di tempo, passaggi dal growl al pulito, rallentamenti all'insegna di quella oscura e decadente melodicità che ne caratterizza la parte finale. 
Se nelle composizioni appena descritte sembrano far risaltare la loro essenza più progressiva e meno canonica, invece in pezzi come la closer Wings Of Disembodiment, che parte da un technical death in stile Behemoth imperante per buona parte del brano prima di passare ad una seconda parte che sembra trascinarsi in maniera più stanca e prolissa fino alla fine, mettono in chiaro le forti radici death metal che rappresentano comunque la base primaria del loro sound.

Of Xenoglossy And Saturn è sicuramente un lavoro complesso e difficile, a cui accostarsi con pazienza, capace di offrire qualcosa di diverso, studiato e ricercato, in parte anche ben realizzato, soprattutto relativamente all'aspetto tecnico, ma ancora un po' acerbo proprio nella sua natura più contaminata, in cui evidente risulta in alcuni passaggi la necessità di migliorarsi soprattutto dal punto di vista compositivo.

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