Voto: 
9.5 / 10
Autore: 
Davide Merli
Genere: 
Etichetta: 
Atlantic
Anno: 
1984
Line-Up: 

- Dee Snider - voce
- Eddie Ojeda - chitarra
- Mark Mendoza - basso
- Jay French - chitarra
- A. J. Pero - batteria

Tracklist: 

1. Stay Hungry
2. We’Re Not Gonna Take It
3. Burn In Hell
4. Horro-Teria A) Captain Howdy B) Street Justice
5. I Wanna Rock
6. The Price
7. Don’T Let Me Down
8. The Beast
9. S.M.F.

Twisted Sister

Stay Hungry

I Twisted Sister sono stati senza dubbio una delle più grandi e bizzarre realtà Hard Rock che gli anni '80 hanno sfornato. La loro fama è stata da molti fin troppo associata a questo album specialmente ad un paio di canzoni presenti in esso, tralasciando ottimi lavori come il successivo Come Out and Play o You Can't Stop Rock n’ Roll.

Nonostante ciò questo Stay Hungry è da considerarsi il diamante più prezioso della loro discografia ed uno degli album più influenti di tutta la musica Hard Rock degli eighties; già dal titolo e dalla copertina dell’album si capisce che non bisogna prendere sul serio i Twisted Sister: la loro musica è una miscela di Hard Rock molto orgoglioso e di tutto quello che può esser definito “grottesco”: basta vedere il make up di Dee Snider, frontman della band, per capire di cosa si parla.
Boccoli biondissimi e vaporosi tipo barboncino, make up molto grottesco e esasperato e vestiti improponibili sono l’immagine di una band che sapeva come bucare lo schermo e come rendersi interessanti anche non sotto l’aspetto musicale tanto che le canzoni di questo album ai tempi diventarono veri e propri tormentoni nazionali.
Musicalmente parlando il prodotto che i Twisted Sister ci offrono è un Hard Rock molto diretto e privo di eccessivi tecnicismi come vuole la tradizione americana anni ’80.

Ma passiamo ora ad una analisi track by track di questo capolavoro: il terzo album della band si apre con la titletrack che è dedicata al celebre attore e ora governatore della California Arnold Swarzenegger: Stay Hungrypresenta una forma molto semplice ed essenziale con un ritornello orecchiabile e dei riff aggressivi e grezzi. Molto bello l’assolo efficace ed in pieno stile Hard Rock.
Il pezzo che segue è forse il più celebre dei Twisted Sister: alzi la mano chi non ha mai sentito almeno una volta nella propria vita We’re not Gonna Take it. La canzone è strutturata in modo da essere considerata un vero e proprio inno che un ritmo che colpisce l’ascoltatore fin dal primo ascolto e che raggiunge il suo apice nel ritornello, davvero impossibile non cantare. Musicalmente la canzone non presenta nessuna prova di tecnicismo ma è davvero impossibile rimanere indifferenti davanti ad inni veri e propri come questi.

Il terzo brano, ovvero Burn in Hell, nella sua prima parte presenta un'atmosfera molto cupa e ripetitiva quasi in stile Doom ma che poi dal primo ritornello si trasforma in una stupenda canzone Hard Rock: Dee Snider, autore del pezzo nelle parole che precedono il primo ritornello compie l’esperimento interessante di spiegarci il testo della canzone direttamene nella canzone. Ottima trovata che verrà usata anche in altre canzoni targate Twisted Sister.
Il pezzo più lungo del lotto presenta anche lui una trovata interessante: Horror-Teria (The Beginning) è suddivisa in due parti che non presentano nulla in comune musicalmente parlando.
Naturalmente i nessi che ci sono tra i due pezzi sono i testi (entrambi ispirati a racconti di Stephen King) e le atmosfere in pieno stile horror. I due pezzi (Captain Howdy e Street Justice) sono molto interessanti anche se non immediati come i precedenti e ci mostrano il lato più riflessivo di una band che è solita a pezzi più immediati e veloci.

Per il pezzo successivo è meglio spendere due parole di introduzione: questa canzone contiene la risposta che tutti i rockettari darebbero se qualcuno gli chiedesse cosa vogliono fare nella vita.
Infatti è davvero divertente l’introduzione presente nel video musicale della suddetta canzone. Un padre molto arrabbiato che scopre suo figlio con una chitarra elettrica in mano mentre ascolta i Twisted Sister, gli chiede : "What do you wanna do in your life?" Ed il figlio "I Wanna Rock".
Questa canzone è musicalmente perfetta: in fondo sono quattro accordi, ma suonati così e con quel testo fanno saltare dalla sedia anche gli ascoltatori più sofisticati. Uno dei diamanti più belli dell’ Hard Rock mai prodotti.
Se il pezzo precedente è stato giudicato eccellente, non si può di certo togliere nessuno dei complimenti che andrebbero al gruppo per questa canzone, forse la ballata più bella e coinvolgente di tutto l’Hard Rock americano di quegli anni.
The Price emana una sensazione di tenerezza e di bellezza come poche altre ballate: la traccia poi, secondo le dichiarazioni di Snider, assume per la band un significato speciale se rivista in chiave odierna a distanza di vent’anni. Bellissimo e malinconico l’assolo di chitarra.
I due pezzi che seguono questa stupenda ballata sono forse quelli più comuni e regolari di tutto il lavoro: Don't Let me Now è una canzone in pieno stile Hard Rock con un ritornello apprezzabile ma nulla di più, invece The Beast ha un'atmosfera perfetta per il titolo della canzone ed è dotata di un ritornello malefico, cantato con un ottima tonalità dall’ottimo Dee Snider.
La canzone conclusiva è una tra le più belle e catchy del lotto: S.M.F. è il suo titolo appositamente usato per evitare una molto probabile censura che avrebbero subito se avessero scritto il titolo per esteso (S.M.F. starebbe per Sick Mother Fucker, a voi la traduzione) .
La canzone è molto coinvolgente e viene naturale cantare insieme ai Twisted Sister il ritornello già durante il primo ascolto.

In conclusione questo disco è da considerarsi una vera e propria pietra miliare dell’Hard Rock ma anche dell’Heavy più soft e che tutti i fanatici di questo genere dovrebbero a tutti i costi avere.
I Twisted Sister con grazie a questo disco, e specialmente ai video di We're not Gonna Take it e di I Wanna Rock, hanno fatto conoscere l’Hard Rock a mezza America, spopolando anche tra i non appassionati di musica aggressiva. Questo basta per giudicare un voto davvero alto ma che è pienamente meritato.

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