Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Andrea Rubini
Genere: 
Etichetta: 
Firebox Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- L.Pikka - voce
- J.Pikka - batteria
- H.Pikka - chitarra
- S.Hakuli - chitarra
- P.Hakuli - basso
- J.Heinonen - tastiera, programming


Tracklist: 

1. Some Random
2. Aware
3. Collision Course
4. The Great Revelation
5. Surveillance
6. Twitcher
7. Unsung Hero
8. High Standard
9. Massive Manmade Burning
10. Way To Better
11. Wreck

Total Devastation

Wreck

L’idea dei Total Devastation nasce nel 1998 dalle menti di Lauri Pikka e Jaakko Heinonen, i quali vengono letteralmente rapiti dalle sonoritá dell’album che i connazionali Impaled Nazarene rilasciarono lo stesso anno: Rapture. Lo stesso nome del combo, tra l’altro, deriva dalla parafrasi di una parte di Vitutation (This is vitutation, total vitutation, fucking vitutation, beloved vitutation). I due amici iniziano dunque ad incidere dei demo, alcuni dei quali vedono la presenza del fratello di Pikka alla chitarra. Trovano anche una piccola label locale, la Polttouhri Productions, che ne pubblica quattro. Il piú celebre sará il secondo Roadmap Of Pain, titolo che verrá riutilizzato per il primo full-lenght del combo, nel 2003: una particolaritá é che il primo album non conterrá nessuna canzone del demo omonimo, ma bensi quelle degli ultimi due Ecstasy e Left Hand Of The Devil. Ottenuto dunque un contratto con la Firebox, nel 2006 esce il loro terzo album, Wreck.

Questo Wreck é un album completo, sano death metal con leggere esternazioni industrial, giusto quel tanto che basta. Song by song veniamo introdotti nel mondo dei Finnici, fatto di chitarre compatte e ritmiche accellerate, contornati da elementi elettronici che rimandano a Fear Factory e Strapping Young Lad. Come nella coinvolgente opener Some Random, o nella terza proposta Collison Course, dove si viene intrappolati in questo sound cosí chiuso e tenace. Un repertorio vasto quello che i Total Devastation ci sfornano nell'arco delle undici tracce, con riferimenti a tratti brutal. Un esempio di furia indominata lo si puó riscontrare attraverso la sesta traccia Twitcher, sfoggio di potenza incontaminata, in cui ogni singolo elemento della band contribuisce ad un pezzo fiero quanto grezzo. Lauri é una potenza dietro al microfono, una voce ruvida, profonda, che deve fronteggiare i secchi riff di Saku e Harri e le sgroppate di Jarmo.
L'album si presenta in un modo abbastanza curioso, nel senso che da un certo punto di vista é scomponibile in due parti: fino alla sesta traccia siamo davanti a canoni piú tradizionalisti, mentre da Unsung Hero (introdotta da trenta secondi di effetti ambient) in poi i classicismi vengono guarniti da sonoritá e metriche piú recenti, moderne, senza tuttavia intaccare la rabbiositá di questa released. Degne di nota, nella parte finale dell'album, la nona Massive Manmade Burning, che per certe trovate puó rievocare i Samael, e la title track, che sigilla l'album con un utilizzo piú virtuoso delle chitarre.

Terzo capitolo dunque per i Finlandesi Total Devastation, band dalla line-up decisamente singolare: Lauri, Jarmo e Harri sono fratelli, mentre Saku e Pasi sono addirittura gemelli.
La released offre trequarti d'ora di ottima musica, che va ascoltata ed assimilata, perché non é cosí immediato cogliere tutti i particolari che questo sound riesce in realtá ad offrirci.
I ragazzi hanno definito l'album il loro personale Master Of Puppets o Wolverine Blues, a noi la sentenza...


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