Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Ninja Tune
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Amon Tobin + Kronos Quartet - Tutti gli strumenti

Tracklist: 

1. Bloodstone
2. Esther's
3. Take Your Distance
4. The Killer's Vanilla
5. Kitchen Sink
6. Horsefish
7. Foley Room
8. Big Furry Head
9. Ever Falling
10. Always
11. Straight Psyche
12. At The End Of The Day

Amon Tobin

Foley Room

Amon Adonai Santos de Araujo Tobin: ecco il nome del producer brasiliano che ha rivoluzionato l'intero mondo dell'elettronicamoderna. Quando si parla di Tobin non si parla di certo di un compositore qualunque, del musicista che si definisce elettronico per puro trend, o dell'avanguardista di turno che deve sperimentare il più possibile per una mera ricerca della complessità cerebrale. No, Amon Tobin è semplicemente un genio del suono, scienzato delle pulsazioni e dei ritmi umani ed esploratore di mondi nascosti. I suoi dischi ne sono una perfetta testimonianza, limbo di bagliori elettronici e infinite influenze esterne, siano esse jazz, d&b, flamenco, ambient. Il suo ritorno sulle scene è affidato ad un nuovo macigno che ne scava il cuore più ricercato e concettuale: Foley Room, eclettismo e genio allo stato puro.

Le ritmiche, le soluzioni timbriche e gli effetti sono i risultati di costanti ricerche sui movimenti e i colori della realtà umana e naturale; un'apnea nei suoni del mondo che ci circonda, nella quotidianeità, nel rumore e nel silenzio. Il preludio a questa scoperta sotterranea è cantata dai pianoforti della opener Bloodstone, il cui bizzarro tessuto sonoro aniticipa le scariche dei gioielli Keep Your Distance e Esther's. Sono infatti la seconda e la terza canzone ad evocare il fascino più profondo di Tobin, scandagliando un mondo di pura ipnosi e di effetti fluttuanti. Kitchen Sink rende poi assoluto il passaggio di Tobin alla musica concreta, qui manifestata attraverso i suoni di una vera e propria cucina indemoniata, in cui gli scarichi dei lavandini singhiozzano loop arricchiti da forchette stridenti, piatti e bicchieri letteralmente decontestualizzati.
Gli esperimenti stilistici non hanno un secondo di sosta e ce ne possiamo rendere conto passando attraverso i rumori di Big Furry Head e i lampi della titletrack Foley Room, indubbiamente la migliore del lotto per intensità e precisione compositiva. Affascinanti sono anche le dinamiche di Always o ancora quelle della conclusiva At The End Of The Day, sicuramente l'episodio emotivamente più sentito e trascinante di un disco che al contrario è immersione in un mondo ermetico, in cui quasi non c'è spazio per il candore umano, per la semplicità del sentimento.

Foley Room è per questo motivo uno degli esperimenti più cerebrali e illuminanti di Amon Tobin. Come i suoi precedenti capolavori, l'ultimo album del compositore brasiliano continua a rivoluzionare il mondo dell'elettronica contemporanea, consacrando nuovamente Tobin come una delle più peculiari figure della musica sperimentale del nuovo millennio.

"I always saw a divide between music that was based purely on sound design and tunes that were written to physically move people. A challenge for me has been to try and make 'tunes' using aspects of sound design normally associated with highbrow academic studies in this area. I don't know how successful I've been but that was a goal anyway."

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