Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Pasi Rantanen - voce
- Nino Laurenne - chitarra
- Titus Hjelm - basso
- Mirka Rantanen - batteria
- Kari Tornak - tastiera

Tracklist: 

1. Evolution 4.0
2. Forevermore
3. Roots Of Anger
4. 10000 Ways
5. Holding On To My Pain
6. Swirled
7. Down With Me
8. Face In The Mirror
9. Solid Ground
10. The Source
11. Great Man Dowm

Thunderstone

Evolution 4.0

I power metallers finlandesi Thunderstone non rappresentano certo un nome nuovo nel panorama metal europeo, infatti essi sono giunti con questo Evolution 4.0, edito sempre dalla Nuclear Blast, alla loro quarta uscita, che segue al promettente debut self-titled del 2002 ed ai due successivi The Burning (2004) e Tools Of Destruction (2005), mostrando a conferma del titolo un'evoluzione costante che trova la sua maggior motivazione in una sezione ritmica potente e spesso veloce, talvolta al limite dello speed/thrash, che da vita ad un sound possente e corroborante a cui si sposano accattivanti ed azzeccate aperture melodiche, e tutto ciò permette anche all'ensemble scandinavo di distanziarsi un po' dagli esordi di chiara influenza Stratovarius e di avventurarsi un po' in territori US metal.

Pasi Rantanen ha una voce potente e ben modulata, che in molte occasioni prende le distanze da quel trend tipicamente power che vede i singer esibirsi in continui acuti, regalando così una prestazione veramente espressiva, mentre le tastiere di Tornak intervengono in maniera opportuna e mai eccessiva all'interno dei vari brani apportando un preciso contributo alle melodie, come preciso e sempre coordinato alle esigenze del momento sembra essere il drumming di Mirka Rantanen. Naturale che il sound del combo finlandese non sia del tutto esente dai vari clichès che dominano questo specifico settore della musica metal, ma la cosa mi sembra tuttavia normale in un genere, come il power appunto, che da oltre un decennio è stato visitato e rivisitato in lungo e in largo da moltissime band.

Alla tracklist l'onere di aprire l'album, ma si tratta solo di una brevissima intro che è il preludio alla bellissima Forevermore, melodica e potente avanza su strofe aggressive prima di giungere ad un bel refrain armonioso e melodico, notevole anche l'intermezzo strumentale prima del finale ampiamente melodico, riff duri aprono Roots Of Anger in cui il singer si rende protagonista di una prestazione autorevole ed espressiva nell'interpretare un brano cattivo e minaccioso, straordinario invece 10000 Ways, caratterizzato da cambi di tempo e bellissime aperture melodiche, alternando strofe dure a chorus pieni e melodici, ottenendo una sorta di compromesso tra i Masterplan e gli ultimi Riot. Holding On To My Pain gode di un'apertura particolarmente atmosferica e prosegue con caratteristiche simili al brano precedente, mostrandosi anch'esso come uno dei pezzi meglio riusciti di Evolution 4.0 grazie alle azzeccate ed eleganti aperture melodiche, invece Swirled sembra per buona parte una song dei Rammstein, specie in quell'inizio e nel riffing molto votato a sonorità industrial e thrash, ma sembra proprio uno degli episodi più infelici e meno interessanti, non solo di quest'album ma dell'intera discografia dei finlandesi, molto meglio invece la rasserenante e celestiale power ballad Down With Me, davvero un bel brano, dove fondamentale risulta l'apporto delle tastiere di Tornak e delle linee vocali magistralmente interpretate da un grande Pasi. Ancora le tastiere protagoniste in Face In The Mirror, altro brano denso ed atmosferico che si regge su una strepitosa melodia ed un bel refrain, e si continua ad alti livelli con Solid Ground, in possesso di ritmiche sostenute che prendono il sopravvento nelle strofe per poi lasciare spazio ad un grintoso ma sempre melodico ritornello, quasi orientata al thrash addirittura l'apertura di The Source, ma è ancora l'intervento delle tastiere a riportare il lavoro su coordinate power, ma la song si distingue anche per alcuni effetti futuristici oltre che per i ritmi quasi sfrenati, infine la closer Great Man Down, il cui inizio sembra un po' richiamare Kashmir in versione accelerata, è un pezzo roccioso ed incisivo, sicuramente di facile e sicuro impatto.

Evolution 4.0 può considerarsi uno dei migliori album della band finnica ed anche tra i migliori del corrente anno nel suo genere, grazie ad un sound potente e melodico, che pur non aggiungendo niente di particolarmente nuovo ed innovativo in questo genere, riesce a distaccarsi parzialmente dai clichès propri del genere preferendo puntare invece sulla costruzione di eccellenti e piacevoli linee melodiche supportate da ritmiche rocciose e veloci.


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