Voto: 
7.2 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Massacre Records/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Vegard Waske - batteria
- Tony Johannessen - voce
- Cato Syversrud - chitarra
- Frank Johanessen - chitarra
- Morten Eriksen - basso


Tracklist: 

1. Heavy Metal Thunder (04:43)
2. Bad Boys (04:52)
3. Love & Destruction (05:19)
4. Hi-Fidelity Heartbreak (05:01)
5. Metallic Depression (04:58)
6. It's A Hard Life (But...) (04:14)
7. Call Out to the Lions (04:39)
8. We Will Survive (04:13)
9. Sin, Sex & Spandex (04:14)

Thunderbolt

Love & Destruction

Dalla Norvegia per Masscre Records ecco giungere i Thunderbolt con il nuovo lavoro Love & Destruction, che segue di quattro anni l’album di debutto Demons and Diamonds e che traduce ancora nel 2006 i vecchi canoni della musica Heavy Metal ottantiana.
Parecchio influenzati da tutte le produzioni della NWOBHM e del filone americano più legato alle prime sonorità Power granitiche ed epiche, quali Queensryche e Fates Warning, i Thunderbolt presentano nove tracce che non aggiungono nulla di nuovo a ciò che è stato realizzato fino ad oggi, ma che risulteranno appassionanti sotto diversi aspetti.

Conservatori del tipico sound Maideniano in parecchie sezioni, a partire dalla prima Heavy Metal Thunder, che riassume già nel titolo quali sono gli intenti compositivi del quintetto scandinavo, fino alla title-track con la sua cavalcata verso un finale robusto e potente, i Thunderbolt non stupiscono per la registrazione a tratti non brillante e convincente. Il bagaglio tecnico a disposizione della formazione emerge nei precisi e ben preparati assoli di chitarra, come anche nei ritmi cadenzati di brani come Bad Boys e Hi-Fidelity Heartbreak (il migliore del lotto), permeate del sound Fates Warning di platters quali Night on Broken e The Guardian: viene dato spazio anche a parti più atmosferiche e meditative, che elevano la qualità e il livello di Love & Destruction.
Ottima la prestazione anche del cantante Tony Johannessen, dotato di un’impostazione New Wave simile a quelle dei vari Halford e Dickinson, espressivo ed incisivo al tempo stesso per tutta la lunghezza del full-lenght.
Nel disco sono proposti numerosi spunti ed idee interessanti, soprattutto nelle architetture di chitarra, rocciose ed impetuose, ma l’approccio adottato dai Thunderbolt appare scontato nel risultato complessivo di ciascuna canzone: Metallic Depression è monotona nel suo andamento, mentre Call Out the Lions o We Will Survive sono troppo connesse al Maiden sound, sebbene costituiscano delle piacevoli scariche di energia Heavy.

Per gli appassionati del genere, Love & Destruction sarà una gradevole sorpresa del 2006, un’opera che plasma insieme tanti elementi provenienti dalle due scene degli Ottanta e che risulterà pertanto di facile assimilazione già dal primo ascolto. Il quintetto norvegese formatosi nel 2000 ha grinta da vendere e una carica eccezionale, che di certo piacerà per la melodia che trascina e per le linee vocali coinvolgenti al massimo.
Consigliato a tutti i nostalgici della NWOBHM e a chi si è formato musicalmente sui prodotti delle primissime bands Power statunitensi, Love & Destruction rappresenta un ulteriore capitolo di evoluzione stilistica da parte dei Thunderbolt, provvisti ormai anche di un contratto significativo come quello con la Massacre e quindi in grado di preparare lavori futuri ancora più entuasiasmanti ed importanti.

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