Voto: 
5.0 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Bridge Nine Records/Goodfellas
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Jason - voce
- Shaun - chitarra
- Joe - basso
- Aaron - batteria


Tracklist: 

1. World Asylum (02:38)
2. Chains (02:14)
3. Nothing Means Nothing (01:44)
4. Life Sentance (02:00)
5. Nature Of The Beast (02:09)
6. Reality's Nightmare (02:20)
7. No Where Man (02:10)
8. Heads Will Roll (02:11)
9. Matter Of Time (01:48)
10. Survival Machine (01:48)

Think I Care

World Asylum

Pur essendo nati ben sette anni fa, i Think I Care arrivano solo ora a far parlare di sé. Il merito di ciò è senza dubbio della Bridge Nine Records, che, come spesso il sottoscritto ha ribadito, rimane un punto di riferimento per i giovani amanti dell'Hardcore statunitense. Indipendentemente dal tipo di prodotto, la label, nata nel 1995, offre sempre libretti curati nei minimi particolari e, non meno importante, una produzione davvero invidiabile. Purtroppo però, molte delle band all'interno del roster Bridge Nine raramente vengono in Europa a suonare dal vivo e questo è un vero peccato. Sperando cambino presto le cose, torniamo ad analizzare nel dettaglio i Think I Care ed il loro album, World Asylum.

Parrà strano ai novelli, ma esistono molteplici forme di Hardcore, che, pur mantenendo intatta la propria forza (auto)distruttiva, si differenziano in diversi campi. I Think I Care appartengono senza minima ombra di dubbio alla frangia più estrema, quella in cui difficilmente trovano spazio un cantato pulito e sterzate melodiche. Nonostante non sconfini mai nel Metalcore o, addirittura, nel Death Metal, il complesso americano propone un sound veramente distruttivo, a tratti esagerato anche per chi mastica Hardcore quotidianamente. Le chitarre danno vita a riff massicci, la batteria, abbastanza monotona a dire il vero, sferra una pugnalata dopo l'altra nella schiena dell'ascoltatore, mentre Jason, con il suo stile estremamente rabbioso, canta l'odio di un'intera generazione. Il basso costante ed una produzione superlativa per questo tipo di sonorità fanno il resto. Purtroppo però, le varie canzoni si susseguono senza lasciare quell'impronta fondamentale per invogliare ad ascoltare il disco nuovamente. Nonostante l'indiscutibile potenza sprigionata, i Think I Care sembrano graffiare solamente la superficie senza andare a colpire in profondità.

La troppa foga e l'eccessiva confusione fanno in modo che i singoli pezzi non riescano ad emergere, ad esclusione forse delle discrete Heads Will Roll e Matter Of Time, restando semplici capitoli di un'opera priva di mordente. Non ci sono altri brani degni di nota o passaggi perlomeno apprezzabili nel corso dei ventuno minuti di World Asylum. Già, la durata, sicuramente troppo breve in genere, ma quasi esagerata quando si ha a che fare con dei suoni così devastanti. Questi non impediscono comunque che l'ascoltatore venga assalito dalla noia già dopo la terza traccia. World Asylum è come un breve ed omogeneo segmento, con un inizio ed una fine sì, ma senza degli alti e bassi, senza quelle caratteristiche che contraddistinguono un disco e che, in alcuni casi, lo rendono particolarmente avvincente. Stavolta, invece, non è chiaro neanche a che genere di pubblico è destinato l'album, dal momento che, qualsiasi sia la scena presa in considerazione, esistono migliaia di complessi in grado di fare meglio. I Think I Care saranno forse delle bestie da palcoscenico, ma in studio non riescono a trasmettere la passione che brucia dentro di loro. Perché, in fondo, Hardcore significa soprattutto passione, e se non la possiedi è meglio che ti dedichi ad altro.

Esistono dischi capaci di emozionare, ne esistono altri che invece ti danno sensazioni di nausea e disgusto. Ci sono anche album che, a loro volta, non smuovono minimamente l'ascoltatore. Ebbene, World Asylum fa parte di quest'ultima categoria, essendo un'opera inconsistente nonché priva di carattere. Bocciati? No, non pervenuti.

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