Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
A. Giulio Magliulo
Etichetta: 
Brigadisco / Onlyfuckingnoise Rec.
Anno: 
2013
Line-Up: 

Cristiano Coini : bass, keyboards
Riccardo De Luca : guitar, flute, percussions
Edoardo Grisogani : drums, electronics

Tracklist: 

Rangoon

Welcome To

Bengasi

Barakallahulekom

Outrohn

Quayin

Hevel

Luxor

 

Tetuan

Qayin

I Tetuan, strana formazione triangolare da Macerata,  dopo l’ep. Tela del 2010, autoprodotto e poi pubblicato in sinergia tra varie labels indipendenti nazionali, giunge oggi al suo secondo lavoro ufficiale, Qayin,  disponibile in vinile ed in digitale.

Il power trio strumentale maneggia materiali incandescenti ascrivibili agli universi noise e post-hc  e sembra non essere interessato ad annichilire l’ascoltatore (come sovente e insensatamente avviene in questi ambiti) ma tende piuttosto a restituire una sorta di psichedelia moderna e sperimentale.

Il modo per pervenire a tale risultato a volte sembra però tortuoso e prevede accostamenti davvero  pericolosi. Tutte le tracce sono molto intense e innervate di melodie orientaleggianti che alleggeriscono in qualche modo il retaggio math ancora ingombrante ed in alcuni casi anfetaminico e pesante da rasentare la sincope post-industrial.

Quando invece non è il pedale dell’acceleratore a prevalere, si gode appieno della qualità mesmerica e rituale della musica dei Tetuan che si pone come curioso melting pot tra gli Oneida più meccanici, gli ultimi  Swans e Godspeed You! Black Emperor ed i Master Musicians Of Bukkake. Sarebbe sbagliato però pensare di ritrovare tali influenze isolandole tra di loro, primo perché non ci si riesce e poi è perché l’insieme, l’impressione complessiva a generare tale vertigine.

Le sinapsi vengono così continuamente attaccate da intro magniloquenti alla Neurosis e da perverse trame simil-etniche sinistre ed oscure.  

Se per i Tetuan questo è solo un altro passo verso una definizione di suono che tende a liberarsi del tutto delle scorie post-rock che ancora lo sporcano, la strada è sicuramente quella giusta; concedendo a queste strutture sonore un più ampio respiro e tenendo a bada il demone della reiterazione geometrica a a tutti i costi i Tetuan potrebbero decidere quindi di allontanarsi dal gruppo degli inseguitori dediti alle varie riformulazioni dei verbi math, post-core ecc. e prender posto di fianco a nomi come Lento, Ufomammut e Morkobot, gente che che nei loro rispettivi terreni di gioco non sono poi troppo distanti - almeno concettualmente - dai Tetuan.

A loro l’onere della scelta.

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