Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Century Media
Anno: 
2010
Line-Up: 

- Scott Vogel - Vox
- Jordan Posner - Guitar
- Martin Stewart - Guitar
- David Wood - Bass
- Nick Jett – Drums
 

Tracklist: 



1.  Your Enemies Are Mine 
2.  Stick Tight 
3.  Return To Strength 
4.  The Struggle 
5.  Shattered 
6.  You're Caught 
7.  Dead Wrong 
8.  Keepers Of The Faith 
9.  Stay Free 
10.  Hell And Back 
11.  Only Death 
12.  The New Blood 
13.  Defiant 
14. T.T.I.H. (bonus track)
15. Boxed In (bonus track)  

Terror

Keepers of the Faith

I Terror sono una band conosciuta nell’ambiente hardcore odierno e la loro fama sicuramente è dettata dai successi dei loro album. Nati nel 2000 a Los Angeles, già col loro secondo album, One with the Underdogs (2004), i cinque musicisti vendettero la bellezza di 40.000 copie e con il lavoro successivo, Always the Hard Way (2006), raggiunsero la posizione numero 10 nella Heatseekers di Billboard e la numero 19 nella Top Independent Records. Risultati meritatissimi a sentire la loro maturità musicale che anche con questo Keepers of the Faith viene allo scoperto, accompagnata da un brutalità difficile trovare in un gruppo hardcore oggigiorno. Le influenze thrash metal sono maggiormente presenti con questa uscita, tuttavia esse sono sempre miscelate in modo sapiente e posizionate nei punti giusti per donare potenza e dinamicità ad uno stile di per sé già vario e competitivo.

La breve durata delle canzoni e la loro struttura lineare fanno molta presa sull’ascoltatore, incitandolo a scatenarsi grazie a riffs dinamici alternati a sezioni groove incalzanti e massicce. I Terror hanno colpito nel segno e hanno prodotto un album che sicuramente si farà ricordare per le molte composizioni facilmente memorizzabili che possiamo trovare, evitando abilmente fillers ed momenti di calo. Si sa che oramai il genere in questione soffre da anni di un certo immobilismo, il quale porta inevitabilmente ad una sorta di crisi dalla quale è dura rialzarsi; tuttavia il gruppo non ha mai passato un tale momento e la brutale, thrashettona nel riffing e negli up tempo, Your Enemies are Mine ce lo dimostra subito. Scott Vogel dietro al microfono si riconferma come una delle migliori voci nel genere e trascina tutto il gruppo dietro alla sua ugola roca, brutale e potente. Si continua in velocità, come uno stile più classico per il genere, con Stick Tight, la quale annovera anche momenti rallentati con ottime idee e gang vocals potenti in occasione del refrain. L’emblematica Return to Strenght viaggia sui binari del groove con un ritornello immediatamente memorizzabile e tanta grinta. Le chitarre macinano una grande quantità di riffs e la batteria martella che è un piacere, raggiungendo uno dei suoi apici con la tagliente e veloce The Struggle.

Ottime le melodie appena accentate negli arpeggi iniziali di You’re Caught ed alcune sue soluzioni “alternative” nel riffing, più orientato al punk questa volta. Ottima anche l’alternanza di riffs profondi ad up tempo violenti di Dead Wrong, per proseguire con la grande, grooveggiante e bellicosa title-track dove i chorus si fanno minacciosi ed i riffs neri come la pece. Un bell’ attacco “in your face” ci va ed ecco che Stay Free ci soddisfa in pieno con un ritornello facile e tanta velocità da opporre al groove più presente di Hell and Back e Only Death. Una struttura più dinamica ed alcuni riffs più votati al classico hardcore/punk sono riscontrabili in The New Blood per poi terminare il disco la grinta groove e alcuni momenti melodici dell’ottima Defiant.

L’edizione con bonus tracks contiene anche la lentezza potente di T.T.I.H. ed il tappeto di doppia cassa in occasione della successiva Boxed In, entrambe ottime composizioni ed adatte per chiudere un disco veramente valido e consigliato a tutti gli amanti del genere.   
 

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