Voto: 
5.5 / 10
Autore: 
Matthias Stepancich
Etichetta: 
Velvet Hammer
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Stephen Richards - voce, chitarra
- Mike DeWolf - chitarra
- Phil Lipscomb - basso
- Jarrod Montague - batteria

Tracklist: 

1. Path Less Taken (03:55)
2. Wherever I Stand (03:33)
3. Be The 1 (03:21)
4. Hand That Holds True (03:41)
5. Take It (03:12)
6. It's Natural (03:39)
7. As One (03:50)
8. You're Not Home Tonight (02:57)
9. Stethoscope (01:43)
10. Run To (03:40)
11. Karmaway (04:09)
12. Footprints (03:51)

Taproot

Our Long Road Home

Un breve riassunto della carriera discografica dei Taproot: tre trascurabili dischi indipendenti tra il 1998 e il 1999; un non molto brillante debutto nu-metal su major, Gift, nel 2000; il discreto Welcome, nel 2002, che mostrava già un inaspettato talento melodico; ed infine il terzo disco per major Blue-Sky Research nel 2005, uno degli album rock più sottovalutati degli anni 2000, che ha rivelato un grandioso songwriting, tanto catchy quanto ispirato e fresco, capace di escursioni stilistiche variegate (emo-core, pop, post-grunge, groove-rock, nu-metal), chorus memorabili e melodie emozionanti.

Staccatisi finalmente dalla major Atlantic, che non li ha trattati mai con il dovuto riguardo, i quattro ci hanno messo ben tre anni per pubblicare un nuovo lavoro, ovvero Our Long Road Home (Velvet Hammer, 2008).
Ascoltando la loro nuova fatica non è ben chiaro che fine abbiano fatto i Taproot di Blue-Sky Research; la band capace di confezionare perle come She, So Eager, I Will Not Fall for You, Forever Endeavor (per non citare i pezzi scritti assieme a Billy Corgan, ovvero le altrettanto ottime Lost in the Woods, Promise e Violent Seas) sembra ora essere solo un ricordo sbiadito di una giovinezza perduta.
Il tempo evidentemente non pare esser servito a far mantenere un simile livello qualitativo al quartetto, che su Our Long Road Home riesce a ricordarsi alla lontana ciò di cui era capace solamente in una manciata di pezzi passabili: la potente opener Path Less Taken (in realtà anche l'unico episodio "heavy" del disco), As One, Take It (il momento più nu-metal), e specialmente Hand that Holds True (che regala le melodie più riuscite e forse l'unico chorus memorabile), la conclusiva Footprints, e forse Be the 1.
Il resto potrebbe passare per materiale di scarto dal disco di qualche popstar statunitense, se non fosse per le chitarre leggermente troppo heavy per gli standard pop attuali: la sezione centrale è occupata da It's Natural (intaccata da una poco riuscita comparsata di voce femminile e un testo non troppo imprevedibile a proposito della paura di invecchiare), You're Not Home Tonight e la ballad Run To, che sono tutti esempi di pop-rock privo di nerbo e idee creative, prodotti da consegnare direttamente agli airplay radiofonici o televisivi per venire fruite dal pubblico mainstream, perché qualsiasi altro ascoltatore li troverebbe troppo patinati o scontati per poterli apprezzare.
Tale flusso viene interrotto solo dalla più apprezzabile e succitata As One, avvolta da melodie eleganti e raffinate, mentre in chiusura arrivano Karmaway (che, mantenendo il downbeat ma cercando un umore leggermente più aggressivo, non riesce comunque a fare di meglio) e la già citata e decisamente più ispirata Footprints (che sembra ritrovare qualcosa del tocco melodico emotivo di Blue-Sky Research, senza annoiare grazie alle continue azzeccate variazioni).
Stethoscope è uno strano intermezzo strumentale guidato da tastiere ambient, battito cardiaco e campionamenti di voci appena percettibili e distorsioni chitarristiche.

A conti fatti metà disco è quindi trascurabile, e l'altra metà rappresenta comunque un notevole calo di sensibilità, forza e creatività rispetto ai momenti migliori del precedente album: viene da pensare che i ruoli di Billy Corgan e della tanto criticabile Atlantic siano stati variabili tutt'altro che di secondo piano nella realizzazione di quel piccolo gioiello di Blue-Sky Research, disco che vale la pena andare a recuperare per lasciar invece perdere quest'ultima ben meno appetibile pubblicazione.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente