Voto: 
6.3 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
AFM
Anno: 
2010
Line-Up: 

- Andreas "Gerre" Geremia – vocals
- Andy Gutjahr – guitars
- Frank Thorwarth – bass
- Olaf Zissel – drums
 

Tracklist: 



1. Time Warp 06:01 
2. Rules For Fools 03:55 
3. Fat Snatchers (The Hippo Effect) 05:12 
4. Black Plague (BP) 04:24 
5. Somewhere In Nowhere 04:09 
6. The Agency 05:04 
7. Brain Piercing Öf Death 04:20 
8. Beck`s In The City 03:29 
9. Condemnation 06:23 
10. Weekend Warriors 07:25   

Tankard

Vol(l)ume 14

A due anni di distanza dal buon Thirst, i tedeschi Tankard tornano con un nuovo lavoro, il loro quindicesimo, intitolato Vol(l)ume 14. Se in tutti questi anni di attività il gruppo ha mantenuto intatta la sua proposta musicale, è anche vero che l’esperienza ha fatto sì che il livello tecnico del gruppo crescesse un minimo e che alcune soluzioni leggermente più accessibili facessero la loro comparsa a partire, in particolar modo, dal periodo di Kings of Beer. Tuttavia, quando si parla dei Tankard, la sicurezza di trovarsi di fronte ad un discreto lavoro thrash è garantita.

Questo nuovo tassello della loro discografia dona maggior risalto all’accessibilità sonora ed alcune soluzioni in particolare potrebbero far tornare in mente delle influenze power/speed dei primi anni 80. Le tematiche anch’esse cambiano leggermente e trattano di temi di attualità come l’obesità, il problema del petrolio nel Golfo o i social network come Twitter o Facebook, mentre a registrazione si è fatta decisamente pulita e forse questo particolare dona minor risalto al lavoro delle chitarre per esaltare la parte ritmica e la voce graffiante di Gerre. Insomma, tutto farebbe presagire ad una definitiva maturazione di un band che ormai non può più trattare esclusivamente di feste mondane suonando sempre con uno stile identico a quello degli anni 80.

Sin dall’introduzione dell’iniziale Time Warp, a base di arpeggi e linee soliste di chitarra, si percepisce un approccio leggermente meno feroce. Il resto della canzone viaggia comunque su tempi più tirati ma mai eccessivamente, accompagnati da un ottimo groove creato dalle due asce e dal tappeto di doppia cassa. Il riffing a tratti si distingue per fraseggi di matrice heavy per poi sfociare nella melodia in tipico stile Tankard del ritornello. Si prosegue con una traccia poco esaltante che risponde al nome di Rules for Fool la quale, tuttavia, può essere sempre presa come esempio per far notare alcuni fraseggi più melodici ad opera delle chitarre. La voce di Gerre ormai è inconfondibile ed ancora pregna del suo mitico timbro alcolico ed in questo modo si arriva all’incisiva, divertentissima Fat Snatchers (The Hippo Effect); song dal riffing facilmente memorizzabile e pieno di groove. Le ripartenze sono situate principalmente durante il ritornello. Presto si arriva alle succitate tematiche a proposito del petrolio con la trascurabile Black Plague (BP), leggermente arida a livello creativo con un andamento non sufficientemente aggressivo.

A tratti veramente buono il riffing di matrice speed metal di Somewhere in Nowhere per un’incisività ritrovata grazie ad up-tempo precisi e selvagge ripartenze di doppia cassa, unite ad un ritornello che ti si ficca ben in testa. Introduzione più accessibile e variegata quella di The Agency, anche se ancora una volta la canzone non convince appieno e ci lascia con un leggero amaro in bocca, non riuscendo ad esser graffiante a dovere. Più votate allo speed/thrash tagliente, le successive Brain Piercing Öf Death e Beck`s In The City ci danno una bella svegliata anche se non mancano alcuni frangenti nei quali il riffing si fa più orecchiabile per dare la giusta varietà al prodotto. Ci si avvicina alla fine del disco con le maggiormente strutturate Condemnation e Weekend Warriors le quali si distinguono in maniera positiva (specialmente l’ultima) per alcuni fraseggi propri dell’heavy metal più classico a ricreare un’atmosfera totalmente vintage ed incalzante.

Insomma, pur non trattandosi di un album imprescindibile, Vol(l)ume 14 mostra ancora una volta che i Tankard tengono duro all’inesorabile avanzare del tempo e ci sanno ancora fare. Certo, alcune canzoni sono decisamente trascurabili ma non per questo non si deve tessere le lodi in occasione degli episodi vincenti dell’album. L’acquisto non è sicuramente obbligato ma un’ascoltatina non fa mai male in questi casi.  
 

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