Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Roberto Vitale
Genere: 
Etichetta: 
RCA
Anno: 
1974
Line-Up: 

- Bryan Connolly - Voce solista, Percussioni
- Andy Scott - Voce Solista, Chitarre, Sintetizzatore e Piano
- Steve Priest - Voce Solista, Chitarra basso
- Mick Tucker - Voce, Batteria e Percussioni

Tracklist: 

1. Set Me Free
2. Heartbreak Today
3. No You Don't
4. Rebel Rouser
5. Peppermint Twist
6. Sweet Fanny Adams
7. Restless
8. Into The Night
9. A.C.D.C.

Sweet

Sweet Fanny Adams

Nella storia del movimento Glam, esploso fragorosamente in Inghilterra all'inizio degli anni 70, gli Sweet occupano un posto di enorme rilievo, se non altro per l'influenza esercitata su una miriade di gruppi negli anni a venire, oltre che, naturalmente per l'estrema validità della musica proposta a partire dal 1974 in poi.
Il gruppo prima di quell'anno pubblicò tutta una serie di singoli scritti appositamente dalla coppia di compositori formata dall'inglese Nicky Chinn e dall'australiano Mike Chapman, che diede loro una fama non indifferente, oltre alla coniazione del termine "Bubble Gum Music", proprio per l'estrema facilità del repertorio proposto, una via di mezzo tra elementi rock'n'roll, pop con qualche spruzzata di hard rock molto leggero.
Canzoni come Poppa Joe, Blockbuster, Wig Wam Bam, The ballroom blitz, Hellraiser rappresentarono per gli Sweet un autentico trampolino di lancio verso il successo, favorito anche dallo stravagante look dei quattro che si presentavano pesantemente truccati e agghindati all'inverosimile di lustrini e paillettes, con un atteggiamento volutamente ambiguo a livello sessuale.
Anche i testi risentivano di questo loro mondo, con fortissimi riferimenti "fisici", sicuramente non impegnati.
Ma gli Sweet: Brian Connolly, Andy Scott, Steve Priest e Mick Tucker, erano anche ottimi compositori, e lo dimostrarono ampiamente al momento dell'uscita di questo loro album, dal significato pressochè ambiguo e multiforme; infatti Sweet Fanny Adams non era altro che l'equivalente dell'espressione usata in gergo navale "Sweet Fuck All", che si poteva appunto abbreviare in "Sweet F.A." a sua volta ispirata alla triste vicenda di una ragazzina, tale Fanny Adams, nata nel 1859 e morta nel 1867, uccisa da un un assistente di un procuratore legale, tale Frederik Baker.

Tornando alla musica, come scritto poc'anzi Sweet Fanny Adams, prodotto da Phil Wainman e pubblicato nell'aprile del 1974, mostra due facce ben distinte e separate, da un lato le composizioni di Chinn e Chapman, dall'altro i brani scritti dai componenti del gruppo, di ben altro spessore e soprattutto molto più hard rock.
Una riprova immediata è data dal brano di apertura del disco, composto dal chitarrista Andy Scott: Set Me Free, una autentica cavalcata metallica per i tempi, impreziosita da un fantastico solo di chitarra. Heartbreak Today, composta dai quattro Sweet, si mantiene su livelli qualitativi molto alti; molto particolare la parte finale del brano che cambia completamente i contenuti musicali spostandosi su un tema vagamente jazzato, impensabile per tutti i fan del gruppo, soprattutto quelli che li hanno amati per i brani di facilissimo ascolto.
No You Don't è il primo dei due brani composti dal duo Chinn/Chapman e presenti sull'album. Particolare curioso è il fatto che entrambi i brani sono cantati dal bassista Steve Priest. Il brano è particolarmente ipnotico, e si presenta con una cadenza elettro acustica, intervallata da una parte centrale dove si nota chiara la presenza di un sintetizzatore, ma sicuramente non siamo ai livelli dei due brani precedenti.
Con Rebel Rouser il gruppo prova a fare proprio il sound di Chinn e Chapman, fallendo però il tentativo; si tratta di un brano che deve molto al glam, in termini musicali, con un testo non certamente trascendentale, ed un ritmo incalzante, ma certamente più appropriato ad artisti come Suzi Quatro che non agli Sweet. La facciata A del disco viene chiusa da una scoppiettante cover di Peppermint Twist, composta da Joey Dee e portata al successo nel 1961 dai suoi Starliters arrivando al primo posto delle classifiche inglesi ad inizio 1962. Il brano è molto divertente, davvero bello anche l'assolo di Andy Scott.

La facciata B del disco si apre con i fuochi d'artificio, più precisamente con la title track Sweet Fanny Adams, autentica bordata metallica, decisamente attuale ancora oggi, composta dai quattro componenti del gruppo. Il brano è anche il più lungo tra quelli contenuti nel disco, arrivando a superare i sei minuti di durata, e presenta la particolarità di un lungo assolo di chitarra posto nel finale del brano, accompagnato da una serie di distorsioni sempre più evidenti.
Con Restless si ritorna in territori più leggeri, anche se va segnalato il grande lavoro della sezione ritmica Priest-Tucker, mentre Andy Scott firma e canta la successiva Into The Night, con il batterista Mick Tucker grande protagonista; si tratta di un brano molto duro, dove la voce di Scott, più cupa rispetto a quella di Connolly e Priest, si adatta pienamente anche al contenuto del testo, più cruento rispetto agli altri.
Il disco si chiude con un classico brano della premiata ditta Chinn/Chapman: A.C.D.C., dal notevole impulso rock'n roll, che chiude degnamente un grande disco che merita di essere conosciuto da tutti coloro che oggi stravedono per i Motley Crue e per i gruppi sleaze metal in genere.

Va segnalato, per dovere di cronaca, che il periodo d'oro per gli Sweet terminerà proprio nel 1974, salvo qualche improvviso colpo di coda diversi anni più tardi, nonostante il gruppo incida nel futuro ottimi dischi. Va anche detto che purtroppo sono scomparsi il cantante Brian Connolly, ucciso il 9 Febbraio 1997 da una serie fulminante di infarti a seguito dal suo forte attaccamento all'alcool, e il batterista Mick Tucker, stroncato dalla leucemia il 14 Febbraio 2002.

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