Voto: 
8.4 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Relapse Records
Anno: 
1991
Line-Up: 

Frank Mullen - Vocals 

Doug Cerrito - Guitars 

Terrance Hobbs - Guitars 

Josh Barohn - Bass 

Mike Smith - Drums 

Tracklist: 

1. Infecting the Crypts  04:37  

2. Synthetically Revived  03:38  

3. Mass Obliteration  04:28  

4. Catatonia  03:55  

5. Jesus Wept  03:38  

6. Human Waste  02:58

Suffocation

Human Waste

La storia dei Suffocation da Centereach, New York affonda le proprie radici nel periodo di crisi del thrash metal. La fine degli anni 80 portò molti giovani fan della suddetta corrente a voler estremizzare un sound che ormai stava perdendo colpi a livelli di idee, aumentando nel suo DNA le influenze progressive o moderne. Gli apripista di questo nuovo, ancor più brutale stile avevano detto la loro. Death, Morbid Angel, Obituary, Possessed tra i nomi maggiori avevano in qualche modo estremizzato il classico thrash, facendo capire a molti altri sin dove la musica metal si poteva spingere.

Il primo nucleo dei Suffocation si originò nel 1988 e comprendeva Fank Mullen alla voce, il bassista Josh Barohn, i chitarristi Guy Marchais e Todd German ed un batterista sconosciuto. Nel 1990 la band prese nelle proprie fila Terrance Hobbs e Doug Cerrito alle chitarre, insieme al batterista Mike Smith proveniente  dai Mortuary, band che si sciolse poco prima. Con questa line-up la band incise nello stesso anno il demo Reincremated, produzione che lasciava intravedere una tecnica elevata mista ad una brutalità che allora aveva pochi eguali. Era la nascita del technical brutal death metal; genere che sapeva miscelare sapientemente riffs intricati, controtempi e velocizzazioni improvvise in un sound asfissiante, riflesso del nome scelto dalla band stessa.

La potenza del gruppo non passò inosservata e ad un solo anno di distanza, la neonata Relapse Records pubblicò L’EP dal nome Human Waste. Fu il primo CD pubblicato dalla casa discografica. Sei canzoni per arrivare a sfiorare la mezz’ora di durata fanno conoscere i Suffocation al mondo dell’estremo, lasciando ai membri della band il compito di rivoluzionare un genere. Il riff ormai entrato nella storia del genere ci introduce al primo classico: Infecting the Crypts. Le chitarre dall’accordatura bassa, i blast-beats che ben si alternano a repentini up-tempo ed il growl profondo di Frank sono tutti elementi che avrebbero caratterizzato la band durante tutta la loro carriera, rendendola una delle più inossidabili e testarde realtà del genere. La produzione ruvida dona profondità anche ai down tempo tipici della band in questa struttura in continua mutazione, composta da riffs aggrovigliati, tenebrosi e capaci di annodarti le budella. Synthetically Revived continua questa marcia ossessiva fatta di tempi rallentati e riffs che sembrano provenire da una cripta oscura. Il solismo delle chitarre durante i tempi veloci ricorda i Morbid Angel del debutto, mentre le sfuriate in blast-beats risultano fortemente debitrici del grindcore d’annata. Tra l’altro, bisognerebbe ricordare come i Suffocation (insieme ai Carcass) siano stati fonte d’ispirazione per i numerosi gruppi gore-grind che di lì a poco avrebbero invaso la scena.

Influenze dei Napalm Death di Harmony Corruption sono riscontrabili nel riffing d’apertura di una terremotante Mass Obliteration, forse l’episodio più veloce del lotto. Da notare l’inseguirsi continuo di strutture diverse, intervallate in un tempo pari ad un battito di ciglia grazie ad una perizia tecnica già molto sviluppata. Arrivati Catatonia ci si trova al cospetto di uno dei cavalli di battaglia da parte del gruppo. Si tratta di una canzone dal groove inizialmente marcato che ben presto lascia sfogo ad improvvisi up-tempo tra riffs putridi ma anche affascinanti ed in qualche modo di facile presa grazie ad un tocco orecchiabile del tutto particolare. Da ascoltare anche la versione ulteriormente velocizzata presente sull’EP Despise the Sun, datato 1998. Segue a ruota l’immortale Jesus Wept ove tra i vari cambi di tempo il basso si fa notare per le sue evoluzioni tra scale varie a supportare un riffing tanto crudo quanto intricato, soprattutto se consideriamo la velocità con la quale le note vengono vomitate. La finale Human Waste mostra un sound maggiormente low-budget anche se abbastanza nitido e decisamente più affilato per un finale che punta tanto sull’attacco frontale a base di riffs debitrici al thrash metal ed una voce a riversare brutalità senza pietà.

Le ristampe datate 2000 e 2005 includono anche due tracce che apparvero originariamente nel demo Reincremated, ovvero Involuntary Slaughter e Reincremation. L’unica differenza che mi sento di segnalare è la produzione più scarna, anche perché lo stile del gruppo era già ben consolidato e, come detto in apertura, le qualità del songwriting si facevano già notare. Non mi resta altro che consigliare caldamente questo gioiello a tutti coloro che conoscono i Suffocation solamente per i successivi (immortali) lavori. Qui risiede il punto di volta (seppur ancora leggermente acerbo, se vogliamo) per un genere intero ed ignorarlo sarebbe impossibile.

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