Voto: 
8.3 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Roadrunner Records
Anno: 
1993
Line-Up: 

- Doug Cerrito - chitarra
- Terrance Hobbs - chitarra
- Chris Richards - basso
- Mike Smith - batteria
- Frank Mullen - voce


Tracklist: 

1. Beginning of Sorrow (04:16)
2. Breeding The Spawn (04:47)
3. Epitaph of The Credulous (03:45)
4. Marital Decimation (04:06)
5. Prelude to Repulsion (04:49)
6. Anomalistic Offerings (04:41)
7. Ornaments of Decrepancy (04:42)
8. Ignorant Deprivation (04:50)

Suffocation

Breeding the Spawn

Breeding the Spawn é la seconda fatica di Doug Cerrito, mente creatrice dei Suffocation, una delle più tenaci band Death Metal d'oltreoceano dell'ultimo decennio, capace di distinguersi attraverso un perfetto mixing di brutalità e tecnica che in pochi riuscirono ad eguagliare agli inizi del decennio. Erano gli anni del marciume, dell'esplosione del Death Metal più crudo e brutale, scena di cui i Suffocation diventarono, disco dopo disco, tra i suoi maggiori esponenti.

Questo album ne é il perfetto esempio (forse anche di più rispetto al primo disco Effigy of the Forgotten) e ce ne possiamo render conto subito, con una dolorosa e cruenta opener, come Beginning of the Sorrow che ci catapulta sin dall'inizio in un vortice di estrema e inconcepibile violenza accompagnata da un sottofondo di batteria e chitarre spinte al massimo. Già da questo primo brano si evince la brutale pazzia che ci accompagnerà per tutto il resto dell'album, dato che da questo momento si tratta semplicemente di un continuo e disperato scalare per arrivare alla fine di un viaggio estremo e altrettanto violento e distorto.
Il secondo tassello di questo claustrofobico corridoio é dato dall'omonima Breeding the Spawn, forse la più rappresentativa di tutto l'album: qui la band si sbizzarrisce definitivamente creando uno schema di intrecci strumentali cruenti ma come non mai trascinanti, facendoci perdere attraverso i contorti meandri di una landa metallica puzzolente, marcia, desolata e desolante.
Il viaggio continua senza interruzione alcuna e la sua colonna sonora continua imperterrita a mietere vittime attraverso la brutalità di Anomalistic OfferingsMarital Dogmation o ancora Prelude to Repulsion, ulteriori esempi dell'incontrastabile violenza e della devastante carica strumentale della band di Cerrito.

A sorreggere tutto il disco e ad amplificarne la brutalità espressiva vi è infine il tecnicismo, elaborato ma mai ridondante, del gruppo: Mike Smith trasforma la sua batteria in una macchina da guerra, veloce, devastante ma allo stesso tempo creatrice di ritmi cadenzati e lenti, sempre accompagnati da un equilibrato uso della doppia cassa. Merito va anche al bassista Chris Richards, capace di prendersi i suoi spazi e di utilizzarli al meglio, sorreggendo ritmicamente tutto il lavoro e concedendosi - come nel caso di Epitaph of the Credulous - splendidi momenti solisti.

Distruttivo, marcio come la produzione che ne eleva il sound, violento e brutale, sanguinoso e devastante, Breeding the Spawn è una delle opere più rappresentative e simboliche del brutal death d'inizio '90.
Cerrito non delude nemmeno questa volta, consegnando alla storia un disco che - nonostante le sue scelte spesso ineccepibili e confusionarie - ha segnato in maniera decisiva gli esiti di buona parte del death metal americano più brutale e intransigente.

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