Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
SG Records
Anno: 
2009
Line-Up: 



- Patrick - vocals / lead guitar
- Cristian - guitars
- Alek - bass
- Cico – drums 
 

Tracklist: 



1. Perceptions 01:01 
2. Absurd Humanity 03:42 
3. The Brutal Reality (of life) 05:11 
4. All The Evil Of The World 02:55 
5. Killer Thoughts 04:16 
6. Lament 04:14 
7. Without Gods 04:23 
8. Eatshit! 01:37 
9. Delete 03:55 
10. Suffering In Silence 01:18

Suffer in Silence

Brutal Realities

Brutal Realities è il debutto di una giovane realtà estrema nostrana, i Suffer in Silence. La SG Records ha avuto il compito di produrli in questo importante passo e devo dire che l’etichetta ha visto bene perché, senza dire nulla di particolarmente nuovo, questi giovani musicisti da Rimini suonano molto bene ed il loro incrocio tra death metal, sprazzi black e momenti più atmosferici fa colpo sull’ascoltatore. Sovente il mio pensiero mi ha portato a fare confronti con gli Hypocrisy di metà/fine anni 90 con sprazzi dei primissimi Darkane. Quindi, come si può dedurre, lo stile è legato molto alla Svezia, produzione pulita compresa.  

Le danze si aprono con un’introduzione ma solo con Absurd Humanity si incomincia a pestare veramente e tutti gli elementi sopra descritti vengono fuori. Abbiamo le ripartenze martellanti in puro style Swedish death metal con un growl profondo e maligno, seguite da momenti più atmosferici che segnano anche l’entrata delle tastiere. Se una lunga The Brutal Reality (of life) punta maggiormente alla melodia nel riffing senza dimenticarsi mai della velocità è solo con la successiva All The Evil Of The World che le cose si fanno leggermente più  violente. Il riffing è serrato, tritaossa e la batteria non cessa la sua marcia ossessionante. I cambi di tempo sono sempre perfettamente eseguiti e il sottofondo delle tastiere è molto presente a donare spesso un semplice tocco macabro con venature tendenti all’industrial. Pregevoli anche le partiture soliste delle chitarre; sempre di alto tasso tecnico ma con un ottimo gusto per la melodia e la raffinatezza quando necessario.  

In questo disco la violenza non è mai fine a se stesa e in qualche modo viene sempre mediata attraverso una buona dose di melodia che può comparire sia attraverso i riffs che le tastiere. Gli up tempo chiaramente ispirati al thrash metal Killer Thoughts si scontrano perfettamente con le linee più melodiche che appaiono durante il ritornello con voce growl, creando un ottimo contrasto. Da segnalare anche le sezioni in controtempo della parte centrale che lasciano spazio a momenti atmosferici degni di nota. Con Lament lo stile dei primi Darkane rivive in tutta la sua potenza anche se la produzione di Rusted Angel era decisamente più potente, come normale che sia. Ad ogni modo, nonostante le molteplici influenze, i Suffer in Silence sono sempre capaci di lasciarci piacevolmente spiazzati poiché alcuni stacchi sono incredibilmente personali e la ricercatezza delle strutture, con tutte le variazioni di tempo e le entrate delle tastiere, denota una maturità invidiabile. Le atmosfere eteree che la band di Peter Tägtgren ci ha fatto tanto amare in album-capolavoro come The Final Chapter e Hypocrisy rivivono, in contrasto con i soliti momenti più oscuri, in una bellissima Without Gods

Eatshit! vive di tempi veloci ed incontrollabili, solo parzialmente mediati dalle solite tastiere di sottofondo. Spettacolare il refrain cantato alternando scream a growl e il riffing potente e velocissimo. Delete rallenta parzialmente la velocità di esecuzione e punta nuovamente ad una forma più melodica di death metal in molte sue parti anche se la vera anima distruttiva della band non manca di fare capolino attraverso up tempo selvaggi e vari cambi di tempo. Molte sezioni marcano un andamento più groove e ci portano alla fine di questo buon album con l’outro melodico dal nome di Suffering In Silence; momento di relax prima che il disco finisca e lo si possa rimettere da capo perché questo gruppo mi ha stupito parecchio e spero in una consacrazione il più presto possibile.   
 

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