Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
City Pavement/Infectious
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Billy Lunn - voce, chitarra
- Charlotte Cooper - basso, voce
- Josh Morgan - batteria


Tracklist: 

1. I Want to Hear What You Have Got to Say (03:24)
2. Holiday (1:52)
3. Rock & Roll Queen (02:51)
4. Mary (02:59)
5. Young for Eternity (02:08)
6. Lines of Light (2:12)
7. Oh Yeah (02:58)
8. City Pavement (0:44)
9. No Goodbyes (03:31)
10. With You (03:02)
11. She Sun (03:21)
12. Somewhere At 1am (11:22)

Subways, The

Young For Eternity

Il debutto sulla scena discografica dei The Subways, band proveniente dal Regno Unito, è questo Young For Eternity. Premiati a Glastonbury 2004 come miglior band senza etichetta, i tre giovanissimi ragazzi dell'Hertfordshire, capitanati dalla voce e chitarra di Billy Lunn, sono giunti alla pubblicazione del primo full-lenght dopo una corposa manciata di EP fatti uscire nei primi anni di attività (la formazione è sorta nel 2003) e di homerecording.
Il primo lavoro in studio è di quelli da mettere sotto lente d'ingrandimento. Suona strano e forse pizzica l'orecchio per qualche deja entendu, diciamolo. Ma sentir affiorare dalla terra d'Albione sonorità come quelle che si snodano tra le chitarre dei The Subways. Suona strano perché sembra di regredire di una quarantina di anni, quando il mondo britannico era fatto di Vespe, Lambrette, abiti in gessato e brillantina sui capelli.

Non vorremmo scomodare paragoni azzardati e ci fermiamo qui con i facili parallelismi, ma Young For Eternity è un po' così: un disco da prendere con la giusta atmosfera, per riscaldare le pareti di una stanzetta ingiallita durante un festino di quelli che in gioventù erano e sono all'ordine del sabato sera.
L'Indie Rock dei The Subways è fresco e pungente, colmo di sfaccettature che alla lunga potrebbero renderlo unico nel genere. Il Rock ‘n Roll è l'ingrediente principale, con chitarre distorte aggressive ed una sezione ritmica incisiva e mai sotto tono.
Non mancano anche episodi in cui la vena vagamente emozionale del trio britannico affiora senza indugi. E' un esempio la bellissima Lines of Light, in cui la voce calda e avvolgente di Charlotte Cooper prende il sopravvento.

Le dodici tracce dell'album sono fulminee. E' la peculiarità sulla quale i tre ragazzi della terra d'Albione puntano maggiormente. La traccia d'apertura I Want to Hear What You Have Got to Say è incipit che sembra dare al full-length una piega differente da quella che effettivamente prenderà col passare dei minuti. La chitarra acustica compare nella delicata fase iniziale, per poi ripresentarsi qua e là nel decorso dell'album.
Rock & Roll Queen è tra i pezzi di maggior impatto sonoro, invece. Una di quelle canzoni capaci di scuotere l'ambiente con un paio di accordi di chitarre distorte e sporcate dalla voce di Lunn, con liriche dirette ed efficaci.
Piace anche la doppietta Mary / Young For Eternity, con la title track a rappresentare il suono dei The Subways nell'espressione più completa, tra accordi forsennati e batteria che non accenna a rallentare il ritmo decisamente più incalzante dell'intero lavoro.
Tra le altre, poi, ricordiamo l'accattivante Oh Yeah, che anticipa No Goodbyes, tra le più orecchiabili e per questo adatte alle frequenze radiofoniche. Del trittico finale, quindi, spiccano la superba With You, dalle movenze vagamente Punk Rock, e la conclusiva Somewhere At 1am, con traccia fantasma nei minuti finali.

E' questo, forse, l'anello di congiunzione in Young For Eternity, con una prima parte di scosse elettriche intervallate da chitarre acustiche e percussioni echeggianti ed un secondo momento di attesa con leggere pressioni sulle corde delle chitarre e atmosfere più disincantate.
Lunn fa riecheggiare la voce, prima dell'esplosione finale. Quindi il silenzio, l'attesa, e la scoperta di una parte finale che ci rimanda per davvero indietro nel tempo.
Alla resa dei conti, il lavoro dei tre ragazzi britannici fa ben sperare. Non c'è ancora maturità, è vero, ma forse è quel che si chiede loro, per il momento.


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