Voto: 
8.2 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Eastwest America
Anno: 
1994
Line-Up: 

- Ray Wilson - voce, chitarra
- Peter Lawlor - chitarra
- James Finnigan - basso
- Ros McFarlane - batteria


Tracklist: 

1. Intro
2. Scared Of Ghosts
3. Horse
4. Rest In Peace
5. Footsteps
6. Sunshine & Butterflies
7. Inside
8. An Illusion
9. America
10. When My Ship Comes In
11. Prayer Before Birth

Stiltskin

The Mind's Eye

Nella metà degli anni '90 il grunge dominava già il panorama rock mondiale e dopo l'enorme successo raggiunto dai vari Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, Alice In Chains, si andavano formando nuovi gruppi che portavano avanti questo discorso apportando però nuovi elementi che di lì a poco avrebbero condotto al primo stadio di quello che in seguito sarà definito Post Grunge. Negli States i maggiori e primi esponenti di questa nuova corrente furono gli Smashing Pumpkins, che pur affondando le loro radici musicali nel Grunge attingevano a piene mani anche dall'Alternative Rock, amalgamando il tutto in un sound originale e creativo. La risposta britannica al dominio del mercato discografico della band di Billy Corgan fu rappresentato da un quartetto scozzese, gli Stiltskin che proponevano un sound dedito al Grunge, all'Alternative e contaminato da una sorta di Neo-Prog, che si evidenziava nella ricercata struttura compositiva delle linee di chitarra e basso. Mastermind e frontman di questa band era Ray Wilson, già Guaranted Pure e poi membro dei Genesis al posto di Phil Collins dopo la breve esperienza con gli Stiltskin; reclutato quasi per caso dal chitarrista Lawlor e dal bassista Finnigan, il singer era in possesso di una voce calda e graffiante capace di dare un tocco in più al già buon lavoro di songwriting ed esecuzione dell'ensemble scozzese.

The Mind's Eye esce nel 1994 ed il successo è immediato anche soprattutto ai due singoli estratti dall'album, Footsteps e soprattutto Inside, canzone resa famosa anche da uno spot televisivo di una famosa marca di jeans. Una breve Intro strumentale è posta ad apertura ed è il preludio a Scared Of Ghosts, brano dall'attitudine rockettara caratterizzato, come del resto tutto il full-lenght in questione, dalle pennellate di chitarra e basso oltre che dalla voce di Wilson, invece la lenta e riflessiva Horse sembra voler esprimere una rabbia repressa nei refrains, caratterizzati sempre dalla pesantezza delle linee di chitarra e basso e dalla voce roca del vocalist, mentre ad abbassare i ritmi ci pensa la ballad Rest In Peace, aperta da un arpeggio di chitarra acustica questa song scorre dolce e briosa, e persino chitarra e basso disegnano un atmosfera più soave e non più sofferta. Si tratta però di una pausa perchè le atmosfere tornano cupe, il riffing ed il drumming quasi oppressivi e pressanti con Footsteps, brano che in UK scalò le classifiche, mentre con estrema dolcezza e pace si apre Sunshine & Butterflies, brano malinconico e nostalgico che trasporta l'ascoltatore ad uno stato di beata quiete. Un coro da chiesa apre Inside, il pezzo che più di ogni altro, a mio avviso giustamente, portò gli Stiltskin al successo, facendo presa su una melodia travolgente, un riffing oppressivo e un gran lavoro del basso di Finnigan, di cui si può anche apprezzare un breve ma bel solo sul finale, ed ancora uno stacco di leggerezza e dolcezza con l'altra bella ballad An Illusion dal chorus emozionante, invece dall'attitudine molto metal è America, grazie al pesante riffing e al chorus rabbioso e ripetitivo, mentre la semiacustica When My Ship Comes In, riesce ad essere malinconica e adrenalinica al tempo stesso, con un drumming che aumenta fino a diventare martellante durante i refrains, infine la closer Prayer Before Birth è quella che mi è piaciuta meno pur non essendo una cattiva canzone.

La loro musica era qualcosa di veramente unico, per capire provate ad unire la vena ispirativa dei Pearl Jam o degli Smashing Pumpkins con la verve sperimentale dei primi Muse o degli White Stripes, e ciò che otterrete è il sound che gli Stiltskin hanno cercato di proporre. Mentre lavoravano al loro secondo album gli Stilitskin si sciolsero a quanto pare per dissapori con la loro casa discografica, così Wilson entrò a far parte dei Genesis dopo l'abbandono di Phil Collins, ma anche quest'avventura durò ben poco, lo spazio di un solo album Calling All Stations, poi ancora una breve esperienza con i Cut prima di intraprendere la carriera da solista, pare però che gli Stiltskin siano tornati in questo 2006 con un nuovo album SHE.


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