Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Marco Lorenzi
Genere: 
Etichetta: 
Seahorse Recordings
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Dario Torre - voce, chitarra
- Giacomo Salzano - basso
- Massimo Del Pezzo - batteria
- Raffaele Bocchetti - chitarra


Tracklist: 

1. Johnny (04:09)
2. Neve (05:44)
3. Mandarancio (03:49)
4. 26 Marzo (04:53)
5. Stanze Vuote (03:16)
6. Sirena (07:20)
7. Fall (04:03)
8. Supporto Colore (03:11)
9. La Favorita (03:18)
10. Marianne (06:37)

Stella Diana

Supporto Colore

Arrivano dall'entroterra partenopeo, gli Stella Diana. Quello del quartetto napoletano trainato dalla voce e dalla chitarra di Dario Torre è Indie Rock stracolmo di sensazioni nascoste: tra chitarre allineate e melodie ariose. Portatori di atmosfere cariche di tensione, i quattro ragazzi campani costruiscono un suono denso e segnato da momenti di tensione, in grado di sferzare in muri di chitarre distorte.
Non v'è dubbio, dopo l'ascolto di Supporto Colore, che la band in questione possa essere considerata a ragione come uno dei riferimenti della corrente Indie della nostra nazione che, con nostra gioia e soddisfazione, dimostra di essere ancora attivamente coinvolta in una certa nicchia del mondo musicale.

Gli Stella Diana potrebbero rappresentare un ideale omaggio a svariati nomi storici della scena (più o meno indipendente) internazionale. Qualcuno li ha paragonati agli Arab Strap, mentre giungono dalla band stessa le ammissioni di riferimento ad alcuni pilastri della storia, quali Joy Division, Velvet Underground e My Bloody Valentine. Aggiungiamo noi che gli Stella Diana ci sembrano essere... Stella Diana. Punto e basta.
La musica di Supporto Colore inizia a dipingere larghe pennellate sulla tela non appena inserito il disco nel lettore.
Johnny è l'incipit che scalda l'ambiente prima delle esplosioni di chitarra di Neve. Uno dei pezzi di maggior impatto emotivo e sonoro, aggiungiamo, in grado di svilupparsi in un crescendo di sensazioni che il quartetto è in grado di colorare con il passare dei secondo e con l'intrecciarsi di arpeggi fatati ed accordi incisivi.

Sono le chitarre, naturalmente, la parte preponderante del progetto Stella Diana. Suonano senza fronzoli, ma con una pulizia ed una perfezione sonora che raramente riusciamo a riscontrare. Il loro Indie Rock è "macchiato" qua e là da tocchi di Post Rock e Schoegaze che si evincono ad esempio nella sognante Mandarancio, autentico crogiolo di suoni tra una sezione ritmica arrotondata da un basso ostinato e pungente che presto lasciano spazio alle nuove peripezie chitarristiche.
Anche Stanze Vuote permette di cogliere nell'aria quelle sensazioni che gli Stella Diana riescono a creare con un impianto melodico niente male. Il cantato, in italiano, è frutto di liriche poetiche e ragionate, perfettamente legate agli arpeggi di chitarra.
La band esprime il meglio delle proprie potenzialità nei momenti di completa distensione sonora, ricorrenti nel decorso del full-lenght. Lo evinciamo anche in Sirena, pur riscontrando l'effettiva essenza degli Stella Diana nella title track Supporto Colore, posta nel filone conclusivo del disco.

Rimangono gli episodi finali di Supporto Colore. La Favorita, quasi all'epilogo di questo lavoro, è densa e colma di tutti gli ingredienti precedentemente descritti.
Balza all'orecchio una costruzione degli arrangiamenti assolutamente accurata, frutto di una produzione studiata nei minimi dettagli. Valore aggiunto, questo, che ci permette di spezzare una lancia in favore del quartetto partenopeo, giunto sulla scena dopo quasi una decade di attività, ma con un lavoro valido e ben ponderato. Un disco che, siamo certi, saprà ritagliarsi nella scena nazionale un ruolo da protagonista.
Un concentrato di scosse elettriche dipinte come flash di colore in una tela altrimenti intrisa di tonalità di attesa e malinconia.

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