Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Universal
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Paul Stanley - voce, chitarra e percussioni

Guests:
- Corky James – chitarra, basso
- Brad Fernquist – chitarra
- Tommy Denander - chitarra
- John 5 – chitarra
- Andreas Carlsson – chitarra, cori
- Sean Hurley – basso
- Bruce Kulick – basso
- Victor Indrizzo - batteria
- Greg Kurstin - piano
- Zac Rae - piano
- Russ Irwin - tastiere
- Harry Somerdahl - tastiere
- CC White - cori
- John Shanks - cori

Tracklist: 

1. Live To Win
2. Lift
3. Wake Up Screaming
4. Everytime I See You Around
5. Bulletproof
6. All About You
7. Second To None
8. It's Not Me
9. Loving You Without You Now
10. Where Angels Dare

Stanley, Paul

Live To Win

Poco pubblicizzato e quasi in sordina arriva anche dalle nostre parti il nuovo lavoro solista dell’ex cantante e chitarrista dei Kiss, quel Paul Stanley dalla voce graffiante ed ammiccante, che riprende in tal caso la collaborazione con Desmond Child, il quale si occupa anche della produzione, qui meno cromata che in passato, collaborazione proficua visto e considerato che proprio da questa in passato erano venute fuori alcune delle releases più pregevoli dei Kiss degli anni ’80, come ad esempio Crazy Nights, album che avrebbe sfiorato la perfezione se non fosse stato per la vanità compositiva dell’altro membro della band, vale a dire il bassista Gene Simmons. Inoltre Paul si circonda per l’occasione di una lunga schiera di musicisti di tutto rispetto, per fare qualche nome possiamo citare John 5 alla chitarra e Bruce Kulick al basso, mentre il sound proposto pur prendendo ovviamente spunto da quello che lo ha reso celebre nella sua band madre, mostra un piglio grintoso e moderno che si appoggia su un lavoro di song-writing fresco ed a passo con i tempi, per nulla datato o derivato, che tende a limitare quel gusto retrò un po’ Vintage un po’ Glam che da sempre ha caratterizzato le canzoni del combo newyorkese.

Live To Win è un album breve, neanche 35 minuti e tutte le canzoni non arrivano mai ai quattro, ed anche scorrevole e di facile presa, perché in possesso di linee melodiche orecchiabili, ma mai scontate. E’ la title-track ad avere l’onere di aprire il disco mostrando subito il suo piglio moderno e grintoso, grazie al riffing aggressivo, al bel refrain e all’interpretazione graffiante del singer, ed anche la seconda traccia Lift conferma la direzione intrapresa da Stanley presentandosi anch’essa una buona Hard song moderna e grintosa, e si continua con la bellissima ed anthemica Wake Up Screaming, refrain esaltante e gran gusto melodico superbamente resi dal timbro grintoso del cantante. Ovvia la presenza di pezzi che richiamino alla mente il suo storico gruppo, e si inizia da Everytime I See You Around, mid-tempo che ricorda leggermente Forever, come la ballad Second To None, tra i migliori pezzi del lotto, rappresenta un po’ la Reason To Live della situazione, grazie soprattutto a linee melodica e refrains azzeccati e mai stucchevoli, come decisamente riuscita risulta l’altra ballad Loving You Without You Now, emotivamente coinvolgente, in possesso dell’ennesimo gradevole refrain e dal sound un po’ più cromato, leggera concessione in questo caso al passato. Dinamica invece Bulletproof, ritmiche veloci ed un Paul Stanley versatile che estende abilmente la sua voce per prendere le note più alte, e poi All About You, energica e frizzante con un ritornello esplosivo che si stampa in mente già al primo ascolto, mentre It’s Not Me alterna strofe più lente a refrains aggressivi, ed infine la closer Where Angels Dare, con una sezione ritmica potente ed una forte sensazione di risentire un po’ lo stile sia di Alice Cooper, notare il riff simile a Clones, che degli stessi Kiss.

Live To Win si muove quindi tra aperture melodiche semplici ed immediate, ruffiane ed anthemiche, dal gusto prettamente moderno ma abilmente miscelato all’esperienza ed il buon gusto del suo passato, che trova un forte limite però nella struttura delle canzoni, sempre brevi e spesso caratterizzate dalla formula strofa-ritornello-strofa-ritornello, che tende un po’ a limitare la qualità complessiva e rendere le varie song simili l’un l’altra, pecca fortunatamente mitigata dall’abilità della coppia Stanley-Child nel comporre con ugual dimestichezza pezzi tirati e dall’attitudine Hard e ballate dal sapore anthemico.

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