Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Etichetta: 
Earache Records
Anno: 
1988
Line-Up: 

Tape Head" Tito Matos - Vocals

Marco "Sharko" Zorich - Guitar

"Booger Bass" Dave Merrick - Bass

"Burger King" Eric French – Drums

Tracklist: 

1. Blurr Hogs 02:11

2. Images 02:32

3. ABC's 02:31

4. Spazztic Puke 01:28

5. Fuck Yeah 01:43

6. Bouge Jonzin 02:46

7. Call In Sick 01:36

8. Bedrock Blurr 01:26 

9. He-Not-A-Home 03:21

10. Unless.... 00:01 

11. Let There Be Blurr 01:14 

12. Ace 02:11 

13. Def Metal 02:29 

14. Mexicalli 06:55

Spazztic Blurr

Before...and After

Portland, Oregon. L’anno è il 1985 ed il personaggio intorno al quale ruota tutto è Mez Matos. Questo pazzo vocalist ha avuto il coraggio di formare in quell’anno ben due tra le più valide (e purtroppo sconosciute) realtà della scena hardcore/crossover thrash: i Wehrmacht e questi Spazztic Blurr, i quali con l’album Before… And After del 1988 diedero un deciso scossone alla scena grazie anche a pesanti infiltrazione grindcore nel loro sound.

 La Earache Records decise di produrre l’album, giusto per capirci quanto fosse elevata la qualità del prodotto in un periodo in cui sia l’hardcore che il grind stavano evolvendo perché ormai a corto di idee. D.R.I., Cryptic Slaughter, Suicidal Tendencies e gli stessi Wehrmacht ormai avevano imboccato la direzione del thrash più puro grazie anche ad una tecnica strumentale maggiormente sviluppata. La ruvidezza e l’impulsività degli esordi dei gruppi succiatati non era più fine a sé stessa, tuttavia in soccorso dei fan sfegatati dell’hardcore più diretto arrivarono proprio gli Spazztic Blurr con il loro motto if 'yer serious, you lose!Da queste parole si può evincere la volontà del gruppo di suonare musica esclusivamente per divertimento, invitando l’ascoltatore a rivolgersi altrove se non predisposto a giovare di tale prodotto.

 Entrando più approfonditamente nell’analisi dell’album possiamo innanzitutto notare che Before… And After consta di quattordici canzoni per una durata complessiva di trentuno minuti circa. I suoni sono leggermente low-budget, con una chitarra gracchiante e generalmente l’album non possiede volumi alti e raffinatezze varie. Scelta volontaria o no, anche questo particolare conferisce un fascino underground tutto particolare ad una proposta musicale veramente istrionica, innovativa (per il periodo) e schizofrenica. Si parte con la stilisticamente inclassificabile Blurr Hogs, tra voci infantili, fischi, arpeggi portanti melodia stile giostre e veloci sferzate hardcore. Images annovera persino alcuni blast beats durante la sua marcia forsennata tra rallentamenti arpeggiati e velocizzazioni immediate in una proposta sempre più destabilizzante. Le fasi vocali sono tipiche del genere con toni infantili e scherzosi.

 Grindcore e hardcore confluiscono nuovamente nella sboccata Spazztic Puke e nella successiva Fuck Yeah, tra veri intermezzi “particolari” per un risultato sempre da ridere ma anche incredibilmente veloce e al limite del caotico. Arrivati a questo punto dell’album sicuramente l’ascoltatore avrà capito di che proposta si tratta anche se continuerà a rimanere spiazzato per i continui cambi di stile di questo prodotto camaleontico. I blast beats su parti arpeggiate di chitarra non sono esattamente quello che ti aspetteresti eppure succede anche questo in una tiratissima Call in Sick, tra miscugli di influenze punk, hardcore, funk, grindcore e thrash metal. Il gruppo nel suo picco massimo di degenerazione mentale trova persino lo spazio per una ballata dal nome He-Not-A-Home prima che il tutto si trasformi in una scheggia impazzita di grindcore con influenze thrash metal.

 A conclusione di questo viaggio nella follia umana più pura troviamo Mexicalli, lunga traccia che mostra alcune inflessioni più marcatamente thrash o death metal senza dimenticare alcuni sfuriate proto-grind ed intermezzi classici del genere, tra arpeggi che apparentemente non andrebbero a braccetto con uno stile così ruvido ma che invece ben si amalgamo in questo prodotto totalmente fuori dal comune. A contorno della musica, aggiungeteci tematiche che vanno dal Burger King allo stile di vestire a seconda della musica che si ascoltava al periodo per un risultato (solo sotto questo punto di vista) comune alle tante realtà del genere in quel periodo magico.

 Gli Spazztic Blurr nella loro più totale scelleratezza crearono un album che può essere tranquillamente etichettato come il più originale, folle e strambo in un genere di per sé già suonato da persone col cervello montato al contrario. Before… And After non è sicuramente un album da ascolto quotidiano, tuttavia è vivamente raccomandato per farsi venire un bel mal di testa gustando un piccolo pezzo di storia.

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