Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Etichetta: 
Steamhammer Records
Anno: 
1984
Line-Up: 

Angel Ripper - Bass, Vocals (lead) 

Grave Violator - Guitars 

Witchhunter (R.I.P. 2008)-  Drums 

Tracklist: 

1. Outbreak Of Evil  04:48  

2. Sepulchral Voice  04:31  

3. Blasphemer  03:05  

4. Witching Metal  03:13  

5. Burst Command Til War  03:36

Sodom

In the Sign of Evil

Quando si vuole citare il trio che in Germania ha rappresentato e rappresenta tutt’ora, dopo trent’anni, l’apice del thrash metal, si tirano in ballo i Destruction di Schmier , i Kreator di Mille ed i Sodom di Tom Angelripper. Tutti gli appassionati del genere conoscono ogni passo fatto dalle band in questione e forse ancora oggi i Sodom rappresentano la realtà più estrema delle tre. Nel primissimo periodo di attività i Destruction si sono subito fatti notare per uno stile diretto di thrash metal, fortemente debitore al punk; i Kreator per le loro influenze death metal che, tuttavia, sarebbero velocemente sparire, mentre i Sodom hanno sempre conservato quello stile primordiale sin dagli esordi. Nati nel 1982 nella Germania dell’Est, il trio composto da Tom Angelripper, Aggressor e Witchhunter mostra immediatamente di essere fortemente influenzato dal black/speed dell’epoca, in particolare da band come Raven, Venom, Tank e Motörhead.

Witching Metal (1982) e Sentence of Death (1984) furono i primi due demotapes prodotti dal gruppo che si vide proporre un contratto discografico dal responsabile SPV/Steamhammer durante un concerto in compagnia degli allora neonati Tankard e Destruction, nel 1984. Leggendaria fu la frase del discografico: "You guys are so bad, you will sell a lot of records!" (“Voi ragazzi suonate veramente male, venderete molti dischi!”). Da questa espressione si può evincere quanto oramai fosse lontana la critica della stampa verso band che in qualche modo volevano seguire la strada di Cronos & Co. al fine di suonare musica violenta, oscura e caotica. Fatto sta che la band entrò in studio per registrare lo storico EP In the Sign of Evil. L’allora chitarrista Aggressor, che lasciò la band poco prima delle registrazioni, venne rimpiazzato da un ragazzo consigliato a Tom da Mille, un certo Peppi Dominic ovvero Grave Violator. Il 5 maggio del 1984 il debutto dei Sodom era pronto per invadere il mercato e dare il suo enorme contributo ad una scena thrash metal in piena esplosione.

L’atmosfera sulfurea che si respira ascoltando questo lavoro non può che far venire in mente a quanti gruppi si ispirarono ad esso al fine di creare la prima corrente black metal. Sepultura, Mayhem, Morbid, Sarcòfago e Bathory furono innegabilmente fascinati da uno stile che sin dalle prime note non ammette mediazioni. Outbreak of Evil è ancora oggi suonata dal gruppo in sede live e sul disco viene introdotta da distorsioni, voci acide per poi ripartire a folle velocità con prolungati uptempo. Il riffing della chitarra è diretto, raramente improntato sui powerchords, quanto più sulle plettrate derivate dal punk con una distorsione tipica del primo black metal. La voce aspra di Tom mostra una tonalità ancora adolescenziale ma in essa risiede la prima forma di DNA del classico scream che oggi ritroviamo nella band di metal estremo. Seguono le velocizzazioni improvvise di Sepulchral Voice, canzone che non fa mancare anche una buona dose di oscurità grazie a partiture rallentate che oggi possono sembrare infantili ma che a mio parere conservano quel tocco genuino tipico del periodo. La distorsione del basso di Tom fa scuola anche alla futura corrente grindcore ed il tutto, nel suo stile diretto, risulta anche essere facilmente memorizzabile e divertente.

Blasphemer, altro classico della band, esplode con tutta la sua irruenza e serba in seno altri riffs neri come la pece ma anche facilmente riconoscibili ed un ritornello che ancora oggi viene urlato dalla folla ad ogni concerto. Le stecche si susseguono ma anche per questo che il disco piace. Il drumming quasi sconclusionato o apparentemente in perenne ritardo di Witchhunter si fa subito riconoscibile in questo album mentre ci godiamo una Witching Metal che risale addirittura al primo demo della band. Questa nuova versione ha guadagnato molto in velocità; le influenze Venomiane sono riscontrabili più che mai nella sua struttura semplice, priva di fronzoli e pregna di tanti riffs orecchiabili che prendono lo speed metal di allora e lo intingono in un liquido nero che lo ricopre ma allo steso tempo lo lascia respirare. La finale Burst Command Til War riversa una violenza disumana sull’ascoltatore ormai alla saturazione, tutto in meno di tre minuti. Riffs taglienti si susseguono e le rullate spezzano sporadicamente questo massacro per introdurci al ritornello, ciliegina sulla torta di questa scatenata forma primordiale di black/punk/speed metal.

Giungendo alle conclusioni, mi sembra quasi inutile stare qui a rimarcare l’importanza di un prodotto che ha contribuito alla nascita del metal estremo esattamente alla pari di tanti altri blasonati lavori nati in altri Paesi non europei. Di lì a due anni i Sodom avrebbero proseguito la loro carriera con il primo album, Obsessed by Cruelty, con successiva virata verso una forma più canonica di thrash metal. In seguito, le tematiche sataniste avrebbero definitivamente abbandonato la penna del gruppo con la pubblicazione dell’EP Expurse of Sodomy (1987), periodo in cui il gruppo, raggiunta la maturazione definitiva, si accingeva a conquistare il mondo del metal estremo.

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