Voto: 
5.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Napalm Records/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Mikko Heikkilä - voce, chitarra
- Tommi Muhli - chitarra
- Jarno Uski - basso
- Miika Hostikka - batteria


Tracklist: 


1. Follow into the Cry
2. Crimson Leaf
3. Sleeping Away
4. Darkness of Day
5. My Rain
6. Fallen
7. Misery Carnival
8. A New Day
9. Drama for Two
10. The Art of Regret

Sinamore

A New Day

Tra il 1995 e il 2005, la Finlandia ha visto nascere ed evolversi rapidamente il filone gotico in tutte le sue sfaccettature, che di comune hanno solo la lontana connessione e l’ispirazione al Gothic Rock degli ’80: la divisione interna di questo genere può risultare alquanto definita, separando realtà più legate al Metal come To Die For, Silentium, Lullacry e Charon da altre Rock più distese, melodiche e capaci di stregare il grande pubblico internazionale, quali HIM, The 69 Eyes, Marble Arch e Sentenced. Di quest’ultima cerchia fanno parte anche i Sinamore, gruppo emergente che debutta nel gennaio 2006 con A New Day, cercando proprio di ripercorrere gli insegnamenti degli ormai defunti Sentenced, unendoli alle parvenze gotiche degli HIM di Ville Valo che hanno stregato, meritatamente o no, mezza Europa.
Approdati alla Napalm Records dopo aver prodotto diversi demo, i quattro finnici raccolgono in questo A New Day il materiale composto negli ultimi due anni di lavoro e consistente in dieci tracce, abbastanza acerbe a livello di song-writing.

Sono presenti spunti discreti in tutta l’opera ma non vengono valorizzati al meglio: ne risulta un Gothic Rock dozzinale, ormai imitato da decine e decine di bands cloni delle sopra citate, non solo in Finlandia ma in numerosi Paesi europei (Italia in particolare), un Gothic Rock ricco di affascinanti chiaroscuri e di riff suadenti e silenziosi al tempo stesso, un Gothic Rock diventato più una moda che uno stile musicale. Se le canzoni che formano l’album dei Sinamore fossero state preparate con cura e precisione a livello di composizione, allora A New Day avrebbe costituito l’ennesima piacevole copia del sound finnico. Tuttavia, i brani, già scarni nella loro struttura interna, si presentano ancora più deludenti per colpa della voce, vero punto debole della formazione, inadeguata al sound dei Sinamore.

Il culmine del disco può essere considerato il quinto episodio, My Rain, capace di esplorare alcune atmosfere tipiche dei Katatonia, atmosfere però non originali, ma emulate senza personalità. Nonostante queste pecche di passaggio, la band può promettere bene per il futuro, anche perché il fattore “debutto” è stato determinante per la cattiva riuscita dell’album. A contribuire, anche la registrazione non è delle migliori, sebbene A New Day sia stato mixato dallo stesso tecnico di Children of Bodom, Lullacry e To Die For.
Per concludere, un primo capitolo discografico leggermente da dimenticare per i Sinamore, che dovranno riorganizzare il lavoro per le prossime uscite, cercando di conquistare una certa autonomia stilistica. Nel genere infatti serve novità, non continua riproposizione dei canoni istituiti dai precursori: solo così si giungerà a varcare i confini del moderno Gothic Rock.

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