Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Sub Pop Records/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- James Russel Mercer - Voce, Chitarra
- Martin Crandall - Chitarra, Basso, Tastiera
- Dave Hernandez - Chitarra, Basso
- Jesse Sandoval - Batteria


 

Tracklist: 

1. Sleeping Lessons
2. Australia
3. Pam Berry
4. Phantom Limbs
5. Sea Legs
6. Red Rabbits
7. Turn On Me
8. Black Wave
9. Split Needles
10. Girls Sailor
11. A Comet Appears

Shins, The

Wincing the Night Away

L'indie rock è una delle espressioni musicali moderne più varie e commercialmente estese, inutile negarlo. Lo è in maniera così vasta che ormai in quel vero e proprio calderone ci si infila di tutto. Spesso l'indie viene visto come una moda, come una corrente commerciale appetibile e di facile fruibilità ma, al di là di quest'aspetto (che può essere reale o meno a seconda dei singoli casi), ci sono gruppi realmente in grado di emozionare e di presentare una musica vera, sincera, intensa e non necessariamente vincolate alle esigenze di mercato. Perfetto esempio di tutto ciò che è stato appena detto sono i The Shins, giovane band del New Mexico che, dopo la pubblicazione di ben tre album, ritorna sulla scena con questo Wincing The Night Away e, almeno da ciò che quest'album riesce ad esprimere, la critica non farà fatica a puntargli da subito i riflettori addosso. Unica cosa certa ed inequivocabile riguardante il gruppo capitanato da James Russel Mercer è la propria capacità di discostarsi lievemente dalla fastidiosa ondata indie che ultimamente ha stravolto il mainstream, presentando un sound particolare ed atmosferico che deve molto alle intuizioni dei grandi Beach Boys ma riesce con agilità a spaziare dall'indie classico al folk, attraverso leggeri tunnel alternative e country, senza disdegnare minuscoli (ma significativi) inserti d'elettronica.

Il disco scorre via con una facilità impressionante. Le canzoni sono semplici e immediate, alcune meno interessanti ma altre capaci di coinvolgere e affascinare, proprio come l'accoppiata che apre l'album data dall'atmosferica opener Sleeping Lessons e dalla seguente Australia, leggera e scorrevole, una delle canzoni che rinchiudono al meglio lo spirito della band, riscontrabile comunque in altre buone prove del lotto come la bella Sea Legs e la stupenda Black Wave, in cui chitarre acustiche, pizzichi d'elettronica ed atmosfere ambient si uniscono creando affascinanti giochi di colori e suoni che proseguono con l'eleganza di Split Needles, la quale dona toni più seri e anche oscuri all'andamento del disco. A farci tornare in mente i Beach Boys ci pensa invece la liscia Girl Sailor che con le sue note semplici e dirette anticipa la fine del disco data dalla soffice A Comet Appears, in cui la voce del singer Mercer si abbina perfettamente al suono delle chitarre e ai sussurri della lieve atmosfera sottostante, creando un'ottima e giusta conclusione ad un disco che passa anche per i morbidi sentieri tracciati da Phantom Limb e Red Rabbits e dalle inquietanti onde della breve Pam Berry.

Non mi resta altro che apprezzare in definitiva questo Wincing The Night Away, un disco interessante e tutt'altro che banale, lontano - per carica espressiva e particolarità linguistiche - da molti altri act dello stesso genere, fin troppo blasonati e portati sul piedistallo d'oro dalle rispettive major. Gli Shins, al contrario, si sono mostrati abili nel tessere strutture stilistiche libere e semplici ma al contempo particolari e variegate, condite da quelle intense fiammate emotive che non rivoluzionano o innovano nulla, ma almeno riescono a scalfire le sensazioni dell'ascoltatore, prova che oggi come oggi riesce a poche bands. Che piacevole conferma.

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