Voto: 
8.4 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Osmose Productions/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Niklas "Kvarforth" Olsson - voce
- Gråby - chitarra
- Huss - chitarra
- Phil A. Cirone - basso
- Ludvig Witt - batteria


Tracklist: 

1. Yttligare Ett Steg Närmare Total Jävla Utfrysning (06:22)
2. Längtar Bort Från Mitt Hjärta (08:29)
3. Låt Oss Ta Allt Från Varandra (06:05)
4. Besvikelsens Dystra Monotoni (10:05)
5. Åttiosextusenfyrahundra (02:43)
6. Neka Morgondagen (08:49)

Shining [SWE]

V - Halmstad

Fra le tante band appartenenti alla scena Black Metal gli Shining occupano sicuramente una posizione di rilievo. Ciò è dovuto, in parte, all’indiscutibile qualità dei loro album, ma anche e soprattutto alla singolare attitudine di Kvarforth e compagni. Da anni ormai si susseguono voci di scioglimenti più o meno attendibili, smentite, nuovi contratti discografici e quant’altro. Da un lato questi fattori aiutano il combo svedese a far parlare di sé, dall’altro rischiano però di porre l’aspetto musicale irrimediabilmente in secondo piano. Potete quindi immaginare la certa diffidenza con cui si può affrontare una nuova release targata Shining. E’ appunto con questo spirito che mi appresto a recensire V - Halmstad, quinto (e, perchè no, forse ultimo) album del gruppo scandinavo.

Fin da subito colpisce la copertina del disco, sicuramente la migliore mai realizzata dai ragazzi di Halmstad (titolo del disco e loro città natale). Chi non conosce bene Kvarforth e soci potrà pensare al solito artwork in stile Depressive Black Metal, tuttavia - molto probabilmente - in questa immagine gli Shining non intendono impersonare la ragazza, bensì la pistola che sta per ucciderla. Altro fatto importante da notare è la presenza, dietro le pelli, di Ludvig Witt (già negli Spiritual Beggars), che da tempo ha sostituito il ben più quotato Hellhammer in veste di drummer. Musicalmente parlando, V - Halmstad prosegue e raffina ulteriormente il sound proprio di IV - The Eerie Cold. Siamo perciò a livelli davvero alti, ben sopra la media. Niente a che vedere, quindi, con il grezzo Black degli esordi: oggi gli Shining offrono un prelibato mix di rabbia, sconforto e solitudine.

Si parte con Yttligare Ett Steg Närmare Total Jävla Utfrysning, brano caratterizzato da un riffing gelido ed atmosfere lugubri. Lo screaming è lacerante e colmo di sofferenza, ma il vero apice lo si raggiunge soltanto nel lungo stacco melodico, dove la chitarra e lo stesso Kvarforth smorzano notevolmente l’impeto del pezzo, riuscendo addirittura ad addolcirlo. Si tratta però di una dolcezza apparente, perché la disperazione è sempre lì, dietro l’angolo, pronta ad esplodere. V - Halmstad non è un lavoro incredibilmente straziante, al contrario, è oscuro, inquietante, ed è proprio questo a renderlo eccezionale. Nella seconda traccia, Längtar Bort Från Mitt Hjärt, gli stacchi assumono una dimensione quasi Ambient, con tanto di brevi monologhi che hanno lo scopo di conferire al disco un aria ancor più agghiacciante. Låt Oss Ta Allt Från Varandra, disponibile per l’ascolto sul MySpace del gruppo, riassume in sé le due anime degli Shining: quella tipicamente Black e quella Dark. Sebbene un simile connubio sia già stato proposto da innumerevoli complessi nel corso degli anni, V - Halmstad non teme rivali: il suo asso nella manica sta infatti nel saper legare con una naturalezza quasi sorprendente le due componenti di base. Esse vengono poi arricchite dall’ottima prestazione di Kvarforth e da una buona dose di personalità. Anche il lavoro del nuovo batterista Ludvig Witt è degno di nota, anche se comunque lontano da quello svolto da Hellhammer in IV - The Eerie Cold. Il nuovo corso degli Shining trova modo di esprimersi al meglio nella lunga Besvikelsens Dystra Monotoni, miglior capitolo dell’intera opera. In esso chitarre distorte e drumming furioso si alternano a frazioni meno tirate, ma ricche di pathos. Segue poi Åttiosextusenfyrahundra, rivisitazione della classica sonata Al chiaro Di Luna di Ludwig van Beethoven, mentre ci pensa la diabolica Neka Morgondagen a chiudere degnamente l’album.

Chi aveva apprezzato IV - The Eerie Cold gradirà senz’altro anche V - Halmstad, che ne risulta, stilisticamente, la naturale prosecuzione. A dispetto delle previsioni, V - Halmstad si è rivelato un disco assolutamente valido, in grado di amalgamare i tradizionali elementi Black propri degli Shining a nuovi e sostanziali influssi provenienti da generi diversi. Da molto tempo ormai ci si domanda che strade prenderà il Black Metal. Ebbene, quella attualmente percorsa dagli Shining sembra, in assoluto, una delle più convincenti.

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