Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Roberto Boasso
Genere: 
Etichetta: 
Avantgarde Music
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Kvarforth - voce, chitarra, basso
- Hellhammer - batteria
- John Doe - chitarra


Tracklist: 

1. I Och Med Insikt Skall Du Förgå
2. Vemodets Arkitektur
3. Någonting Är Jävligt Fel
4. Eradication Of The Condition
5. The Eerie Cold (Samvetskvalens Ridå Öppnades)
6. The Claws Of Perdition

Shining [SWE]

IV - The Eerie Cold

Dopo le innumerevoli voci su scioglimenti vari, contratti con importanti label e altre questioni poco interessanti servite solo a mettere più dubbi sulla qualità delle nuove (e ultime?) composizioni degli Shining, ecco uscire finalmente il quarto capitolo del gruppo svedese, che con i precedenti album si è ormai guadagnato un ruolo di rilievo nella scena Black Metal odierna.

The Eerie Cold segue il discorso musicale avviato con l'ultimo Angst, abbandonando in parte la "sporcizia" dei suoni tipicamente Black, in favore di una produzione di qualità molto più alta rispetto al passato, che permette anche parti strumentali più tecniche, con maggior spazio ad assoli e parti di batteria complesse, anche se fa perdere un pò l'atmosfera "depressa". Diversi anche i passaggi acustici, come nell'iniziale I Och Med Insikt Skall Du Förgå, uno dei pezzi migliori dell'album, che, con la parte acustica che fa proprio da intro (sostituendo l'originale apertura che prevedeva invece un breve "monologo" di Kvarforth nel quale avrebbe dovuto parlare male del music business), accompagnata da un ottimo assolo, presenta un suono molto diverso da quello a cui ci eravamo abituati a sentire associato al nome Shining. Dopo questa piccola parentesi parte un riff che invece ricorda le sonorità dell'ultimo album, accompagnato da una ritmica veloce, che poi rallenta per dare spazio alla voce del leader Kvarforth, autore di un'ottima prova in quest'album. Diversi cambi di tempo e di melodia caratterizzano questo brano e un pò tutto l'album; il che fa capire bene lo stile intrapreso dagli Shining, ormai abbastanza lontani dalla ripetitività che invece contraddistingue il Depressive "classico". Una chiusura di pianoforte e chitarre ci fa passare alla seconda traccia, Vemodets Arkitektur, che si apre subito con un bel riff, per poi sfociare in un piccolo intermezzo acustico più o meno a metà canzone. La fine del brano è poi affidata invece a una breve parte solista di batteria, suonata anche in quest'album dall'ormai onnipresente Hellhammer, autore, come al solito, di un'eccellente prova.

Ecco arrivare quindi Någonting Är Jävligt Fel, considerata da molti la traccia migliore dell'album. Anche qui si parte con una breve intro acustica, molto bella, che poi lascia spazio a splendidi riff, sostenuti da ottime linee di basso, che ricopre un ruolo molto importante in quest'album (in questo si nota infatti la produzione di alto livello, che da ampio spazio a tutti gli strumenti).
Si passa ora alla quarta traccia, tra le più violente, Eradication Of The Condition. I tempi sono infatti più veloci rispetto alle altre, più vicini al Black, ma la qualità non si abbassa, rimanendo su altissimi livelli. Come in tutti i brani di The Eerie Cold anche qui è presente un piccolo intermezzo acustico, in questo caso a metà canzone, eseguito (come i precedenti) molto bene dal gruppo.

E dalla canzone più veloce si giunge a quella più lenta, la title-track, unica strumentale presente sul disco, dove la melodia delle chitarre è sostenuta da una linea di basso molto cupa e da ritmi molto lenti. Pecca però di ripetitività e durata, e alla lunga stanca. Rimane comunque un buon pezzo, sufficente, ma sicuramente al di sotto di quanto proposto finora.
L'ultimo brano, il sesto, The Claws Of Perdition, riprende invece lo stile dei primi quattro, ed è forse la migliore dopo Någonting Är Jävligt Fel, anche se la scelta è dura. Ottimi riff, ed anche un buon assolo, oltre i soliti passaggi acustici, qui particolarmente belli, più "depressi" di quelli delle altre canzoni, accompagnati da una grande performance vocale di Kvarforth.

Si chiude quindi questo ennesimo capolavoro targato Shining, secondo forse solo al capitolo II, Livets Ändhållplats, nella carriera del gruppo svedese.

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