Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Andrea Rubini
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Carlo Facchin - voce
- Carmine Petraglia - basso
- Devis Cortese - chitarra
- Gabriele D'Autiglio - chitarra
- Massimiliano Melis - batteria

Tracklist: 

1. The Awakening
2. The Enslave Process
3. Interior Life's Past (Instrumental)
4. Shield Of Dishonour
5. Sadness
6. Setting Dying Day
7. Wide Open Eyes Dream
8. Discovering The I
9. Senseless Fear
10. Impotence Needed
11. Our Collapse

Scarecrow, The

Setting Dying Day

Si formano nel 2004 gli Scarecrow, band torinese di stampo death melodico. Nel 2006 si autoproducono un demo, Setting Dying Day, composto da sei tracce. Nel 2007 la band decide di riprendere il lavoro precedente e di integrarlo con altre cinque nuovi brani, il tutto per dar vita al primo full-lenght della carriera.

Mantenuto dunque il titolo, Setting Dying Day è introdotto da una breve traccia strumentata, e l'invito a svegliarsi, pronti a ricevere la prima scarica data da The Enslave Process. Brano sostenuto ritmicamente e contornato da una buona scelta di sound da parte delle chitarre; inoltre la voce di Carlo è notevolmente aspra e graffiante, e riesce a catturare discretamente l'odience. Le tracce rilevvanti dell'album sono, oltre a quella appena introdotta, Shield Of Dishonour, Senseless Fear e la tile track. Nel corso del primo brano citato riusciamo a cogliere in modo tangibile le varie influenze dei torinesi, in grado di sapersi ispirare a svariate correnti death e a riuscire a metterci elementi personali, come le chitarre classiche e suoni molto latini, oppure quando vengono introdotti elementi esterni come voci registrate dai media; è riconoscibile infatti tra le altre, la voce di Bush durante l'intro. In Senseless Fear da notare la parte parlata, molto delicata e accurata, che si contrappone al grave scream del frontman. La title track Setting Dying Day si trova a metà album, proponendo un sound quasi arabeggiante con le chitarre e la solita furia esplosiva del drummer Massimiliano. L'album, in attesa di una pubblicazione in grado da consentire l'accessibilità per lo meno in tutto il suolo italico, e da considerare al momento come un promo a tutti gli effetti, è messo interamente a disposizione nella pagina MySpace della band torinese.

Per concludere, gli Scarecrow sono una giovane band che ha ancora molto da imparare, soprattutto in fase songwriting, dove l'eccessiva foga di voler dimostrare di saper suonare, e comporre, gli spinge ad infarcire veramente molto i brani di elementi che potrebbero risultare ridondandi e non completamente efficaci alla resa complessiva. Il giudizio globale, tuttavia, va dare merito ai nostri di una discreta maturazione e la indubbia capacità di sapere in che direzione portare il proprio sound. Dategli un ascolto, perchè ci sono indubbi elementi interessanti in questo album

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