Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
1983
Line-Up: 

- Jon Oliva - voce
- Criss Oliva - chitarra
- Keith Collins - basso
- Steve Wacholz - batteria
 

Tracklist: 

1. Sirens
2. Holocaust
3. I Believe
4. Rage
5. On the Run
6. Twisted Little Sister
7. Living for the Night
8. Scream Murder
9. Lady in Disguise
10. Out on the Streets
11. The Message

Savatage

Sirens

Il primo nucleo dei Savatage è costituito a Tampa in Florida dai due fratelli Jon e Cristopher Michael Oliva che verso la fine degli anni ’70 formano i Metropolis, cover band di gruppi come Black Sabbath, Kiss e Deep Purple. Essendo figli di musicisti, i due sono cresciuti con una forte passione per la musica che li porta a dilettarsi con vari strumenti, ma subito Criss si mostra maggiormente interessato alla chitarra mentre Jon, pur se sarebbe rimasto abbastanza versatile in futuro, si dedica maggiormente al microfono. In poco tempo però i Metropolis si sciolgono e i due fratelli tentano strade differenti per un breve periodo, prima di ritrovarsi e reclutare il bassista Keith Collins e il batterista Steve Wacholz con cui formano gli Avatar. Con molta dedizione riescono a riscuotere un discreto successo nell’underground che li porta prima ad incidere due brani per una compilation di una label minore e poi a realizzare un EP intitolato City Beneath the Surface. L’EP consente loro di farsi un nome e a guadagnare abbastanza da proseguire con la realizzazione di un album vero e proprio. Jon e Criss in breve tempo realizzano una serie di canzoni e, proseguendo il concept fantasy, intitolano l’album Sirens, come una delle canzoni dell’EP. Accadde però un imprevisto: il giorno prima della scadenza dei termini per poter mandare in stampa l’album, emerge che esiste già un complesso chiamato Avatar. Così Jon, Criss e le rispettive consorti in serata si riunirono attorno ad un tavolino per porre rimedio alla situazione. Scrissero il nome del gruppo su di un pezzo di carta e iniziarono ad aggiungere una lettera, toglierne un’altra, spostarne qualcuna, mescolare altre parole al nome (non è certo se la decisione finalle fosse stata per sabotage o savage)...finché non spuntò fuori il nome che li avrebbe scritti nella leggenda del rock: Savatage.

Sirens fu un grosso successo e permise ai Savatage di farsi un imponente seguito di fans fin dagli esordi. Il loro era di base un Hard Rock/Heavy Metal duro e corrosivo, merito dell’acida chitarra di Criss e della voce pungente di Jon. Le atmosfere erano più cupe degli acts inglesi come gli Iron Maiden ma non mancavano spazi di melodia di arpeggi clean della chitarra. Sono questi arpeggi ad aprire l’album con la titletrack Sirens, e dopo il Power Rock di Holocaust tornano rapidamente con I Believe alla sola terza traccia. Da bravi americani i Savatage si concentravano su sonorità ben più aspre e marcate, e questo li portò addirittura ad anticipare nel loro stile alcune soluzioni del Power americano, più duro e con elementi thrasheggianti a volte. E se riff potenti e ritmi serrati sono ancora abbozzati, brani come Rage sono vero e proprio power metal ad una sorta di stato primordiale. On the run richiama subito le le rock bande americane come Def Leppard e Blue Öyster Cult mentre Twisted Little Sister pende di nuovo maggiormente verso il Proto-Power. Quasi su questa scia anche Living for the Night che ripesca anche alcune influenze Hardcore melodico; questa canzone in particolare fu un vero e proprio inno all’epoca ed è uno dei brani favoriti di sempre dei primi Savatage. La successiva Scream Murder è più veloce e funge da contrasto con la successive due ballad prevalentemente acustiche Lady in Disguise e Out on the Streets, che non mancano di presentare anche elementi più da Rock duro come acuti e schitarrate. L’ultimo brano è The Message, relativamente calma rispetto ai brani più veloci, a parte per i numerosi e taglienti assoli.

Sirens è, oltre che un album abbastanza importante storicamente, l’inizio di una leggenda che avrebbe segnato venti anni di storia musicale attraverso numerosi cambi di line-up, evoluzioni stilistiche memorabili e anche tragiche esperienze. La definizione Power Metal di questa recensione va più intesa come un primitivo abbozzo del Power propriamente detto (tra l’altro il Power americano differisce da quello europeo), e non deve fuorviare facendo pensare ad un album sulle stesse coordinate di gruppi come Gamma Ray, Stratovarious o Avantasia.
Piccola curiosità: nel booklet comparve l’etichetta del "parental advisory" per i testi espliciti... solo che neanche i Savatage capirono perché venne loro affibiato, dato che non c’erano contenuti volgari.

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