Voto: 
5.5 / 10
Autore: 
Matteo Manfredini
Genere: 
Etichetta: 
Moon/Mercury/Anthem
Anno: 
1974
Line-Up: 

- Geddy Lee – voce, basso
- Alex Lifeson – chitarre, voce
- John Rutsey – chitarre, voce

Tracklist: 

1. Finding My Way
2. Need Some Love
3. Take a Friend
4. Here Again
5. What You're Doing
6. In the Mood
7. Before and After
8. Working Man

Rush

Rush

Poche band sono state capace di mantenere la propria discografia per interi decenni su standard qualitativi decisamente superiori alla media come invece hanno fatto i Rush e per capire complessi attivi da così tanto tempo bisogna fare un salto alle origini.
Anno 1968, ci troviamo a Willowdale, Toronto: è qui che si crea il primo nucleo dei Rush, formato da Jeff Jones al basso e alla voce, John Rutsey alla batteria e Alex Lifeson alla chitarra ed ai cori, sotto il nome di Projection, un gruppo dalle forti sonorità hard/blues. Dopo breve tempo il bassista Jones esce dal gruppo ed i Projection si sciolgono. Ma ai due musicisti rimasti si unisce dopo poco tempo Gary Lee Weinrib, che sceglie come nome d'arte Geddy Lee. Il nome Rush venne scelto dal fratello di Rutsey.

La band inizialmente faceva piccoli concerti nelle feste scolastiche, proponendo un sound molto legato all'hard rock/blues dei tempi. Nel '71 il gruppo crea una propria etichetta discografica, la Moon Records, per far uscire un singolo: una cover di Buddy Holly, Not Fade Away, seguita nel lato B da un pezzo di Lee e Rutsey intitolato You Can't Fight It. Il singolo non avrà successo e verrà distribuito solamente a Toronto e nelle zone limitrofe, ma nonostante questo i Rush iniziano i lavori per il primo album omonimo con il produttore Terry Brown.
Rush uscirà nel 1974 presentando un suono fortemente debitore dello stile dei Led Zeppelin. Questo CD sembra infatti una sorta di copia delle uscite del quartetto di Plant & Co e, in minor parte, di band come Cream (dai quali riprendono anche il concetto di power-trio) e Who, denotando così una mancanza di personalità e rivelando che i tre si basano ancora su poche idee banali. Troviamo un lavoro che ristagna su di un hard rock con venature blues abbastanza trito e solo in pochi pezzi i canadesi riusciranno a tirare un po’ su di tono l’album.

Il disco è aperto da Finding My Way che si rivela come uno dei migliori brani del lavoro: si tratta di un pezzo trascinante ed energico, grazie ai riff di chitarra aggressivi e al contempo orecchiabili, seppur venga leggermente penalizzato dagli acuti di Lee, che troppo spesso sembrano inseriti forzatamente nel brano senza una reale necessità.
Segue Need Some Love, brano fermo sulla sufficienza solamente grazie al ritornello incisivo e al buon assolo.
Take a Friend è un pezzo mediocre, troppo, troppo simile ai lavori degli Zeppelin, apprezzabile solamente nel ritornello grazie allo scambio tra voce e chitarra.
Here Again è invece una buona traccia blues, con sottili spunti che ricordano in qualche i modo i Rush che verranno, soprattutto nel riff iniziale di chitarra.
What You're Doing
e In the Mood sono dei semplici esempi di hard rock scanzonato made in '70 senza ancora trovare una propria personalità.
Segue quindi Before and After, brano che nei primi minuti sembra, con le sue atmosfere soffuse e raffinate che si riallacciano in parte al progressive rock inglese, quasi anticipare la rotta hard-prog che i Rush intraprenderanno in seguito, nonostante dopo la metà ritorni al solito stile fortemente debitore dell'hard rock e del blues-rock più classico di Led Zeppelin e Cream, in linea con il resto del lavoro.
Working Man è invece il brano che chiude questo lavoro ed è anche una fra le migliori tracce del lotto perché in questa canzone la mancanza di originalità (pur essendo quella che si distingue maggiormente) viene sopperita soprattutto da una più che buona costruzione melodica giocata sul contrasto voce/chitarra.

Quest'album è in definitiva il classico primo lavoro che mostra ancora una band acerba che si lascia guidare dagli schemi senza tentare di rendere personale il proprio suono. Probabilmente nessuno all'epoca, ascoltando questo cd, avrebbe immaginato la magnifica carriera avuta dai canadesi negli anni a seguire, ma è pur sempre un primo, timido passo.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente