Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Epitaph
Anno: 
2006
Tracklist: 

1. The Letter
2. Messages
3. Pockets of Peace
4. Energy Song
5. Fortune Teller
6. The Mother
7. Food in the Belly
8. My Missing
9. Mana
10. Connie's Song
11. Famine
12. Generation Fade
13. September 24, 1999

Xavier Rudd

Food in the Belly

Xavier Rudd è un artista australiano che, nel suo piccolo, cerca di portare una nota innovativa nel genere Folk Rock; stiamo parlando di sonorità aride da una parte ma avvolgenti dall'altra caratterizzate dalla presenza della chitarra come strumento dominante. E' infatti impossibile riuscire a trovare la presenza di basso e batteria se non per il fatto che il ritmo è dato dallo scandire in levare della sua sei corde e i bassi sono dati dal continuo arpeggio alternato che Rudd attua con le sue mani.

Il primo artista che viene in mente per somiglianza è Ben Harper sia per quanto riguarda lo stile ma anche e soprattutto per l'impostazione vocale, caratterizzata da un soffice e leggero falsetto che ben si accosta con le tonalità e le melodie dei brani. Anche la chitarra è prettamente harperiana nello stile; la caratteristica portante è il continuo gioco di slide con effetto hawaiano che non stona nel complesso. A scandire il ritmo, oltre alla chitarra, possiamo trovare a volte in sottofondo il battere di una gran cassa. A riguardo un azzecatissimo esempio è Messages, davvero un bel risultato per chi cerca nella musica efficienza e portata ritmica con il minimo indispensabile. Gran parte del lavoro è fatto dalla chitarra acustica (sarà sempre così) che si alterna a semplici giri di accordi altri, invece, prettamente arpeggiati; il tutto viene scandito in modo sostenuto e scorrevole allo stesso tempo. Altro aspetto di Xavier Rudd che non bisogna dimenticare e che lo rende diverso dagli altri è la presenza dell'uso del didgeridoo, strumento aborigeno antichissimo che, secondo le antiche leggende, servirebbe all'uomo per distaccarsi dalla realtà terrena per raggiungere la completa armonia con la natura e con tutti gli spiriti che regolano l'equilibrio tra uomo e mondo circostante. Il digeridoo è uno strumento a fiato parecchio affascinante che può svolgere, a livello musicale, diverse funzioni; le principali sono sotanzialmente tre: accompagnamento con lunghe note basse e piene, riproduzione dei versi degli animali del bush dell'Australia (il più riprodotto solitamente è il verso del dingo, un animale a metà tra il coyote e il cane) e appoggio ritmico molto sostenuto. In questo album possiamo sentire tutte queste variabili nell'uso del didgeridoo anche se non riveste un ruolo principale all'interno delle canzoni eccetto per Mana, completamente strumentale e vero e proprio omaggio al didgeridoo. L'obiettivo, quindi, pare essere quello di mischiare sonorità tipiche della terra dei canguri con altre più prettamente acustiche e Rock. Il brano che probabilmente esprime al meglio questo concetto è Energy Song, in cui il senso di energia suggeritoci dal titolo stesso, viene trasmesseo in modo efficace e diretto dalla chitarra acustica che continua a fare un unico giro arpeggiato molto convincente. La parte migliore è quella in cui arpeggio chitarristico e didgeridoo si mischiano insieme; il risultato è una vera e propria bomba di potenza. Tutto il disco è caratterizzato da questi accostamenti leggermente stralunati ma che risultano azzeccati e ben equilibrati.

Food In The Belly è una bella scoperta per tutte quelle persone che amano le sonorità ricercate e minimaliste che solitamente si riscontrano nei primi album di Ben Harper e in quelli di Jack Johnson; Xavier Rudd però si scosta leggermente da questi due artisti perchè mette qualcosa di ancora più personale e per noi europei insolito, ovvero il didgeriddo, facendoci scoprire come uno strumento antichissimo possa essere tranquillamente integrato con altri moderni e di più facile approccio per un pubblico meno di nicchia. Tuttavia l'album non conferisce qualcosa in più rispetto agli altri che Rudd ha già pubblicato, primo fra tutti Solace. Possiamo dire allora che questo Food In The Belly è una piacevole riconferma di un giovane artista molto in voga in Oceania e negli U.S.A. ma ancora piuttosto sconosciuto in Europa.
 

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