Voto: 
8.2 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Cold Meat Industry
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Jerome Reuter – Strumenti, Voce, Arrangiamenti, Composizione
- Patrick Damiani – Strumenti, Arrangiamenti

Tracklist: 


1.Sonnengotter
2.Der Brandtaucher
3.Das Feuerordal
4.Der Tote Spielmann
5.Wir Gotter Der Stadt
6.Die Nelke
7.Der Erscheinungen Flucht
8.Die Brandstifter
9.Kriegsgotter
10.Wir Moorsoldaten
11.Neue Erinnerung
12.Nachtklang

Rome

Masse Mensch Material

Terzo disco – e terzo centro – in tre anni, per la più sfolgorante delle nuove promesse targate Cold Meat Industry: proprio così, dopo quindici anni di indiscusso dominio delle scene Dark Ambient e Industrial/Ambient, la label di Roger Karmanik sembra aver trovato un imprevisto asso in una manica, quella Neo Folk, che non è mai stata, tradizionalmente, punto di forza dell'etichetta svedese.
Il polistrumentista e cantante Jerome Reuter è il principale protagonista dietro il monicker (nessun riferimento alla città eterna, semplicemente un'abbreviazione del suo nome proprio) che sta portando tanto lustro alla CMI e “Masse Mensch Material” è il nuovo colpo da maestro (nonché il migliore) messo a segno dal giovane, ma già celebratissimo, artista lussemburghese, poiché degno successore del buonissimo “Nera” (Ottobre 2006) e dell'eccellente “Confessions d'un Voleur d'Ames”, pubblicato lo scorso anno e capace di convincere anche i più scettici sulle capacità di Reuter.

Ricetta che vince non si cambia (così come la squadra, che vede confermato al fianco di Jerome il fido Patrick Damiani come arrangiatore, produttore e strumentista), quindi “Masse Mensch Material” seguita ad incedere convintamente lungo le coordinate musicali che tanto bene hanno portato ai Rome nel recente passato, addirittura accentuando le componenti melodiche e Dark Pop del suo ammaliante Neo Folk fortemente contaminato dalla Dark Wave ottantiana e dalla fitta stratificazione di loop e samples, nella migliore tradizione post-industriale. Una qualità sorprendente (se si tiene conto della frequenza di pubblicazione della band) contraddistingue tutte le dodici, tormentate ballate dell'album, degne dei migliori Death in June e fondamentalmente basate sui giri tremendamente malinconici delle chitarre acustiche e sulla voce fascinosa e oscura di Jerome, spesso e volentieri accompagnata da un uso intelligentissimo e armonioso di registrazioni e loop vocali, corali o recitati.

I ritmi sintetici (a volte dotati della eclatante intensità tipica del Martial Industrial, come nel capolavoro “Der Brandtaucher”, a volte saggiamente relegati in secondo piano), i tenebrosi motivi del basso (le fondamenta di “Kriegsgotter”) e gli accompagnamenti solenni dei sintetizzatori (centrali in “Wir Moorsoldaten”) o quelli raffinati del piano (particolarmente efficaci in “Der Erscheinungen Flucht”) contribuiscono inoltre alla creazione di quell'atmosfera fumosa e addolorata in cui tanto a suo agio di trova la cantilenante e profonda voce di Reuter; stupefacente, come già detto, la solidità del disco, pressoché privo di momenti deboli e composto di potenziali hits che si susseguono con elegante, disinteressata nonchalance.

Unica nota fuori dal coro è l'inaspettata “Die Brandstifter”, inno di Industrial marziale dai toni circensi e pomposi (più plasticosi, meno potenti e meno folk, seppur non molto lontani a livello di feeling, rispetto a quelli degli apprezzabili compagni d'etichetta magiari Sturmast) che ha troppo poco a che spartire con i restanti brani (e le loro atmosfere) e risulta piuttosto fuori luogo, oltre chè foriero d'innovazioni non ancora padroneggiate a dovere dai Rome.
Un piccolissimo, ed assolutamente isolato, buco nell'acqua che non incide sulla resa generale di un disco che consolida la posizione della band di Reuter come una delle più ispirate della scena Dark Folk mondiale: “Masse Mensch Material” è il disco più brillante, coinvolgente ed immediato del progetto lussemburghese e quindi un appuntamento imperdibile per gli appassionati – contemporaneamente, i curiosi troveranno nella notevolissima fruibilità di questo disco un'occasione d'oro per introdursi nel mondo dei Rome.

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