Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Andrea Rubini
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Mike - batteria
- Gian - chitarre
- Fil - voce
- Mone - basso
- Gabry - tastiere


Tracklist: 

1. The Unknown God
2. Push Me Down
3. Resting Place Of Illusion
4. The Fallen Gate
5. Carillon
6. A New Life
7. Losing A Friend

Replosion

Resting Place Of Illusion

Nasce tra Mantova e Bologna la giovane formazione dei Replosion, band che verso la fine del 2007 completa le registrazioni del primo demo, Resting Place Of Illusion. I ragazzi sono una realtà discretamente conosciuta e attiva all'interno dell'underground del Nord Italia, grazie a svariate apparizioni a concerti e festival locali. Il progetto Replosion dunque non è la classica band di amici che si ritrova a suonare un paio d'ore a settimana e che decide di autoprodursi un demo, ma la scelta specifica di due fratelli di mettere in piedi una vera e propria band e fare della musica la propria vita.

I Replosion riescono all'interno delle sette tracce ad incanalare svariate influenze, sulle quali padroneggiano il progressive e il power metal, senza però tralasciare qualche richiamo di rock psichedelico e svariati elementi tipici del rock britannico (non a caso, la band stessa cita i Queen tra i principali punti di riferimento). Ma veniamo ad analizzare brevemente il disco: ad aprire le danze ci pensa The Unknown God, brano power-progressive che richiama Dream Theater e Angra al contempo, e per le combinazioni sinfoniche abbinate al drumming fiero di Mike, che alla voce del singer Fil. Le band appena citate sono una costante nel song-writing del quintetto, nel corso della release infatti svariati particolari ne evocano il tocco; tuttavia non siamo di fronte ad una band incentrata sul battere una strada già percorsa, ma la ricerca di dire la propria, come nelle parti di chitarra di Gian (fratello del batterista Mike). Forse è proprio qui che riusciamo dunque a cogliere una maturità non comune in fatto di band underground: i Replosion infatti sembrano aver colto nel segno, ricreando un debutto che potrebbe essere spezzettato ed inserito senza minimo problema in un qualsiasi album di band blasonate. Chiunque infatti avesse ascoltato il brano Carillon dopo una sequenza di canzoni degli Angra avrebbe solo notato un cambiamento dietro al microfono, ma la stoffa del brano non ha niente da invidiare a qualsiasi non killer-track dei brasiliani. I nostri poi cercano di dare un impatto fortemente unico al mini, grazie proprio alla title-track Resting Place Of Illusion: progressive, psichedelico, classico e contemporaneo, strumentalmente molto impegnativo ma fluido, impreziosito da momenti di puro jazz inaspettabili quanto azzeccatissimi, e magistralmente arrangiati e mixati tra loro.

Concludendo si può tranquillamente andare nel sito internet della band, andare nell'area download e non perdere un secondo a scaricare questi brani. In attesa di sentirli annunciati in qualche evento da protagonisti, si può non far altro di dire che il debutto risulta una ottima prova e un eccellente biglietto da visita.


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