Voto: 
4.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Locomotive Records/Frontiers
Anno: 
2001
Line-Up: 

- Junior Prendergast - voce
- Rick Allara - chitarra
- Jason Pellentier - chitarra
- Patrick Rowan - basso
- Dave Blackney - batteria

Tracklist: 

1. Monster Zero
2. Head Wound
3. Colon Ripper
4. Down Low
5. Fecal Asphyxiation
6. Abort
7. Every Nightmare
8. Echos
9. Cum Knuckle
10. Dropped At Birth
11. Built For Porn

Recognizer

Ditchpig

Terza, e si spera anche ultima, ristampa di questa serie di album ripescati dai primi albori della nostra decade, inizialmente usciti per la Screaming Ferret Records e adesso riportati all'attenzione di un pubblico sempre più esigente e sovraccaricato da uscite discografiche, come quello attuale, dalla Locomotive.
Questo Ditchpig aveva originariamente visto la luce nel 2001, e si tratta dell'album di esordio, nonché l'unico, dei Recognizer, band formatasi nel 1999 nel New Hampshire e dedita ad una sorta di "grunge-core" fatto da una quanto mai improbabile e confusionaria miscela di hardcore, post-grunge, thrash, nu metal, southern metal ed altri elementi sempre derivanti dalla scena alternative pesante dei '90. Il tutto è poi condito da una massiccia dose di rabbia e sarcasmo, elemento quest'ultimo dato anche dai titoli e dai testi dissacranti e zeppi di humour.

Le undici tracce sono un continuo susseguirsi senza né capo né coda di tutti i clichè già sentiti e risentiti durante tutto il corso degli anni '90. Il problema di fondo comunque non è tanto quello di riprendere influenze varie e stili già appartenuti ad altri gruppi, e neanche quello di rifarsi ad un certo tipo di far musica oramai già inflazionato quando loro decisero di sfornare questo disco, quanto piuttosto quello di non riuscire quasi mai ad elaborare qualcosa di minimamente piacevole o interessante, tanto che tracce come le varie Head Wound, Colon Ripper, Down Low, scorrono tutte suscitando solo due possibili sensazioni, indifferenza o insofferenza. E che non siano dei mostri di tecnica lo si intuisce subito ascoltando il disco, in primis in pezzi come Dropped At Birth.
Spiragli di mediocrità, il massimo a cui sembrano poter puntare, emergono nelle sole Monster Zero, che alterna cambi di tempo e vari stili, andando da strofe dalle tinte grunge a inserti rap-core e urlaccia in screaming tipiche dell'hardcore, Fecal Asphyxiation, con un titolo che è tutto un programma, la closer Built For Porn, contenente qualche gradevole apertura melodica, o l'hardcore più "old-style" di Every Nightmare.

Pur volendo premiare il tentativo, tra l'altro davvero mal riuscito, della band di ricreare un sound originale rielaborando più stili ed influenze, oppure la lodevole missione, seppur poco riuscita, di riscoperta della label spagnola, risulta davvero proibitivo spendere qualche parola positiva per questo Ditchpig, un disco inutile nel 2008 esattamente come lo fu nel 2001.

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