Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Roberto Fabbi
Genere: 
Etichetta: 
Locomotive Records/Frontiers
Anno: 
2007
Line-Up: 

- David Allan Coe - voce
- Rex Brown - basso
- Dimebag Darrell - chitarra
- Vinnie Paul - batteria

Tracklist: 

1. Nothin' To Lose
2. Rebel Meets Rebel
3. Cowboys Do More Dope
4. Panfilo
5. Heart Worn Highway
6. One Nite Stands
7. Arizona Rivers
8. Get Outta My Life
9. Cherokee Cry
10. Time
11. No Compromise
12. N.Y.C. Streets

Rebel Meets Rebel

Rebel Meets Rebel

Siamo nel 1999, quattro anni prima della tragica scomparsa del grande Dimebag Darrell, chitarrista dei Pantera. In questi quattro anni, i fratelli Abbott e Rex Brown, alla batteria, al basso e alla chitarra nell’ormai leggendario gruppo texano, creano una collaborazione col celebre cantante country David Allan Coe, generando i Rebel Meets Rebel, la cui produzione conta soltanto l’album omonimo, che verrà pubblicato solo nel 2004, in seguito allo scioglimento dei Pantera (accaduto che permise al nuovo quartetto di concentrarsi esclusivamente su quest’album, terminato appena prima della scomparsa di Darrell). La commistione di due generi così diversi come il thrash/groove metal e il country americano non poteva che portare ad un risultato totalmente disomogeneo.

La parte strumentale porta l’indelebile marchio Pantera, e la voce di Coe, che rivela l’impronta del classico country, non può che risultare di troppo. Raramente durante l’ascolto di Rebel Meets Rebel le due parti, strumentale e vocale, si fondono, generando un’atmosfera di complicità. Ne abbiamo proprio un esempio nella title-track, Rebel Meets Rebel, in cui basso, chitarra e percussioni si adeguano allo stile leggero e tipico delle fiere di paese caratteristico di Coe, fornendoci una traccia tutto sommato accettabile, forse la migliore dell’intero CD. Anche la successiva Cowboys do more Dope, in cui la voce di Coe risulta trascinata, priva di impegno, tutto sommato presenta una sufficiente collaborazione del gruppo, che riesce ad inserire un assolo impeccabile di Darrell, una sorta di via di mezzo tra lo stile country e thrash. Il resto della produzione risulta piuttosto scadente, a conferma dei numerosi scetticismi del pubblico. Ad esempio la sesta traccia, One Nite Stands, presenta un ritornello ripetuto fino alla nausea e come risultato ci offre una canzone molto ripetitiva, che ci accompagna all’ascolto di Arizona Rivers, la più lenta che troviamo in Rebel Meets Rebel, che però non rilassa, anzi, deprime e ci porta piuttosto delusi a Get outta my life, potente e incisiva in cui la voce di Coe cambia totalmente tonalità, raggiungendo livelli che rasentano lo scream; è una delle pochissime canzoni veramente valide dell’album in questione. Time è l’esempio lampante del fatto che la parte strumentale, cattiva, incisiva e molto ritmica si contrapponga alla voce alquanto irritante di Coe, che sembra fare da contorno, da sottofondo invece di assumere una posizione di primo piano.

Siamo arrivati, con una punta di sollievo, all’ultima traccia, N.Y.C. Streets, accompagnata da una persistente chitarra ritmica in strumming, offrendo per tutta la lunghezza della canzone un sommesso assolo di Darrell, che presenta l’unica componente che spezza la monotonia e ripetitività della canzone. Facendo una rapida revisione dei giudizi espressi durante l’ascolto del CD arriviamo alla conclusione scontata che il risultato risulti appena sufficiente, indegno dei grandi nomi che hanno contribuito a produrlo. Molti accoglieranno con sollievo la notizia che questo è il primo e ultimo album dei Rebel Meets Rebel, un album che certamente non entrerà nella storia, se non per il fatto di essere l’ultimo a cui ha contribuito il compianto Darrell.

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