Voto: 
8.3 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Sleeping Star Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Sune Rose Wagner - chitarra, strumenti, voce
- Sharin Foo - basso, voce
 

Tracklist: 

1. Aly, Walk With Me
2. Hallucinations
3. Lust
4. Dead Sound
5. Black Satin
6. Blush
7. Expelled From Love
8. You Want The Candy
9. Blitzed
10. Sad Transmission
11. With My Eyes Closed
12. The Beat Dies

Raveonettes, The

Lust, Lust, Lust

Lust, Lust, Lust è il quarto capitolo discografico dei The Raveonettes, duo danese che da anni fa parlare di sé con un Rock ‘n Roll figlio degli anni Sessanta e capace di attirare l’attenzione della major Sony; il divorzio dalla storica etichetta americana, avvenuto dopo la pubblicazione di Whip It On (2002), Chain Gang Of Love (2003) e Pretty In Black (2005), ha permesso al duo scandinavo che da anni risiede a New York di acquisire un sound nuovo e decisamente fresco, dalle tinte noir e ricco di reminescenze da stili diversi come Noise, Shoegaze e Garage.
Uscito alla fine del 2007 sul mercato statunitense ed europeo, il platter arriva in Italia con enorme ritardo solo alla fine del gennaio 2008, in occasione del tour europeo programmato dai Raveonettes: le dodici canzoni inserite rappresentano la selezione finale tra oltre cento tracce composte da Sharin Foo e Sune Rose Wagner, i due protagonisti dell’opera, e questo è un indice fondamentale per poter comprendere le reali potenzialità del progetto

Aly, Walk With Me è un brano dai toni malati, denso nei suoi effetti di chitarra distorta e nelle sue scelte al limite dell’allucinogeno: la voce di Sharin descrive una lenta nenia non priva di elettronica che riunisce in un unico sound Velvet Underground, Sonic Youth e Massive Attack.
Non per questo comunque i Raveonettes rinunciano alle proprie radici Rock ‘n Roll, che si riscoprono qua e là nei fraseggi più distesi di Lust, Lust, Lust, sebbene il contesto sia decisamente più orientato a meandri alternativi: Hallucinations e Lust costituiscono due splendidi episodi che sanno conciliare sensibilità ed irruenza, senza mai scadere nel banale, mentre la quarta Dead Sound è un inno calibrato su suoni raffinati ed eleganti. I monologhi di chitarra e gli intrecci vocali sono l’elemento centrale dei Raveonettes, che cercano di mantenere elevata l’attenzione dell’ascoltatore con pezzi dal sapore spensierato e retrò, come la sesta Blush, più veloce delle altre ma altrettanto posata.
Tra passaggi più cadenzati ed accelerazioni repentine si snoda la sezione finale dell’album, che definisce quindi le due facce dello stile dei danesi, una vera rivelazione dell’attuale panorama indipendente perché lo scioglimento del vincolo dalla Sony ha portato all’elaborazione di un timbro prezioso e lontano da qualsiasi tipo di improvvisazione.
La prolificità compositiva dei due musicisti è stata talmente ampia da permettere una scelta accurata dei brani che più si adattavano alle tematiche di Lust, Lust, Lust, full-lenght che parla di esperienze di amore e di desiderio, in riferimento anche alla storia personale di Sharin, vera voce narrante dell’opera.
La conclusiva The Beat Dies è il momento più introspettivo del disco, con il suo ritmo meccanico e le sue sfaccettature malinconiche: i Raveonettes costruiscono immagini sfocate intrise di un fascino immenso e di un gusto datato, che sarà apprezzato pienamente da chi cerca di conciliare sonorità vecchie al nuovo scenario indipendente.

Si consiglia pertanto l’ascolto di Lust, Lust, Lust, album giunto relativamente tardi sul mercato italiano, a coloro che provano nostalgia per quel Noise malato e visionario degli anni Ottanta che ha mietuto vittime nelle periferie delle cities d’oltreoceano.
Sebbene i Raveonettes provengano dalla Danimarca, il loro sound si adegua perfettamente al contesto passionale e mesto trattato nei testi, grazie a quei tocchi di Shoegaze che cullano con dolcezza.
Lust, Lust, Lust è un prodotto discografico tenero e corrosivo al tempo stesso, che lascia ben sperare per un futuro all’insegna di lavori maturi, volti ad un’evoluzione consapevole di uno stile già di per sé particolare.

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