Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Mauro Natella
Genere: 
Etichetta: 
Virgin
Anno: 
1978
Line-Up: 

- John Lydon - voce
- Keith Levene - chitarra
- Jah Wobble - basso
- Jim Walker - batteria


Tracklist: 


1. Theme
2. Religion I
3. Religion II
4. Annalisa
5. Public Image
6. Low Life
7. Attack
8. Fodderstompf

Public Image Ltd.

First Issue

E' il 1978. La stagione del punk è ormai agli sgoccioli: è ormai chiaro a tutti che la rivoluzione punk, con tutta la sua caoticità e il suo bisogno di distruzione, non può durare a lungo, e anche il punk rock, che doveva essere nelle sue intenzioni un punto di rottura con il rock “da dinosauri” degli anni '70, si è anzi rivelato un ritorno alle origini, puro e semplice rock'n'roll ripulito da ogni abbellimento superfluo. In Gran Bretagna sono in tanti a domandarsi cosa ci sia dopo il punk. Tra questi John Lydon, l'ex “nemico pubblico numero uno”, quel Johnny Rotten che molti giovani punk inglesi vedevano come un leader.
Sciolti i Sex Pistols, Lydon mette su un nuovo progetto, i Public Image Ltd. (PIL). Ne fanno parte, oltre a Lydon alla voce, Keith Levene alla chitarra, già con i Clash, John Wardle al basso, che si ribattezza Jah Wobble per la sua grande passione per il reggae, e il giovane Jim Walker alla batteria.

E' una musica nuova, quella di Lydon e soci. L'album si apre con la lunga e monotona Theme: Lydon urla la sua raggiunta consapevolezza e i suoi desideri (“...now I understand...and I wish I could die...”) su un tappeto sonoro costituito dal giro di basso dal sapore dub di Wobble e un ostinato giro di batteria circolare. Levene produce una gran quantità di suoni dalla sua chitarra, e il suono complessivo è caotico, cacofonico, quasi si stesse esplorando la mente confusa di Lydon.
Le successive Religion I e Religion II, scritte ai tempi dei Pistols, sono un duro attacco alla religione cristiana e alla Chiesa. Il primo pezzo è un recitato di Lydon, con voce monocorde; il secondo pezzo è un lento rock che scorre nervoso e ipnotico accompagnato dalle invettive anticlericali e balsfeme di Lydon.
Annalisa, un pezzo quasi funky, è la storia vera di una ragazzina morta di fame a causa dei genitori che, credendola posseduta dal demonio, si rivolsero alla Chiesa invece che a uno psichiatra (la ragazza soffriva di disturbi alimentari).

Ma è nella seconda parte dell'album che Lydon e soci danno il meglio. Con il bellissimo singolo Public Image Lydon si libera definitivamente del suo alter ego Johnny Rotten, personaggio fortemente voluto da Malcolm McLaren. Proprio McLaren sembra essere il protagonista del pezzo seguente, Low Life, una lunga serie di attacchi contro l'artefice del “prodotto Sex Pistols”. Attack parla delle aggressioni subite da Lydon nel 1977, in piena era punk, quando era malvisto da mezza Gran Bretagna e ritenuto un bruto ignorante. L'album si chiude con il lungo scherzo sperimentale di Fodderstompf, quasi una versione sconnessa di un pezzo disco, con Lydon e Wobble che continuano a cantare con vocine stridule “...we only wanted to be loved...”.

Le caratteristiche tipiche del sound dei PIL sono le ritmiche funky, a tratti quasi disco, con il potente suono dub del basso di Wobble e la chitarra minimale di Levene. Il suono di Levene diverrà il marchio di fabbrica di molti altri chitarristi della new wave inglese, uno su tutti The Edge degli U2. Lydon si distacca dalla sua precedente incarnazione Rotten cercando il più possibile di proporre in musica la sua idea di anti-rock. First Issue nel complesso è un buon esordio, nonostante qualche idea confusionaria e a tratti un po' “intellettualoide”. Una scelta coraggiosa quella di Lydon, deciso a lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare da zero riappropriandosi della propria “Immagine Pubblica”. Bellissima anche la copertina, in perfetto stile da rivista di abbigliamento, con un Lydon ripulito e pettinato, riconoscibile unicamente dal suo sguardo schizoide da indemoniato. Col passare degli anni i PIL esploreranno territori impensabili ai tempi del punk, quali la world music e la disco music. Con i Public Image Ltd. nasce un nuovo genere: questo non è piu' punk, è post-punk. Tutto un altro sentire.

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