Voto: 
7.6 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Algeroth – voce

- Slaanesh – chitarra, tastiera

- Icaros – chitarra

- Gariel – basso

- Valac – batteria




Tracklist: 

1. Primordial Time of the Black Earth (2:06)

2. Demon of the Mystic Forest (05:22)

3. Wind of Silence in Frost (07:04)

4. The Last Lord of Frozen Mountain (07:47)

5. Imperial Legion of Thor (05:12)

6. The Legend of the Immortal Progeny (06:40)

7. In the Abyss of the Wood (05:45)

8. Dawn of the Nightdominion (11:50)

9. Lord of the Wooded Creatures (08:09)

Presences

Mutation of the Wooded Creatures

Mutation of the Wooded Creatures è il titolo del primo full-lenght dei Presences. Lo stile che emerge subito è un Black Metal sinfonico che gioca su un sound molto grezzo, ma notevolmente arricchito da effetti di sintetizzatore, tastiera. Questa band tra l’altro si è formata nell’inverno del 2001 e non poteva non essere che inverno il periodo che ha visto la nascita dei Presences. Uniscono grezzi, taglienti riff in vecchio stile Black Metal a importanti passaggi elettronici.

Ascoltando solo la prima track dell’opera, Primordial Time of the Black Earth, risulta chiaro come svolgano un ruolo centrale le atmosfere macabre, tese, tenebrose, che derivano dal tipo di musica. Cori da brividi quindi introducono l’ascoltatore in uno scenario horror. I fili conduttori del timbro sonoro sono tirati dalle chitarre, che segnalano decisive svolte in ogni track.

Il secondo brano, Demon of the Mystic Forest, è una netta dimostrazione di come si fondino perfettamente i rivolti agghiaccianti con le stesse tematiche che vengono trattate nell’album. Storie epiche, di vampiri, desolazione, malvagità. Appare come un lavoro denso di anima, di significato e di questo ci si può sempre di più convincere procedendo con l’ascolto, di riff in riff. Molto evocative, meditate sono pertanto tutte le parti, componenti le singole canzoni, come accade per la successiva track, Wind of Silence in Frost.
Il vocalist del gruppo, Algeroth dà costantemente il meglio di sé, in uno screaming alla Darkthrone, disumano. I singoli brani non appaiono mai troppo tirati, ma conservano in generale una loro fisionomia “controllata” senza eccessivi ritmi frenetici, impazziti. E forse questo aspetto dà proprio una marcia in più ai Presences che colpiscono positivamente l’ascoltatore, affascinato da tutte queste atmosfere leggendarie.

Il quarto pezzo, The Last Lord of Frozen Mountain, più cattivo, grezzo è poi, come la terza e la sesta track, presa dal demo, The Last Lord of Frozen Mountain, uscito l’anno precedente. La seguente, Imperial Legion of Thor, è un ulteriore esempio, grazie al suo tratto centrale, di come siano fondamentali gli scenari in stile pagano, epico che sono prediletti dalla band. Dello stesso stampo sono a seguire In the Abyss of the Wood e Dawn of the Nightdominion che portano l’ascoltatore in una dimensione surreale, ai limiti della realtà, oscurissima, decadente. Particolare spazio infine all’ultimo brano, omonimo dell’album, che corona perfettamente quanto dimostrato prima dalla formazione emiliana con un bellissimo fraseggio di tastiera.

Soprattutto merita la sesta track, The Legend of the Immortal Progeny che riprende la vecchia versione, Progeny the Rage of Vampires, del loro secondo demo. In questo remix si notano immediatamente differenze per quanto riguarda l’effetto sonoro generale. Esso è arricchito con tastiera e synth e mantiene sempre la sua carica trascinante, poiché molto denso emotivamente. Rimane tuttavia preferibile la prima versione, più grezza, semplice che lasciava maggiore spazio al singolo strumento e al vocal.

Con ciò rimane comunque un insieme completamente soddisfacente. I Presences sono riusciti nel loro intento di creare un Black Metal che fosse “ragionato” sulla base di una precisa direzione di marcia. Le atmosfere, i rivolti sono tutti strettamente collegati alle tematiche che riempiono questo lavoro. Il risultato è un sound molto convincente, apprezzabile, piacevole che merita sul serio di essere ascoltato.

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